Non solo Oriana Fallaci: i personaggi della Storia sono «divisivi»

Cari amici buongiorno. Lo scorso martedì 7 giugno, su richiesta dell’amico Roberto Barbieri, disegnatore d’interni e imprenditore edile che partecipa alla missione della Comunità Casa della Civiltà, ho scritto un «Appello al Consiglio Comunale di Livorno per la scelta unitaria di una via dedicata a Oriana Fallaci».

Il giorno successivo, 8 giugno, la maggioranza del Partito Democratico nel Consiglio comunale di Livorno ha bocciato le mozioni di Fratelli d’Italia e della Lega che richiedevano l’intitolazione di una via a Oriana Fallaci. Il Sindaco Luca Salvetti ha giustificato l’opposizione sostenendo che «la Fallaci è un personaggio che divide».

Potete leggere il testo del mio Appello in calce a questa mia riflessione. Ma qui voglio evidenziare l’inconsistenza e l’errore nel diniego dell’intitolazione di una via a un personaggio a causa del fatto oggettivo o della valutazione faziosa che è o sarebbe stato «divisivo».

La verità è che gran parte dei personaggi che hanno fatto la Storia universale, d’Europa e dell’Italia sono stati «divisivi».

Gesù, vero Dio e vero uomo per i cristiani, il Mahatma Gandhi, Martin Luther King, additati sui fronti religioso e laico come profeti di pace e d’amore, sono stati divisivi e furono tutti e tre uccisi.

Maometto è divisivo. È stato un assassino che ha personalmente sgozzato, decapitato, e perpetrato delle stragi; ha ispirato il Corano che legittima e ordina di discriminare, odiare e uccidere gli ebrei e i cristiani; i suoi successori da 1400 anni perseguono l’obiettivo di sottomettere l’umanità all’islam. Eppure ad oggi ovunque nel Mondo si legittimano l’islam, il Corano, Maometto e le moschee.

Dante Alighieri, il «Padre della lingua italiana», fu divisivo e morì in esilio.

I cosiddetti «Padri della Patria» protagonisti dell’Unità d’Italia, Mazzini, Garibaldi, Cavour e Re Vittorio Emanuele II, furono divisivi, imposero violentemente l’annessione del Sud attuando un progetto della Massoneria.

La «Festa della Liberazione», diventata monopolio della «Resistenza» dei «Partigiani», è divisiva e ad oggi si tace ufficialmente sulle efferate stragi perpetrate contro la popolazione civile.

I cosiddetti «Padri costituenti», a partire da Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti, furono divisivi per avere, da un lato, ridotto l’Italia a una colonia militare ed economica degli Stati Uniti e, dall’altro, per aver assoggettato settori strategici dell’Italia, la Giustizia, l’Istruzione e la Cultura all’ideologia comunista; in particolare Togliatti andrebbe condannato come «Traditore della Patria» per aver ripudiato e offeso la cittadinanza italiana prima di acquisire la cittadinanza sovietica.

I personaggi dell’Italia Repubblicana, Giovanni Leone, Sandro Pertini, Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano, Sergio Mattarella, Aldo Moro, Giulio Andreotti, fino a Mario Draghi sono divisivi.

Hitler, Mussolini, Lenin, Stalin e Mao Zedong sono divisivi, anche se ad oggi si condannano solo il nazismo e il fascismo nonostante che il comunismo, non solo ha provocato un ammontare di stragi e di genocidi superiore, ma è la realtà che con la Cina capital-comunista si sta imponendo come la vera superpotenza mondiale.

Cari amici, i personaggi e la stessa Storia sono divisivi. Negare l’intitolazione di una via a Oriana Fallaci perché sarebbe divisiva significa non conoscere la Storia e i personaggi che l’hanno fatta. Oriana merita l’apprezzamento e la gratitudine degli italiani perché è stata la giornalista e lo scrittore contemporaneo italiano più conosciuto e letto nel Mondo, ha amato profondamente l’Italia, ha combattuto sul fronte culturale e civile per un’Italia migliore, ha voluto morire ed essere sepolta nella sua Firenze. Grazie Oriana.

