Evocando il genocidio della Turchia nel 1922 contro greci e armeni a Smirne, Erdogan ha minacciato: «Abbiamo solo una cosa da dire alla Grecia: non dimenticare Smirne. Faremo quello che è necessario quando verrà il momento». La strage di Smirne fu l’episodio finale del primo genocidio del XX secolo: il massacro di tre milioni di cristiani armeni, greci e assiri, mentre le navi da guerra di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Italia rimasero a guardare

3 commenti su “Evocando il genocidio della Turchia nel 1922 contro greci e armeni a Smirne, Erdogan ha minacciato: «Abbiamo solo una cosa da dire alla Grecia: non dimenticare Smirne. Faremo quello che è necessario quando verrà il momento». La strage di Smirne fu l’episodio finale del primo genocidio del XX secolo: il massacro di tre milioni di cristiani armeni, greci e assiri, mentre le navi da guerra di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Italia rimasero a guardare

  1. Anch’io come Graziella suggerisco di leggere “La masseria delle allodole” . Fino ad allora non avevo sentito parlare del genocidio armeno, se non come “guerra locale” .
    Erdogan è islamico ed agisce in conformità ai precetti della sua religione. Se abbiamo capito bene quello che Magdi ci spiega da anni non ce ne possiamo meravigliare.
    Dobbiamo invece indignarci del silenzio dei paesi occidentali, che sono i medesimi che tacciono sul genocidio in corso nel Donbass dal 2014 da parte di un soggetto narcisista e tossicodipendente che pare sia tra i candidati al Nobel per la pace.
    Se non siamo in pieno clima orwelliano così…..

  2. Sarebbe ora che la Turchia di Erdogan smettesse di rincorrere il ritorno all’Impero Ottomano, alla storia del vincitore, che inizia dal proprio avvento con un atto di invasione, di guerra e conquista, dl dolore e lutti per gli invasi, di genocidi e feste come se fosse stato tutto dovuto per diritto e comando divino, a giustificazione di ingiustizia e mire di conquista ed egemonia del momento. L’Islam esiste solo nel mediterraneo dopo la morte di Maometto nel 632 d. C. quando per diffondere la sua religione e depredare il mondo, si espanse anche verso il Mediterraneo che era Cristiano ed Ebraico, nell’Impero Romano d’Occidente e lì d’Oriente con Costantinopoli e prima ancora Greco, di Storia e Cultura.
    Un mondo così quasi cancellato e fatto proprio dai nuovi venuti, che ora non riconoscendo la storia se ne appropriano anche moralmente giustificando e minacciando nuovi genocidi oltre quelli già noti ma da loro negati, accusando le vittime.
    C’è l’autodeterminazione dei popoli, ma anche il dovere di non negare la Storia, la Cultura e le tradizioni dei popoli senza la miopia degli interessi del momento e della religione come mezzo di dominio dei popoli e arma contro le maggioranze o minoranze che siano da cacciare o sottomettere.
    No, Presidente, Smirne era greca di fatto e cultura e nessuno l’ha svenduta, come le isole greche di nome e di fatto e popoli antichi che ne hanno fatto la Storia non possono essere cancellati da NESSUNO, nemmeno da un dio politeista che vi lancia alla violenza e al genocidio.
    Io non dimentico Bragadin, non dimentico Lepanto, non dimentico Vienna, né il sangue dei Cristiani che arrossava il Bosforo alla conquista di Costantinopoli, né i martiri che si sono opposti alla conquista per fede e cultura.
    Perché se occorre risorgeranno, ne sia certo.

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