LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Nati a novembre”

Ed è novembre. I pomeriggi sono più laconici e i tramonti più austeri. Novembre mi è sempre sembrato la
Norvegia dell’anno.
(Emily Dickinson)


C’è ancora nebbia
In quei ricordi
Ingialliti come le foglie d’autunno
Una coltre densa e insidiosa
Quel freddo gelido
La galaverna del mattino
Come una spada che ti entra nelle ossa
Anche quella neve che in pianura
Imbianca le cime spoglie dei pioppi
E copre la campagna
Nella mente cose semplici
Qualche raggio di luce
Negli angoli di casa
Nel sogno
Quegli orizzonti sfumati
L’odore insistente delle messi d’estate
La calura delle aie deserte
Infuocate di sole
I giochi di allora
Le corse adolescenti sugli argini del fiume
Poi quelle cene
Qualche parola scolpita nella sera
Una preghiera insieme
E il tepore delle braci roventi
Che ti arrivava
Dal camino
Fin dentro l’anima

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