MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Mattarella concepisce la pace come la sconfitta della Russia. Contro l’Apocalisse nucleare un movimento pacifista criminalizzato come “filo-Putin”

Cari amici, buongiorno. Si conclude oggi a Roma l’incontro internazionale «Il grido della pace – Religioni e cultura in dialogo», promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, che per tre giorni ha visto la partecipazione di rappresentanti delle grandi religioni mondiali, del mondo della cultura e delle istituzioni provenienti da oltre 40 Paesi del Mondo.

Il messaggio di fondo, che si ricava dai discorsi pronunciati nel giorno dell’inaugurazione, domenica 23 ottobre, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal Presidente francese Emmanuel Macron, è che la vera pace, stabile e duratura, potrà aversi solo con la sconfitta militare della Russia e con la rimozione del Presidente russo Vladimir Putin.

Queste le parole di Mattarella:

«Non possiamo consegnarci all’ingiustizia delle situazioni di fatto, né allo strazio di guerre “infinite”. L’Europa non può e non deve permettersi di cadere “prigioniera” della precarietà, incapace di assolvere al suo naturale ruolo di garante di pace e di stabilità nel continente e nelle aree vicine. Ne va della nostra stessa libertà e prosperità».

«La sciagurata guerra mossa dalla Russia rappresenta una sfida diretta ai valori della pace, mette ogni giorno in grave pericolo il popolo ucraino, colpisce anche il popolo russo, genera drammatiche conseguenze per il mondo intero. Quella aggressione stravolge le regole, i principi e i valori della vita internazionale. Approfondisce le divisioni nella comunità globale chiamata, invece, a trovare soluzioni cooperative urgenti a problemi comuni: le crisi sanitarie e alimentari, gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici, le minacce terroristiche».

«Se vuoi la pace preparala: è stata un’esortazione più volte ripetuta nei secoli. Non può esserci contrapposizione tra mezzi e fini se si vuole la pace. Non si può giungere alla pace esaltando la guerra e la volontà di potenza. Perché la pace è integrale o non esiste. E non esiste se non è corroborata da verità e giustizia».

Queste le parole di Macron:

«Parliamo di pace, di questo grido della pace proprio nel momento in cui gli ucraini e le ucraine si battono per resistere, per difendere la loro dignità, per proteggere le loro frontiere e la loro sovranità. La pace è possibile ed è quella che decideranno gli ucraini e che rispetterà i diritti del popolo sovrano».

Contemporaneamente la coalizione “Europe for Peace”, che unisce 400 associazioni, enti e sindacati, ha indetto tre giorni di mobilitazioni nelle piazze d’Italia, per chiedere il cessate il fuoco in Ucraina e l’apertura di una conferenza internazionale di pace, in vista della manifestazione nazionale del 5 novembre a Roma che si terrà in Piazza San Giovanni in Laterano.

Nel Manifesto di “Europe for Peace” si legge un messaggio sostanzialmente diverso da quello di Mattarella e Macron, in cui non si chiede la sconfitta militare della Russia ma si sollecita il coinvolgimento della Russia al tavolo dei negoziati per scongiurare la guerra nucleare:

«Bisogna fermare l’escalation militare. Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze per la popolazione. Non c’è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace, facendo tacere le armi e portando al tavolo del negoziato i rappresentanti del governo ucraino, di quello russo, delle istituzioni internazionali.

La popolazione italiana, nonostante sia sottoposta a una massiccia propaganda, continua ad essere contraria al coinvolgimento italiano nella guerra e a chiedere che si facciano passi concreti da parte del nostro governo e dell’Unione Europea perché sia ripresa con urgenza la strada dei negoziati.

Questo sentimento maggioritario nel paese è offuscato dai media mainstream ed è non rappresentato nel Parlamento. Occorre dargli voce perché possa aiutare il Governo a cambiare politica ed imboccare una strada diversa da quella attuale.

Per questo – a otto mesi dall’inizio della guerra – promuoviamo una nuova giornata nazionale di mobilitazione per la pace con iniziative in tutto il Paese per ribadire: TACCIANO LE ARMI, NEGOZIATO SUBITO!»

Il messaggio più chiaro e più forte contro la tragica prospettiva della guerra nucleare, è contenuto nell’Appello di 11 intellettuali pubblicato il 18 ottobre dal quotidiano “L’Avvenire” in cui si legge:

«La minaccia di un’apocalisse nucleare non è una novità. L’atomica è già stata usata. Non è impossibile che si ripeta. È caso ampiamente contemplato nei manuali di strategia. Di fronte a questa minaccia l’opinione pubblica sembra pericolosamente assuefatta. Nessuna forte reazione popolare, nessuna convinta e razionale volontà di impedirla. Si diffonde una pericolosa sensazione di inevitabilità e di rassegnazione, o, peggio, l’idea che solo una “resa dei conti” possa far nascere un nuovo e stabile ordine mondiale.

