LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Domani”

Anche se il futuro sembra lontano, in realtà comincia proprio adesso.
(Mattie JT Stepanek)

È un altro giorno che muore
Adagio
Interminabile e pigro
Insiste il bagliore
Malinconico
Di quella spada di luce sulla piana del mare
Fino al crepuscolo
Lascia poi
Al silente letargo della notte
La speranza dell’alba di domani
Luminosa
Solenne
Ineluttabilmente
Uguale alle tante altre
Di questo viaggio
Insegue i nostri giorni
Come un rapace
La sua preda
La caparbia ossessione del tempo
Paura
Fiducia
Speranza
Sgorga da una sorgente lontana
E scompare nel mulino delle stagioni
E i domani di ieri si mescolano
E prendono il colore grigio
Monotono
Opaco
Dei mari del ricordo
Niente resta di quell’assillo
Di quell’apprensione
Di quel tormento
Di quell’ansia
Di quelle tentazioni
Di quei commiati
Di quelle attese
Tutto sepolto in lunghi viali
Geometrie di alberi tutti uguali
Che scompaiono piano nella gelida nebbia dell’oblio
Domani diverrà presto ieri
Troppo in fretta
Per poter vivere un momento di sogno
Sospesi
Come fanno i gabbiani sulla brezza profumata della riva

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