LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Il mio tempo”

Sta come un pesce
che ignora l’oceano
l’uomo nel tempo.
(Issa Kobayashi)

Non era consueto
Misurare la distanza del tempo
Nei giochi dell’adolescenza
Quando il giorno pareva non dovesse mai finire
Nel solito
Infiammato crogiolo del tramonto
E la notte si perdeva buia nei meandri morbidi del sogno
Quando anche l’amore
Con il sapore della passione
Si immergeva
Altero nell’oceano della vita
Fra onde minacciose
Ora
Su quella linea sterminata del cielo
Si addensano i profumi smarriti
Di tante primavere
Gli anni rincorrono distratti
I colori dei fiori
Esala nelle pieghe del tempo
Il dolore della terra
E la scia dei rimpianti si perde
Nello specchio eterno delle stagioni
Se ne va con me questo tempo
Quasi una danza leggiadra
Affascinante e pigra
Va inscena
Con un solo spettatore
Orgoglioso di tutti i miei sogni
Le mie immagini
I miei successi
Le mie delusioni
Le forme scolpite dai miei desideri
I miei pensieri
Le mie riflessioni
Gli innocenti voli dell’infanzia
E tutta quella gente che ho incontrato in questo cammino
Sfugge la logica dei corpi a questo carosello di inquadrature
Quasi una processione di colori
Litania di ricordi
Profili di figure
Talvolta sfumati dal rimpianto
Fantasmi di quel tempo
Ormai senza scadenze
Rimasti vivi negli anfratti dell’anima
Spettri che restano a dispetto degli anni e dell’oblio
Sospesi fra nuvole chiare
Insistenti e talvolta scomodi
Compagni di viaggio
Che ti rincorrono come ombre fedeli
Di una luce che non è di questo mondo
Di un tempo che non è più il tuo
Fino ai confini del cielo
*
Il tempo è un gioco, giocato splendidamente dai bambini
(Eraclito)

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