LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Ore di notte”

Ore solitarie di profondi
Indefiniti silenzi
Palcoscenico di rumori sordi
Remoti
Dietro il sipario delle nuvole
Un vocio di attori distratti
Storie vagabonde
Il profumo di fiori spezzati
Una cascata di petali senza vita
Corolle smembrate
Erba umida del prato
Sento intorno
Un frinire insistente di grilli
Il mormorio degli alberi
Risposta ai capricci del vento
Soavi ebbrezze della notte
Schiere di fate
Sirene della campagna
Veli come ali
Vestite dei colori dell’inganno
Litanie di antiche favole
Sfumate dalla nebbia amica del sogno
Tenere emozioni dell’infanzia
Ricorrenti immagini bambine
Lo sguardo suadente di una madre
Il sospiro di un lamento
Lunghe file di anime nude
Bicchieri di nettare purificante
Tremori primordiali
Davanti alle porte della banchisa
Gelidi
Abissi inesplorati
Fiordi della memoria
Angosce di peccati mai commessi
Pagine di un libro ingiallito
Segni di misere esistenze
Incisi nel marmo di cimiteri d’argento
Storie di maschere pallide
Coperte dalla polvere di secoli
Lampade accese
Allineate come soldati sul sentiero della collina
Istanti soffusi di umani misteri
Celati nell’umano labirinto della follia
Al confine scosceso della verità
Improvviso il candido volto di un angelo
Un dolce invitante sorriso
Sempre più vero
Più grande
Più vicino
Un grido di gioia nel buio
Un lampo
I tuoi occhi
Una rosea distesa di velluto
Le tue guance
Le ali di una rondine sospesa nell’aria
Le tue labbra
E il tuo tenue cenno di commiato
Svanisce
All’orizzonte dei sensi
All’apparire delle gocce di rugiada
Con la prima timida luce del mattino

Foto di copertina: “ore di notte” dal web

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