Ma oggi nessuna guerra può imporre un ordine sotto le cui macerie non restino il pianeta, i popoli, l’umanità tutta. Non ci si può rassegnare. Ma a una volontà razionale di pace bisogna offrire uno scenario credibile per chiudere questo conflitto, divampato con l’aggressione russa al di là delle gravissime tensioni nel Donbass. Un conflitto che non può avere la vittoria tutta da una parte e la sconfitta tutta dall’altra, secondo una concezione manichea del mondo e della storia».

Il Piano di pace proposto dagli 11 intellettuali, tra cui ci sono Antonio Baldassarre, Massimo Cacciari, Franco Cardini e Marcello Veneziani, si articola nei seguenti punti che, sostanzialmente, accolgono le rivendicazioni della Russia e salvaguardano gli interessi dell’Ucraina nel Donbass:

«Concordato riconoscimento dello status de facto della Crimea, tradizionalmente russa e illegalmente “donata” da Kruscev alla Repubblica Sovietica Ucraina.

Autonomia delle Regioni russofone di Lugansk e Donetsk entro l’Ucraina secondo i Trattati di Minsk, con reali garanzie europee o in alternativa referendum popolari sotto la supervisione dell’Onu.

Questa soluzione conviene a tutti, anche all’Occidente e in particolare ai Paesi dell’Unione Europea, i più minacciati dall’ipotesi di un disperato attacco nucleare russo. E all’Ucraina stessa, se non vorrà essere la nuova Corea nel cuore dell’Europa per i prossimi 50 anni. Liberiamo la ragione e la politica dalle pastoie dell’odio, e forse troveremo anche il cuore e l’intelligenza per mettere fine a questo macello».

Cari amici, ci sentiamo leggermente confortati dal fatto che, in seno alla popolazione italiana, ci sia un movimento autenticamente e pragmaticamente pacifista, deciso a scongiurare a tutti i costi l’Apocalisse nucleare che si tradurrebbe nello sterminio dell’umanità e nella fine del Mondo.

Ma siamo consapevoli che questo movimento è silenziato, marginalizzato, quasi criminalizzato perché accusato di essere “filo-russo”, “filo-Putin”, “nemico del popolo ucraino”.

Prendiamo atto che la posizione ufficiale degli Stati Uniti, della Nato e dell’Unione Europea promuove la resa dei conti con la Russia per sconfiggerla militarmente, scalzare dal potere Putin, occupare e disgregare la Russia.

Si tratta di una strategia suicida che inevitabilmente obbligherà Putin a reagire impiegando il più poderoso arsenale nucleare della Terra, ispirandosi al detto biblico «Muoia Sansone con tutti i filistei».

Noi sosteniamo l’impegno a una pace autentica, stabile e duratura, scongiurando a tutti i costi l’epilogo suicida dell’umanità.

Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.

Magdi Cristiano Allam

Presidente della Comunità «Casa della Civiltà»

Martedì 25 ottobre 2022

2 commenti su “MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Mattarella concepisce la pace come la sconfitta della Russia. Contro l’Apocalisse nucleare un movimento pacifista criminalizzato come “filo-Putin”

  1. La situazione è davvero appesa ad un filo. La guerra e la sua minacciosa evoluzione non conviene a nessuno.
    La soluzione proposta per far tacere le armi sembra un buon compromesso, accettabile da entrambe le parti. La recente apertura del Vaticano a rendersi figura “garante” del negoziato potrebbe portare buoni frutti. Speriamo che prevalga il buonsenso.

  2. Caro Magdi, io guardo assai poco i telegiornali o altri programmi di intrattenimento pseudo politico, poiché, nelle rare occasioni in cui lo faccio, ho constatato che veicolano sempre tutti solo un unico messaggio: Putin è il cattivo, Zelensky un poveruomo che subisce. E’ il medesimo meccanismo che hanno utilizzato per la comunicazione su pandemia e vaccini.
    E’ agghiacciante questo continuo martellamento in un’unica direzione.
    Dopo quasi tre anni nei quali i media mainstream hanno propalato “verità” che alla prova dei fatti si sono dimostrate false, non vorrei dover attendere altri 3 anni per avere finalmente la dimostrazione di quante falsità stanno propagandando su questa guerra.
    Le bugie sulla pandemia hanno causato molti morti e feriti (i danneggiati da vaccino) e gravissimi danni al tessuto economico italiano, ma una guerra è catastrofica, e, se nucleare, dai danni irreversibili.
    Per questo motivo è necessario continuare ad impegnarci nel sostenere una pace vera, senza mai stancarci.

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