LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “L’angelo bianco”

Giorgio Bongiorno ha dedicato a Gioia, la figlioletta di Silvia Minatel e Adalberto Conchin, una poesia in cui manifesta la sua struggente condivisione della sofferenza e della fede nell’attimo che ci tiene sospesi tra la contingenza dell’esistenza e la trascendenza della vita eterna
Magdi Cristiano Allam

Per ore abbiamo cercato
Fra le viti cariche di grappoli dorati
Accecati
Dai lucidi raggi
Di quest’ autunno
Dipinto
Sulla tela delle colline
Un segno di umana speranza
Un petalo lucente di paradiso
Che accompagnasse la nostra corsa
Un pezzo di quella leggenda
Che potesse disegnare
Lo sguardo della nostra bimba
Abbiamo visto i colori della vita
Nascere come un virgulto
Si affaccia fiducioso alla primavera
Abbiamo accarezzato
L’amaranto delle foglie
Spade splendenti
Ancora vive
Fra i rami infuocati dei filari
Abbiamo sentito
La voce gaia ed insistente di uccelli
Lanciare il grido canoro
Nascosti come preziosi gioielli nella
capanna del bosco
Poi
D’improvviso
Un angelo bianco
Gli occhi limpidi
Gocce imperlate di rugiada
Un lieve sorriso fra i raggi del
tramonto
L’azzurro del cielo inondato di
schiuma
Grandi pupille a nascondere il
volto
E veli intorno
Tenui come refoli
Candidi come carezze
Dolci come armonie di altri mondi
Profumati come rose vermiglie
Mormorii sottili come sonetti
Poesia dipinta nel cielo
Era proprio una piccola bimba
La nostra
Quella del sogno
Di sempre
Venuta la sera
Con le nostre lacrime
Quasi d’incanto
Abbiamo accompagnato
L’angelo bianco
E un cenno lieve della sua mano
Svaniti d’improvviso
Con i cocci della nostra speranza
E quel poco di brezza
Fine
Verso il mare
Intrecciata
All’ultimo sole e alla danza delle
nuvole rosate del crepuscolo

3 commenti su “LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “L’angelo bianco”

  1. Ringraziamo Giorgio di tutto cuore per la Sua sprofonda sensibilità che ci commuove ! Siamo onorati di aver conosciuto un tale personaggio. Un abbraccio a Silvia ed Adalberto per la fede ed il coraggio che stanno dimostrando . Grazie Magdi di aver unito queste persone !!! Vincenzo e Adele.

    1. Uniti nella sofferenza ma sempre rivolti col volto al cielo ad asciugare le lacrime e seguire la Via, il cammino della Vita. Ancora un grazie ed un abbraccio a Silvia e Adalberto ed un grazie dal cuore a Giorgio per questa sua grande umanità e condivisione che sa sempre manifestare con la parola vibrante ed il cuore colmo d’amore per la vita e per questa povera e ricca umanità sofferente.
      La melodia degli angeli nell’armonia dei cieli.

  2. La sofferenza è un filo conduttore che unisce l’umanità vittima di una calamità o di un’ingiustizia, imputabili alla natura o all’umana responsabilità. Solo la fede nella vita trascendente può sublimare la sofferenza nell’accettazione di un destino imperscrutabile alla mente e che confligge con i sentimenti. La sofferenza mantiene integro il ricordo struggente del figlio che non c’è più. Ma la fede ci eleva nella dimensione dell’eternità dove tutti ci ricongiungiamo e tutto si riconcilia. Grazie Giorgio per una testimonianza di sofferenza e di fede che tu e Anna avete vissuto e che ora condividi e manifesti a Silvia e Adalberto.

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