Magdi Cristiano Allam

Fondatore e Presidente della Casa della Civiltà

Venerdì 10 giugno 2022

 

Appello al Consiglio Comunale di Livorno per la scelta unitaria di una via dedicata a Oriana Fallaci

La toponomastica, lo studio scientifico dei nomi di luogo, e più precisamente l’odonomastica, l’insieme dei nomi delle strade e delle piazze di un centro abitato, si sono sempre ispirati al prestigio locale, nazionale e internazionale delle personalità o dei fatti storici prescelti. Percentualmente, prevale la dimensione nazionale, poi viene quella internazionale e infine quella locale. Una scelta comprensibile confrontandoci con i testi di Storia che s’insegnano a scuola e la conoscenza acquisita da gran parte dei cittadini.

Ebbene, Oriana Fallaci, che ho avuto l’onore di conoscere e il privilegio di essere stato un suo amico, è inequivocabilmente lo «Scrittore», al maschile come ha voluto essere ricordata sulla lapide della sua modestissima tomba nel Cimitero degli Allori a Firenze, che nella nostra epoca contemporaneamente si è meritatamente affermata come la penna d’Italia più letta ed apprezzata nel Mondo. E nelle milioni di copie in tantissime lingue dei suoi libri, Oriana ha sempre impresso in modo indelebile il suo amore per l’Italia e il suo inestricabile legame con la Toscana. Grazie a Oriana miliardi di persone nel Mondo si sono commosse e sono rimaste affascinate dalla magia creativa che si sprigiona dal genio letterario di chi ha solide radici nella propria terra natia, anche se ha trascorso la vita in giro per il Mondo a documentare gli eventi e i Protagonisti della nostra Storia.

Tutti gli italiani intellettualmente onesti e che amano sinceramente l’Italia, a prescindere dalla legittima differente scelta politica, non possono che essere riconoscenti a Oriana. Alla luce di ciò è auspicabile che anche a Livorno, dopo che l’hanno fatto in Toscana amministrazioni di orientamento politico diverso a Firenze, Pisa, Grosseto, Arezzo, Pistoia, Carrara, Scandicci, Piombino, si intitoli a Oriana una via, una piazza o un parco. Il fatto accertato che Oriana fu legata per ragioni familiari e personali a Livorno, come lei stessa ha raccontato nel suo romanzo postumo «Un cappello pieno di ciliegie», è una motivazione ulteriore che accredita la bontà di una scelta che si spera venga fatta propria dall’insieme del Consiglio comunale di Livorno.

Magdi Cristiano Allam
Scrittore, ex vice-Direttore del «Corriere della Sera» e Editorialista di «La Repubblica»

Martedì 7 giugno 2022

6 commenti su “Non solo Oriana Fallaci: i personaggi della Storia sono «divisivi»

  1. L’amministrazione e il sindaco della città in cui abito (sono nata a Sinalunga e nonostante sia cresciuta a a livorno mi sento senese) non hanno la cultura, l’obiettività e la dignità di dichiarare la grandezza di un personaggio come Oriana Fallaci che è riuscita a dare lustro e onore alla nostra Italia.

