Non è da ieri che imparai a conoscere
l’amore per i giorni desolati
di novembre, prima della caduta della neve.
(Robert Frost)

È ancora novembre
Fra i pioppi spogli della golena
In fila come soldati
Alla parata dell’anno
I camini fumanti dei casali
I vecchi renaioli nelle osterie
Di buon mattino
A discutere come allora
Mi pare ancora di sentire
Dei lamenti scomposti nella memoria
Come quelli dei giorni della piena
La gente disperata sugli argini
Intenta a pregare il Signore
E una turba di nuvole grigie
Di cieli agitati
Che parevano voler spegnere sull’acqua
L’impeto cieco della corrente
Il vento chino ad agitare i mulinelli
Giostre improvvisate
Di gorghi impazziti
Qualche anno dopo
Me ne sono andato lontano
Oltre l’orizzonte della campagna
Ricordo ancora gli odori di quel commiato
I rumori della stazione d’inverno
L’ocra spento dei muri sbrecciati
Le ferite delle pareti disadorne
Gli stantuffi inquieti della locomotiva
Che parevano assecondare
Qualcosa di inanimato che mi batteva dentro
Il saluto dei miei
Straziante
Indescrivibile e duro
Persino nella mente
Poi quei vagoni freddi
Con le panche di legno lucido
Insolente
E tutto quel vapore
Che avvolgeva le carrozze
Ritorno con il pensiero
All’eco sinistra di lontane granate
Che mi era rimasta nelle orecchie
Seppure a guerra ormai finita
Alla nebbia ostinata del fiume
Avvolgente
Come una grande madre
Agli scricchiolii delle folaghe smarrite
Alla caccia degli aironi bianchi
Alle prede delle lanche
Al gelo di quel tempo
Che ancora pare abitare
Come usava
Indisturbato
Rigido
Sulla pelle
E più in fondo
Nel labirinto dell’anima

Il nome “Novembre” deriva dal latino novem, “nove”,
Nell’antico calendario romano novembre era il nono mese dopo marzo.
Fino al 470 a.C. era seguito da Maglio, mese di caccia imperiale.
About me (Fonte: aforisticamente.com)

Foto di copertina: “Filari di pioppi” di Giorgio Bongiorno

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