Venezia, la casa solare senza gas: «La bolletta qui costa 50 centesimi al giorno»

Corriere del Veneto, 21 agosto 2022

di Maria Paola Scaramuzza

Lo scorso inverno, mentre il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, aggrediva l’Ucraina e iniziava anche a lanciare anatemi, minacciando di chiudere il gas a mezza Europa, Giorgio osservava il drammatico evolversi della crisi dalla sua tivù. Accesa con un’elettricità a costo zero, immerso gratis nel comodo tepore dei 21 gradi del suo soggiorno. Il gas, in casa sua, non è nemmeno allacciato. La crisi del pellet non lo sfiora per nulla. Nemmeno gli aumenti esponenziali delle bollette, o la crisi energetica che già si profila per il prossimo inverno, che potrebbe rivelarsi molto difficile, sembrano dargli la minima preoccupazione. «Casa mia consuma 50 centesimi al giorno – spiega – gli elettrodomestici funzionano gratis. Tutto si scalda, si raffredda e s’illumina a costo zero».

La casa più efficiente del Veneto
Giorgio Malavasi, la moglie Daniela e i figli Francesco e Giulio da un anno vivono sereni ai margini di Spinea, nel Veneziano, nella casa più efficiente del Veneto. Giornalista, dopo aver trascorso anni a scrivere di economia verde ha scelto di passare all’azione, trasformando un vecchio rudere di campagna in una casa dalle performance energetiche record. Inaugurata il 23 luglio di un anno fa, studiata dall’architetto Denise Tegon di Oriago, sempre nel Veneziano, e classificata «Gold Nature» secondo i criteri di Casaclima, la villetta di Giorgio è quel che si dice una «casa solare» passiva.

Il gioiello ecosostenibile che in un anno vale 153 alberi piantati
Biocompatibile, dotata di pannelli fotovoltaici e batterie per incamerare energia, coibentata grazie al legno del Trentino, è un piccolo gioiello ecosostenibile a zero emissioni, che in 12 mesi ha piantato l’equivalente virtuale di 153 alberi. «Considerando bollette e tassa rifiuti, e compresi i costi fissi dell’allacciamento alla rete elettrica per salvaguardare le giornate più rigide d’inverno, abbiamo speso in un anno circa 800 euro – calcola Malavasi -. Visti i 650 euro pagati dal gestore per l’energia prodotta in eccesso, il conto è presto fatto: ci costa solo 50 centesimi al giorno».

La casa che si riscalda con il calore corporeo
La vita è trascorsa mite in casa Malavasi. Quando quest’inverno il termometro fuori rasentava lo zero, per scaldarsi bastava invitare tre o quattro amici per cena. «A voler essere onesti, ogni volta che invito qualcuno lo dovrei anche pagare – sorride Giorgio – con il solo calore corporeo sprigionato da una tavolata di amici nella mia cucina, scaldo la casa per i tre giorni successivi». Allo stesso modo, quando il tempo si guasta e le temperature scendono, il rimedio costa come un pugno di farina: «Mia moglie Daniela faceva una torta. Il calore del forno resta imprigionato negli ambienti e la casa si scalda, così come il tiepido sole delle giornate limpide di gennaio o di dicembre. Anche se flebile – spiega Giorgio – quel sole entra dalle grandi vetrate e la mia casa non lo lascia più uscire».

I pannelli sul tetto per alimentare il climatizzatore
Un po’ meno efficiente è l’afflusso di calore d’estate,con le alte temperature: «In questo caso abbiamo un solo condizionatore. L’energia è prodotta in abbondanza dai pannelli sul tetto e la parete in mattoni ottocenteschi, ricavata dalle pareti del rudere che c’era prima, serve come isolante – spiega Giorgio -. E sia d’estate che d’inverno entra in gioco la geotermia». La famiglia Malavasi, in effetti, ha pensato anche a questo: una serpentina di tubi a un metro e mezzo sotto terra aiuta a mantenere le temperature costanti. E se green dev’essere, ebbene, che lo sia: perfino gli scarichi finiscono in un bacino palustre dove l’acqua viene depurata dai batteri delle piante.

Giorgio Malavasi: «Con questo sistema ci guadagnano tutti»
Una passione fuori dal comune? Può darsi. Altrimenti Giorgio e il figlio Francesco non avrebbero trascorso la scorsa estate a ripulire uno ad uno i coppi dell’antico tetto per reinserirli nella nuova costruzione. Il valore sociale di una vita green per Giorgio e la sua famiglia non ha prezzo. «Non è solo questione di costi. Certo la spesa iniziale è pesata: approfittando del super bonus lo ammortizzeremo in cinque anni anziché in dieci; ma un investimento come questo credo generi risultati da tanti punti di vista – afferma Giorgio Malavasi -. L’efficientamento energetico, la mancata dipendenza dalle fonti fossili e da qualche Paese dalla politica sgradevole, l’emersione di tutto il lavoro nero che un tempo inquinava l’edilizia, fa sì che ci guadagnino tutti: lo Stato, la famiglia, l’economia generale. E pure l’onestà. In fin dei conti – conclude Gio.

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1 commento su “Venezia, la casa solare senza gas: «La bolletta qui costa 50 centesimi al giorno»

  1. Da profana di questi argomenti devo dire che la scelta di Malavasi mi piace molto. Mi sembrerebbe un’ottima occasione per affrancarci dai combustibili inquinanti e mi sembra d capire che il risparmio energetico sarebbe davvero elevato.

    Mi piacerebbe poter approfondire l’argomento relativamente a questo modo di costruire o ristrutturare casa.

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