LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Ennesimo tramonto”

Tienimi per mano al tramonto, quando il giorno si spegne e l’oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle.
Tienila stretta quando non riesco a viverlo questo mondo imperfetto. Tienimi per mano, portami dove il tempo non esiste.
(Hermann Hesse)

Guardo questo tramonto
Stregato
Da una magia indefinibile e strana
Eppure sono tanti i tramonti che ho conosciuto
Oltre il profilo dei monti
Sulla riva dell’oceano
Ma quello di quella sera lontana mi pare ancora di possederlo
Sono i miei crucci quelle strisce oscure sotto l’orizzonte
Il peso dei pensieri di sempre
Sono le mie chimere
Quei profili incerti e tremuli
Dell’orgoglio ferito
Sono i miei sogni
Quelle nuvole dorate
Quei colori che profumano di gioia
Accarezzati dall’ultimo sole
Sono i miei rimpianti
Quei segni di fierezza
Smorzati dall’ombra incombente
E presto spenti fino al nuovo giorno
Sono la mia presunzione quelle tinte
Ancora vive e ostinate
Sono la mia preghiera
I misteri nascosti oltre la piana
La devozione di una volta all’oratorio della campagna
Sono la mia speranza
E il sigillo della fede
Quelle sfumature turchine
Insistenti e tenaci
Prima del buio della notte
*
È sempre emozionante il tramonto,
indigente o sgargiante che sia,
ma ancora più emoziona
quel bagliore finale e disperato
che arrugginisce la pianura
quando l’estremo sole s’inabissa.
(Jorge Luis Borges)

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