METEOLIVE.IT: “Nel 1360 una grandinata uccise mille soldati e 6 mila cavalli”

meteolive.it, 22 Agosto 2019 – Francia, dintorni di Chartres. E’ il 13 aprile, lunedì di Pasqua dell’anno 1360. L’esercito inglese di Edoardo III si sta preparando ad assediare la piccola cittadina della Loira. Circa diecimila soldati e cavalieri allestiscono un campo per passare la notte. L’attacco vero e proprio inizierà solo il giorno seguente.
Improvvisamente però i lampi iniziano a illuminare il cielo notturno e in pochi minuti cominciano a cadere chicchi di grandine sempre più grossi. Le truppe sono colte alla sprovvista. All’inizio pensano a un bombardamento dell’artiglieria francese ma non ci sono esplosioni. Le tende cominciano a cadere sotto la furia del vento e la truppa si trova senza riparo. Si contano le prime vittime, tra loro due ufficiali di alto rango. La temperatura intanto si abbassa velocemente e la grandine, sempre più pesante, cade assieme ad una pioggia gelida. Confusione e panico dilagano.
Quando la tempesta si placa sul campo rimarranno 1.000 soldati senza vita e 6.000 cavalli uccisi.
Gli inglesi ricordano ancora questa giornata nei loro libri di storia come “Black Monday”, il lunedì nero. Siamo in piena guerra dei cent’anni ma Edoardo III, convinto che quella notte sia stato Dio a mandargli un messaggio, deciderà di rompere l’assedio a Chartres e di stipulare un trattato di pace con gli odiati francesi.

Ma come è possibile che una grandinata abbia fatto una simile strage? Sembra quasi incredibile, specie se si considera che i soldati di quel tempo erano dotati di protezioni e corazze. Eppure basta dare uno sguardo al passato per rendersi conto che tutto ciò non solo è possibile, ma anche piuttosto frequente.

Ma quale è la grandinata più antica di cui si ha notizia? La risposta possiamo trovarla in una antichissima canzone tradizionale himalayana che narra di divinità così adirate per la profanazione delle loro montagne da far cadere sugli uomini grandine dura come il ferro. Nel 1942 infatti vennero ritrovati presso il lago di Roopkund, nella regione dell’Himalaya, circa 200 scheletri di cui non si capiva l’origine. Una cosa sola era certa: le numerose fratture sul corpo non sembravano compatibili con quelle tipiche di un campo di battaglia. E infatti alla fine gli esperti stabilirono che non si trattava di sodati ma di pellegrini uccisi durante una violentissima grandinata che li colse allo scoperto nel lontano IX° secolo dopo Cristo.
L’equipe del National Geographic che si occupò del caso spiegò che quella zona è spesso soggetta a fenomeni atmosferici importanti, ma che quello verificatosi a Roopkund è da considerarsi come di portata davvero eccezionale, e che probabilmente se si ripetesse oggi sarebbe altrettanto letale.

La grandinata più antica di cui si ha invece notizia certa in Europa è del maggio 1411 quando in Inghilterra a Wellesborne nel Warwickshire diverse persone morirono per la violenza e l’intensità del fenomeno.

Altra grandinate storiche con chicchi superiori ai 6 cm sono state registrate in Inghilterra a Halvanley nel 1687. Notevoli i fenomeni a St Asaph, Blackburn e nell’Herefordshire nel 1697. Sempre nello stesso anno le cronache parlano di oggetti ghiacciati piovuti dal cielo delle dimensioni di un arancio nell’Hertfordshire. L’elenco potrebbe continuare a lungo dal momento che prima di arrivare all’inizio del XX° secolo la Gran Bretagna vedrà altri 24 grandinate importanti negli anni 1719, 1738, 1761, 1763, 1797, 1800, 1808, 1818, 1833, 1843, 1846, 1852, 1855, 1859, 1870, 1973, 1789, 1883, 1889, 1893 e 1897.

