Giorgia Meloni si è trovata nel posto giusto, al momento giusto e nel tempo giusto. Occorrerà aspettare meno di un paio di mesi per conoscere il suo destino. Noi dobbiamo essere pronti a cogliere l’opportunità che si presenterà

Chiariamo subito: non è ancora finita. Gli amanti cinefili ricorderanno lo struggente finale del capolavoro di Peter Weir, “L’Attimo Fuggente”, con gli studenti in piedi sui banchi a violare la sacralità di un college elitario e conformista, esortando lo spettatore a guardare il mondo anche da altre prospettive. Non è ancora finita perché se allarghiamo l’orizzonte di osservazione, possiamo chiaramente notare che la vittoria di Giorgia Meloni non rappresenta solo un coagulo di speranza e nostalgia, ma un elemento di quella serie di straordinari eventi che caratterizzano e determinano il domino della Storia. Gli anglofoni lo chiamano “sliding door”, il mondo del fumetto lo ha battezzato “What If…”. Noi lo chiamiamo semplicemente “Che cosa sarebbe successo se…”. In un’epoca in cui i consensi politici sono effimeri e volatili, possiamo tranquillamente sostenere che Giorgia Meloni si sia trovata nel posto giusto, al momento giusto e nel tempo giusto. A differenza del suo collega di coalizione Salvini a cui è mancata la terza condizione. Esaminiamo i fatti: il Movimento Cinquestelle riuscì a monetizzare politicamente l’alto consenso popolare semplicemente perché, suo malgrado, si trovò la finestra elettorale aperta proprio nel momento di massimo consenso. L’anno dopo la stessa condizione di consenso popolare baciava la strada di Salvini e della Lega, non trovando, tuttavia, aperta la finestra delle elezioni politiche. Condizione, quest’ultima, che per caso – e solo per caso – si è realizzata nel momento in cui Fratelli d’Italia veleggiava sull’ordine della doppia cifra. La Storia è costituita da coincidenze che premiano questo o quel viandante alla stessa stregua di un biglietto della Lotteria che può cambiare la vita di un cittadino. Quali possono essere le conseguenze? Imprevedibili: possono consumarsi in perle di saggezza ed umanità a garanzia di Pace e progresso o provocare danni quasi irrimediabili. Per decifrare il destino della Presidenza Meloni occorrerà aspettare meno di un paio di mesi, quando il primo martedì di novembre potrebbe azzoppare l’ultimo biennio di Presidenza USA del primo mandato di Joe Biden, obbligando i soloni del mainstream e delle istituzioni europee a guardare le vicende da diverse prospettive, scendendo dal loro piedistallo di sicumera e pregiudizio e cominciare a spostare, come loro solito, nomi da una parte all’altra sulla lavagna dei “buoni” e dei “cattivi”. E anche questo sarà solo frutto di una serie fortuita di eventi. L’umanità è come un viaggiatore su di un treno in corsa: può muoversi a destra e sinistra, avanti ed indietro, ma sempre e solo dentro un treno che va in una direzione sola. Occorre solo essere pronti nel momento in cui il treno si fermerà nella stazione giusta.

3 commenti su “Giorgia Meloni si è trovata nel posto giusto, al momento giusto e nel tempo giusto. Occorrerà aspettare meno di un paio di mesi per conoscere il suo destino. Noi dobbiamo essere pronti a cogliere l’opportunità che si presenterà

  1. Credo anche che bisognerà aspettare il compimento della legislatura Biden, e credo anche che le nuove elezioni americane subiranno l’influenza italiana…!

  2. E noi caro Alex con pazienza e con determinazione lavoreremo per trovarci al posto giusto quando servirà.
    Riguardo al prossimo destino del governo Meloni concordo che sarà pesantemente condizionato dall’esito delle elezioni di mid term negli USA, che, tra l’altro, per Sleepy Joe potrebbero concludersi con una sonora legnata.

  3. Si penso proprio che si sia trovata al posto giusto e nel momento giusto. Non sono del tutto convinta che sia un caso, soprattutto se si pensa al vento che spira negli USA e ai rapporti che la legano alla politica dei conservatori americani, ma di questo avremo appunto contezza tra qualche mese. Il punto di non ritorno mi sembra la guerra impiantata in Ucraina, questo è l’aspetto che rimarrà da risolvere diversamente da come lo prospetta, pensando piuttosto a una risoluzione pacifica di un conflitto spregevole nei fatti e nella narrazione che ne fanno, nessuno escluso.

    Lavorare per la costituzione di un partito degli astensionisti in versione propositiva, affinché si cominci a creare una società solidale, coinvolgente e operosa perché ci sarà tanto da fare per ricostruire i valori cristiani dissacratida questi sciacalli di vite.

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