MARCELLO VENEZIANI: “La casa d’intolleranza”

Le polemiche sul Salone del Libro di Torino e l’addio di Fabio Fazio alla Rai sono ancora oggetto di scontro. Per la rubrica Il bianco e il nero abbiamo raccolto le opinioni degli intellettuali Marcello Veneziani e Massimo Cacciari.

Non crede che, almeno una buona parte della sinistra, consideri certi eventi culturali un suo esclusivo appannaggio?

Veneziani: “Considerano il proprio potere culturale d’investitura divina, o come se provenisse dalla natura. Ogni ipotesi di sostituzione è vista come abusiva o intrusiva. È una patologia che rifiutano di ammettere, con assoluta arroganza. Il peggio è che al loro potere corrisponde sempre più una miseria culturale sul piano delle opere e dei contenuti”.

Cacciari: “Ci sono sempre state delle manifestazioni. Anzi, che vi siano delle contestazioni fa parte della vita culturale normale. Io sono stato contestato centinaia di volte. Qual è il problema? Poi, non mi sembra che ci siano state violenze particolari. Detto questo, è sempre meglio discutere e alzare la mano per chiedere la parola che non interrompere, ma non farei grandi scandali se qualcuno protesta, soprattutto con i tempi che corrono e con i problemi che abbiamo”.

Secondo Roberto Saviano e Michela Murgia è stato giusto censurare il ministro Roccella al Salone del Libro. Lei cosa ne pensa?

Veneziani: “È assurdo pensare che chiunque non abbia diritto di esprimere le proprie idee; in questo caso si trattava di un ministro, espressione di un’opinione largamente diffusa se non maggioritaria nel nostro paese. Impedirle di parlare è stato uno sfregio al diritto, alla libertà e alla democrazia. Altro che cultura, siamo tra i metodi mafiosi e quelli comunisti”.

Cacciari: “Non so neanche bene cosa abbia detto questo ministro. Ripeto: le contestazioni ci sono sempre state. Ormai la comunicazione è fatta di grida, esclamazioni e insulti. Non è così che avvengono le discussioni anche in tivù? E vogliamo parlare dei titoli di giornale che tendono a demonizzare l’avversario?”.

Perché, secondo lei, c’è stato tanto rumore mediatico intorno all’addio di Fabio Fazio quando il conduttore di Che tempo che fa non è stato censurato, ma sembra aver semplicemente colto la palla al balzo per firmare un contratto più remunerativo?

Veneziani: “Ha più che raddoppiato i suoi consensi; magari tutti i censurati e i dissidenti avessero questa possibilità. La sua tv può piacere o no, ma non è servizio pubblico, è solo catechesi partigiana, bigottismo di sinistra”.

Cacciari: “È un mistero. Quando fu allontanato Santoro non ci fu lo stesso casino. Si vede che Fazio risulta più simpatico e appoggiato. Non lo so. Ogni volta succede così: quando vince, la destra si fa la Rai a sua immagine e somiglianza. Viceversa quando vince la sinistra. C’è sempre stato l’assalto alla Rai”.

Affidare lo spazio televisivo che prima era di Fabio Fazio a un conduttore, magari non marcatamente di sinistra, è veramente un reato di lesa maestà?

Veneziani: “Il governo e l’area politica a cui si riferisce dovrebbero liberarsi di questo complesso d’inferiorità, di questo riflesso condizionato e di questa paura e procedere indipendentemente dalle lagne della cosca televisiva e ideologica che ha detenuto finora il potere”.

Cacciari: “Fabio Fazio di sinistra? Ma di che parliamo? È stato schieratissimo con Mario Draghi e con gli altri governi. Era dell’area del Pd pre-Schlein. Ma chi la vede più la destra? Chi la vede più la sinistra? A partire dal Covid, sono tutti allineati”.

Non crede che anche il Festival di Sanremo, da alcuni anni a questa parte, sia stato monopolizzato culturalmente dalla sinistra?

Veneziani: “È avvenuto con automatismo e per propagazione virale, con l’aiuto dal conformismo servile, assai diffuso e congenito nel nostro Paese. Anche qui ci vorrebbe più lucido coraggio e più lungimiranza in chi si oppone”.

Cacciari: “Ma dov’è questa sinistra? Perché dicono due putt… sulla Costituzione durante il Festival? Oltretutto, la destra ha fatto stupidaggini: si fosse tenuta Fazio e il conduttore di Sanremo. Che fastidio gli dà? Anzi, si sarebbe presa una medaglietta gratis et amore Dei. In questo momento con l’inflazione alta, la guerra, il Pnrr che non va avanti ecc…si va avanti a sollevare questo polverone? Secondo me è stato fatto di proposito perché la Meloni, che è una persona intelligente, non può temere Fazio. Non scherziamo, è solo un’arma di distrazione di massa per impedire alla gente di capire quali sono i problemi reali. E parlare di Fazio e Sanremo va benissimo anche alla cosiddetta sinistra che non ha alcuna strategia alternativa…”.

(il giornale, 25 maggio 2023)

Lascia un commento

error: Questo contenuto è protetto