MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Occidente e Russia complici della “pulizia etnica” degli armeni del Nagorno-Karabakh”

Cari amici buongiorno. Oggi alla Diretta “Mezz’ora culturale” delle ore 17 ci confronteremo sulla nuova tragedia del popolo armeno.
«Il Nagorno-Karabakh non esiste più. I suoi profughi sì», titola il servizio di Rainews24. L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) avverte che 100 mila rifugiati hanno bisogno di assistenza «urgente». L’inviato del quotidiano “La Repubblica” Luca Steinmann, riferisce che i profughi armeni in fuga sostengono che l’esercito azero non si fermerà, che il prossimo obiettivo sarà l’Armenia stessa.

Ieri ho pubblicato un commento in cui denuncio che l’Occidente combatte per la “democrazia” e la “libertà” in Ucraina, ma partecipa alla pulizia etnica dei cristiani armeni del Nagorno-Karabakh.
Tutte le grandi potenze occidentali, in aggiunta alla Russia e alla Cina, assistono inerti alla spietata “pulizia etnica” di 120 mila cristiani armeni costretti ad abbandonare la loro patria, l’Artsakh, ufficialmente conosciuto come Nagorno-Karabakh, dove risiedono da 3 mila anni.
Si tratta di un crimine epocale perpetrato dall’Azerbaigian, Stato islamico ricco di petrolio e di gas, primo fornitore di idrocarburi dell’Italia a cui vendiamo armi sofisticate, sostenuto massicciamente dalla Turchia sempre più islamizzata di Erdogan, la seconda potenza militare in seno alla Nato, responsabile del primo genocidio della Storia contemporanea, culminato con lo sterminio di 1,5 milioni di armeni tra il 1915 e il 1919 nel contesto dell’allora Califfato turco-ottomano.

Lo scorso 24 agosto, alla conferma del primo armeno dell’Artsakh morto per fame a causa dell’assedio imposto dagli azeri, Luis Moreno Ocampo, fondatore della Procura della Corte penale internazionale, ha denunciato: «È in corso un genocidio contro 120 mila armeni che vivono nel Nagorno Karabakh».

«Azerbaigian e Turchia non vogliono fermarsi al Nagorno-Karabakh: il loro obiettivo è invadere tutta l’Armenia e portare a termine l’estinzione del mio popolo», ha sostenuto Antonia Arslan, la “voce” degli armeni in Italia, autrice del romanzo di successo “La masseria delle allodole”, in cui denuncia il genocidio del popolo armeno.

In questo contesto il silenzio dell’Italia si spiega con il fatto che è il principale partner commerciale dell’Azerbaigian nell’importazione di petrolio greggio e prodotti del petrolio. Il 51,9% delle esportazioni dell’Azerbaigian sono dirette in Italia sin dal 2003. L’Italia esporta in Azerbaigian soprattutto tubi per il settore petrolifero, tabacco, cuoio e mobili. L’Eni-Agip ha preso parte alla costruzione dell’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan, la cui cerimonia ufficiale di apertura si è tenuta nel giugno 2006. L’Azerbaigian ha siglato delle commesse per l’acquisto di armi italiane pari a 1,5 miliardi di euro.

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Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Lunedì 2 ottobre 2023

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