Più diritti per tutti squittiscono con letizia le oche giulive. La dizione oca giuliva indica l’oca tutta contenta perché il cibo è ottimo e abbondante, in quanto non ha capito che la stanno mettendo all’ingrasso non perché le vogliano bene, ma perché così farà un figura migliore in mezzo a patate e rosmarino.
Oca giuliva per estensione indica un cittadino troppo scemo per capire che ogni nuovo diritto corrisponde un nuovo dannato dovere, una nuova forma di controllo e repressione. Le oche giulive funzionano per riflessi condizionati, e, dato che non conoscono la storia, i loro riflessi condizionati sono basati su slogan, qualcosa del genere: il corpo è mio e me lo gestisco io. La regola vale, brilla e scintilla in qualsiasi attività e per qualsiasi libertà con l’unica eccezione dei diritti inalienabili di non farsi iniettare farmaci sperimentali.
Il concetto di: il corpo è mio e me lo gestisco io, vale alla grande per la promiscuità sessuale, e in particolare per quella erotica maschile, che moltiplica la trasmissibilità delle malattie sessualmente trasmissibili fino al 50 o 100 volte. Secondo uno studio fatto a New York City (riconosco che è un posto particolarmente vivace), addirittura fino a 140.
Il non vaccinato è maledetto perché ci costerà di più in rianimazioni, secondo una vulgata ascientifica tanto falsa quanto diffusa in tutte le pieghe della politica e del giornalismo. Anche chi moltiplica l’AIDS e la sifilide per cento è un notevole problema economico, e se, grazie alla sua sbadataggine, queste malattie diventeranno resistenti ai chemioterapici che oggi le tengono sotto controllo, sarebbe un disastro per tutti. Qualsiasi critica a questi stili di vita è largamente derisa sui media e può addirittura costare una condanna.
La liberalizzazione delle droghe comporterà un dovere e quindi un reato. Il dovere sarà di tollerare gente strafatta, sono di una noia abissale, e di pagare i loro errori da mancanza di concentrazione, errori che fanno morti e feriti.
Sarà vietato, un reato, discriminare i consumatori. Lascereste con fiducia il vostro bambino sopra un bus scolastico il cui autista si sta facendo uno spinello? Abbatte i riflessi. Avrete qualcosa da dire sul fatto che il cardiochirurgo che sta per operarvi si sia appena fatto una sniffata di cocaina? Rende incapaci di capire le conseguenze delle proprie azioni.
Il diritto alla cannabis presuppone il dovere di tutto il resto della popolazione di trovarsi di fronte a gente che usa stupefacenti. Alla cannabis dobbiamo circa 200 morti stradali tutti gli anni. A ogni morto corrispondono innumerevoli feriti, persone rese invalide, finite anche sulla sedia a rotelle. I consumatori di sostanze sono più facilmente portati ad avere incidenti stradali, ammazzare i figli di botte, ammazzare i vicini di casa o l’eventuale ex moglie o ex convivente. Sviluppano prima degli altri demenze, dato che le suddette sostanze uccidono i neuroni.
Le due più micidiali sono crack e metanfetamina, ma anche le altre non scherzano. Non ricordo di aver mai incontrato in vita mia un consumatore abituale di cannabis che mi abbia impressionato per la sua intelligenza. Uno studio ha misurato le prestazioni cognitive di un migliaio di persone dai 13 ai 38 anni, valutando possibili correlazioni con l’abuso di sostanze: i dati dimostrano che i forti consumatori di cannabis fin dall’adolescenza hanno un calo del quoziente d’intelligenza di otto punti, e che l’interruzione dell’abuso non sembra determinare un pieno recupero delle funzioni neuropsicologiche.
Il lavoro pubblicato sulla rivista Proceeding of the national Academy of Science da Madeline Meier afferma che i consumatori cronici dall’ adolescenza possono arrivare fino a otto punti in meno del loro quoziente intellettivo. Bisogna tener presente che la cannabis di adesso non è quella di cinquant’anni fa: quella attuale è molto più concentrata in alcaloidi, inoltre è anche diversa la percentuale dei vari alcaloidi. Nella cannabis attuale è molto alta la concentrazione di THC, che è una molecola che può causare scompensi psicotici, fortunatamente non in tutti. In molti casi si è trattato di scompensi non reversibili.
Quando una persona introduce dall’esterno uno di questi alcaloidi abbatte la produzione interna di sostanze biochimicamente simili, i cosiddetti endocannabinoidi. È lo stesso concetto per cui una persona che assuma dall’esterno morfina abbatte la produzione di sostanze biochimicamente simili, le endorfine. Questo crea la dipendenza, la necessità di avere dall’esterno un’imitazione pessima di un ottimo prodotto interno che smettiamo di produrre.
Consumare sostanze di questo genere è una forma di mancanza di saggezza e abbatte il quoziente intellettivo. Aumenta gli scompensi psicotici. Aumenta gli incidenti stradali. Aumenta il rischio che qualcuno sia ammazzato di botte. Eppure il potere favorisce in tutte le maniere la diffusione di queste sostanze. Da anni, decenni, cantanti e attori sono diventati praticamente dei testimonial. Nei film quello contrario è sempre antipatico e bigotto. Adesso anche persone che dovrebbero far parte del mondo politico si stanno aggiungendo. Il potere vi vuole scemi e pazzi.
E ora il potere ha cominciato una guerra mortale al biliardino. Il biliardino è un oggetto che favorisce l’amicizia, la complicità, lo sviluppo di riflessi. Per inciso: chi è strafatto di cannabis a biliardino perde. Per questo bisogna condannare il biliardino come gioco di azzardo mentre si scrivono libri su come coltivarsi la cannabis sul balcone. Un’ultima cosa: coltivandovela sul balcone, un normale balcone da casa normale, non ne avrete a sufficienza. Per poterne avere a sufficienza dovrete sovvenzionare la mafia, una mafia brutta, sporca e cattiva. Noi puniamo lo spaccio, ma non il consumo.
Non ha senso che vendere sia un reato, e che comprare non lo sia. Il consumo, sostenere la mafia, non è giusto che sia depenalizzato. Sarebbe sufficiente una piccola pena, 2000€ di multa, 10 mesi di perdita dei diritti civili, per far crollare il consumo Non ha senso anche da un punto di vista etico. Perché chi sovvenziona la mafia non deve essere punito? Inoltre chi semina cannabis raccoglie eroina. Questo vale per i consumatori. Cominci con lo spinello, finisci con l’eroina. Vale anche per gli spacciatori. Si comincia col piccolo spaccio di cannabis e poi si arriva al giro grande.
Se posso dare un consiglio lasciate perdere la cannabis e compratevi un biliardino. Siate trasgressivi. Il potere vi vuole scemi e strafatti. Sul balcone tenete rosmarino e basilico. Migliorano l’arrosto e la pizza e tengono anche lontane le zanzare. Siate trasgressivi. Rifiutate di diventare scemi.
Sempre puntuale mordente, dottoressa, complimenti per questa pagina di verità!
Come ha detto Davide Ficarra, articolo portentoso! E per di più scritto nel suo inconfondibile stile diretto e franco.
Articolo portentoso, cara dottoressa. Spezza le velleità di ogni potenziale sostenitore del diritto alla cannabis.