In tempi più recenti poi è molto ben documentata un’altra grandinata-killer nei distretti di Moradabad e di Beheri, in India, dove il 22 aprile 1888 morirono 246 persone, considerata la più letale di sempre dopo quella francese di Chartres.
Quando si parla di grandine però fortunatamente non si parla solo di morte. Questo fenomeno naturale così spettacolare si è anche reso protagonista di veri e propri cambiamenti epocali nella storia.

Uno per tutti la rivoluzione francese. Il 13 luglio del 1788 si verificò infatti una grandinata devastante in Francia. L’evento fu così violento da distruggere completamente i raccolti di grano e le viti. Si pensi che mentre negli anni precedenti la popolazione spendeva il 55% dei propri denari per il cibo, con la carestia e la conseguente mancanza di pane e cereali la percentuale salì all’85%.
E fu così che nell’allora regno di Luigi XVI le già critiche condizioni di vita di contadini e popolani divennero catastrofiche. Inoltre la riscossione delle tasse si ridusse moltissimo, portando lo Stato alla bancarotta. Fu così che per la prima volta in 175 anni il monarca dovette convocare gli Stati Generali, portando con anticipo a quelli che sarebbero stati gli eventi del 1789 e alla caduta dell’Ancien Régime.

Un’altra grandinata da record che portò duri contraccolpi all’economia locale fu quella del 9 agosto 1843 nel centro-sud dell’Inghilterra. La tempesta ebbe un fronte molto vasto, iniziò alle 4 del pomeriggio e si protrasse per alcune ore. A Cambridge i vetri delle finestre e i comignoli di molte case andarono in pezzi.
Così come migliaia di alberi furono abbattuti dalla furia del vento. In altri centri come Biggleswade, Thetford e Nordwich la grandine raggiunse il grado H7 della scala Torro, sistema di misura introdotta nel 1986 per quantificare questo tipo di fenomeno, con chicchi grandi come uova di piccione. Ma ciò che desta più impressione è che in alcuni punti della campagna la grandine raggiunse l’incredibile altezza di un metro e mezzo.

E per quanto riguarda il peso dei chicchi di grandine? Il più pesante è senza dubbio quello trovato a Gopalganj, nel Bangladesh, il 14 aprile 1986: 1 kg di peso. Non c’è quindi da meravigliarsi che durante quell’evento siano morte ben 92 persone. Vi è poi da segnalare i 970 grammi di un chicco trovato a Strasburgo, Francia, l’11 agosto 1958.
Per quanto riguarda il chicco con il diametro più ampio invece non ci sono dubbi: 20.8 cm a Vivian, South Dakota, il 23 luglio 2010. Quello con la circonferenza più grande cadde il 22 giugno 2003 ad Aurora, Nebraska: 47.6 cm. Notevole anche il chicco di 12.8 cm e pesante 640 grammi trovato a Potter, nel Nebraska, il 6 luglio 1928.
Per quanto riguarda gli accumuli il più consistente, confermato da moderni strumenti di verifica, è quello di Seldom, Kansas, del 3 giugno 1959. Quel giorno più di 140 chilometri quadrati furono ricoperti da 45 cm di grandine. Dopo il già citato episodio di Biggleswade del 1843 l’altezza più alta la grandine l’ha invece raggiunta, proprio quest’anno a Guadalajara, in Messico dove le strade sono state sepolte sotto 1 metro di coltre bianca.

Concludendo, è opinione di chi scrive questo articolo che grandinate di rilevanza eccezionale si siano sempre verificate nel corso della storia. Al giorno d’oggi i media giustamente sottolineano come questo tipo di fenomeno, complice probabilmente il “global warming”, stia diventando sempre più frequente. Allo stesso tempo però l’autore si chiede come certi organi di informazione avrebbero titolato di fronte ad alcune incredibili grandinate del passato.

Resta infine un nodo da sciogliere: per molti climatologi la grandine in eccesso fino all’ottocento era dovuta al raffreddamento della piccola era glaciale. Ma sempre per gli stessi esperti gli importanti fenomeni attuali sono conseguenza del riscaldamento globale. Una contraddizione che forse meriterebbe un po’ di chiarezza.

https://www.meteolive.it/news/Climatologia/14/grandinate-killer-nel-passato-dove-e-quando/80923/

Lascia un commento

error: Questo contenuto è protetto