Scelgo di non votare. Sostenitrice del voto da sempre e militante nella politica, condivido che il sistema non può essere cambiato dall’interno. Si può eliminare una vera dittatura ma non una finta democrazia

Leggo: “Rispetto e comprendo chi sceglie di andare a votare”.
Anche io, ma gradirei lo stesso rispetto in caso di scelta diversa dall’interlocutore con il quale mi sto confrontando in quel momento.
Leggendo questa riflessione estremamente lucida ed esplicativa mi sono ritrovata in ognuno dei sei punti “C’è chi vota perché…”
Non sono orgogliosa, anzi direi piuttosto imbarazzata.
Negli ultimi tempi ho votato per tutte queste ragioni, e mi sono resa conto che l’unica ragione che è mancata è quella che avrebbe dovuto essere la motivazione più forte. Governare significa scegliere, decidere nel nome di altri che con il loro voto ti hanno dato il mandato. Chi viene eletto entra automaticamente in ruoli di responsabilità verso i cittadini e verso il proprio Paese. È ovvio che la politica deve andare di pari passo con la cultura. Non si può mettere “un tecnico” qualsiasi alla Sanità, un Ministro degli Interni che non ha nemmeno fatto il militare, di conseguenza non può capire le problematiche dei vari corpi delle forze dell’ordine, o peggio quello degli Esteri che non conoscendo le lingue oltre a collezionare figuracce, si trastulla con la geopolitica sebbene privo di conoscenza sulle culture e gli equilibri degli altri Paesi.

Proseguendo nella lettura di questo articolo arrivo alla seconda parte. Leggo:
“C’è chi non vota perché…
Incredibile ma vero, mi ritrovo per la seconda volta coinvolta in tutti i punti soprascritti. Sono delusa, sono nauseata, arrabbiata, non mi sento rappresentata da nessuno dei partiti in corsa per queste elezioni. Così per la prima volta nella mia vita anche io scelgo di non andare a votare. La mia è una scelta consapevole, dolorosa ma convinta. Io, tenace sostenitrice del voto da sempre, militante attiva per anni nella politica locale e regionale, ho ricoperto ruoli come Consigliere Comunale e Consigliere Provinciale nella mia città. Ad oggi condivido pienamente l’idea che il sistema non può essere cambiato dall’interno, e che serva, cito testuali parole di Magdi “Un’alternativa culturale, civile e politica che si traduca concretamente in un nuovo modello di civiltà, di Stato, di società e di sviluppo”.
Sono estremamente convinta che si può arrivare ad eliminare una vera dittatura ma una finta democrazia no, e fino a quando il cittadino resta passivo non ci sarà speranza di un vero riscatto. La Casa della Civiltà è un concentrato di proposte basate sulla cultura in ogni campo, è una scuola di formazione e di interscambio. È un inizio e può anzi deve diventare la nostra opportunità. Crediamoci e andiamo avanti. Io ci sono.

“La magia è credere in noi
stessi. Se riusciamo a
farlo, allora possiamo far
accadere qualsiasi cosa”.

Johann Wolfgang Goethe

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