LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Muri di primavera”

Sorridono sui muri antichi dei prati
Sottili veli di muschi dorati
Ondeggiano lievi alle carezze del vento
Fiori gialli della campagna
Crespigni
Ranuncoli
Ginestrini
Cinquefoglie
Il sole tiepido del mattino dipinge
Di un canto di colori
Il quadro azzurro del cielo
La ferace terra
Intorno agli archi del casale
Traccia ombre lucide
E risveglia consueti aromi
Pare di sentire
Echi di stagioni remote
Schiamazzi indistinti e giochi bambini
Cumuli di ricordi
Tripudio di sorrisi adolescenti
Briciole di allegria
Cenni di saluto
Caleidoscopio di immagini
Sogni diversi di un tempo lontano
Desideri inespressi
Passioni sbiadite
Sentimenti inerti
Rumorosi silenzi
E qualche tenue sospiro
Cromatismo abituale
Di quando si credeva alla bellezza dell’anima
E all’armonia della speranza
Di quando era ancora
Innocente e profumata
Limpida e verde la primavera della vita
Di quando ci si fermava alla fontana del chiostro
A seguire i saltelli del merlo
Diffidente ed astuto
Ad ammirare la sua coda eretta e le sue ali cascanti
Ad attendere poi
il suono delle campane del paese
Mentre si lasciava al bosco una preghiera che il vento avrebbe portato in cielo

Foto di copertina: Giorgio Bongiorno, “Muri di primavera”

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