  2. La vita politica della mia città, rispecchia purtroppo la cultura gretta e chiusa di una politica di sinistra chiusa e becera. Il sindaco, uso la “s” minuscola per non elevarlo troppo, non solo non conosce minimamente la storia di Oriana Fallaci, ma non conosce neppure i libri, non avendo mai letto un testo. Infatti nell’libro “Un cappello di ciliegie”, c’è ed esiste il suo legame genealogico con la città e non solo, a Oriana piaceva Livorno e ne era attratta.
    Oriana era una donna libera e intellettualmente onesta, è stata partigiana (ma questo non conta, non lo sapeva il sindaco), combatteva per i diritti civili delle donne (una svista del sindaco), non era divisiva, ma semmai pensante, si pensante, quello che la sinistra becera non vuole, odia chi pensa e chi dice quello che pensa se non è allineato, il pensiero comune.
    Il sindaco Salvetti noto a Livorno come taglia nastri, ci ha oramai abituato a figure meschine con la nazione, di noi spesso ne parla la stampa o la televisione in senso ironico e di presa in giro. Molti cittadini, quelli pensanti, non sono rimasti contenti di questa decisione, addirittura presa molto prima della discussione in consiglio comunale, quindi, già presa a tavolino con esponenti del PD quelli ancora ancorati a Togliatti, era meglio se erano filo Berlinguer, unico a sinistra con apertura mentale e culturale. Il sindaco si occupa di ultras del calcio solo perché fa comodo e per sua tranquillità, si occupa positivamente dei centri sociali, sempre per quell’egoismo di serenità, si interessa al gay pride, per visibilità. Sta gestendo e chiedo scusa poiché esco dal tema Oriana, una discarica inquinante nel parco delle colline, zona protetta, ma con una discarica che scalpita ad aprire, con ordinanze su ordinanze che poi non vengono applicate e il nostro parco non sarà più parco. Un altra discarica con scorie radioattive nella zona nord della città abitata e con insediamenti di produzione alimentare (3 operai già deceduti per tumore hai polmoni e stomaco, uno sta male), ed anche in questo caso il vuoto, il nulla, poi se mettiamo pure il livello culturale…beh è veramente faticoso, lascia molto a desiderare. Il sindaco rispecchia la cittadinanza che lo ha votato in parte, l’altra parte è già in contrasto, non lo vuole più, sta esasperando il popolo livornese, ma lui sta dalla parte delle minoranze solo e soltanto per pura convenienza di serenità, tranquillità e piaggeria.
    Il mio sfogo rappresenta l’amore per la mia città, l’orgoglio di essere ITALIANO, e di avere la mia cultura Socialista, Cristiano-Giudaica e soprattutto LIBERA, orgogliosamente LIBERA.

  3. “La nostra città ospiterà il Toscana Pride e ricordiamo le parole dure di Fallaci contro il gay pride, oppure contro l’aborto o il testamento biologico”
    Ci vuole una buona dose di “coraggio” e di faccia tosta per fare queste dichiarazioni. Soprattutto se vengono dalla bocca di un sindaco che si vanta di ospitare nella propria città il Toscana Pride con gli spettacoli indecenti, indecorosi e offensivi che siamo abituati a vedere ovunque si trovino manifestazioni di questo genere. Sì, Oriana Fallaci ha usato parole dure contro il gay pride, contro l’aborto e contro il testamento biologico. Qualcuno spieghi a questo “signore” che fasciato dal nostro tricolore, rappresenta una città intera seppur votato solo dalla metà dei cittadini, che essere contrari a manifestazioni di questo tipo non significa essere: omofobi. C’è differenza tra rispettare gli omosessuali come persone ed essere contro agli scempi e atti volgari che ogni giorno vediamo scorrere nelle immagini dei social o della televisione.
    Oriana non era omofoba era semplicemente contro le adozioni gay, rivendicava il diritto di un bambino di crescere con un padre e una madre, non era xenofoba era contro l’arroganza di chi pretende venire a casa nostra con la volontà di imporre la propria cultura e il proprio credo ideologico radicalizzato. Oriana era per la vita sempre e comunque. Ha lottato fino alla fine contro un male incurabile che l’ha divorata giorno dopo giorno e ha vissuto ogni giorno della sua vita come se fosse l’ultimo. Se Oriana fosse qui con noi oggi probabilmente non avrebbe nulla da commentare. Aveva già detto tutto molto tempo prima.
    “Quello che avevo da dire l’ho detto. La rabbia e l’orgoglio me l’hanno ordinato. La coscienza pulita e l’età me l’hanno consentito”. (Oriana Fallaci)

    1. Conosco ahimè bene l’amministrazione comunale livornese targata PD. Mi spiace per Magdi, ma cosa c’è da sperare da una giunta e da un sindaco che hanno organizzato per tre anni il festival toscano LGBT, ritenendo che si, questo unisce. Ebbene sabato prossimo sarò schierato a protezione di queste orde che invaderanno Livorno, si dice sulle 15000 unità minimo. Ci saranno il reparto mobile (la celere), l’elicottero su alzerà in volo e voglia iddio che non ci sia necessità di caricare o di difendersi con scudi e manganelli per possibili disordini che scoppieranno. Saremmo tacciati di omofobia. Ma tutto questo unisce, Oriana Fallaci e la sua cultura, il suo messaggio, dividono. Sic transit gloria mundi

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