L’Italia è sempre più vicina a formalizzare l’accordo sulla ratifica del MES, approvandone così le pericolose novità contenute in tema di debito pubblico e della sua sostenibilità.
Quello su cui troppo stesso ci si focalizza è la dimensione del debito sovrano italiano, arrivato ad oltre 2700 miliardi di euro, mentre assai meno indagate sono le cause che ne determinano la crescita nel tempo.
I fanatici del pareggio di bilancio, gli euro-austerici, i figli di Draghi e Monti, vedono nella spesa pubblica fuori controllo l’origine del debito.
Questa ipotesi strampalata è presto confutata osservando l’andamento della spesa pubblica in Italia in termini assoluti nel tempo: negli ultimi anni, la spesa è scesa, mentre il debito è cresciuto sempre di più.
Se a questa riduzione della spesa sommiamo l’incremento delle tasse pagate dai residenti, possiamo osservare che l’Italia dal 1992 ha realizzato Avanzi Primari di bilancio per oltre 820 miliardi di euro. In altri termini , attraverso la tassazione sono stati sottratti al sistema economico reale, quindi a famiglie ed imprese, 820 miliardi di euro, quasi la metà del PIL .
Ma se dunque il debito non cresce dalle spese folli dello Stato, ovvero se la narrativa del pensiero unico neoliberista non è corretta, a cosa si deve l’incremento del debito?
Agli interessi che si pagano sul debito stesso.
Dal divorzio Banca d’Italia con il Tesoro ( 1981) al 2022, l’Italia ha pagato 2.930 miliardi di euro di interessi sul debito . Così facendo il debito è cresciuto di oltre il 300% (da 658 miliardi a 2.757) mentre il PIL appena del 56% (da 1.139 miliardi a 1.779). Il rapporto debito PIL è passato dal 57,8% al 150%.
La cosa ancor più sconvolgente è che per pagare questa mole di interessi passivi, gli italiani sono stati pesantemente tassati, privati di una quota significativa della loro ricchezza che è finita poi per 1/3, nelle mani di soggetti non residenti e stranieri: italiani tassati per pagare le rendite ad investitori esteri.
Capire correttamente le dinamiche che hanno permesso e tuttora generano una crescita del debito, è fattore chiave per comprendere essenzialmente tre cose:
la prima è che il sistema economico basato sul debito è per sua natura insostenibile perché il settore bancario che concede i prestiti , non genera anche la moneta necessaria per corrispondere gli interessi. Questi interessi quindi, potranno essere pagati solo se si aumenterà la massa complessiva del debito in circolazione, ovvero fin quando ci saranno nuovi soggetti che vorranno indebitarsi;
la seconda è che l’unico modo per evitare la spirale dei ricatti dei mercati basata sullo spread, sull’insostenibilità del debito, sulle valutazioni delle agenzie di rating è quella di cambiare radicalmente il sistema di indebitamento smettendo di emettere quei titoli che tanto piacciono alla finanza globale e che permettono la speculazione sul debito, come i BTP;
la terza è che l’unica via per liberare il Paese dal debito è utilizzare la sovranità monetaria, ancora in capo agli stati, creando moneta positiva da immettere direttamente nell’economia reale, senza doversi indebitare con alcuno.
LA SOVRANITA’ MONETARIA E’ L’UNICA VIA DI SALVEZZA
Quindi -se ho ben compreso- o usciamo dall’euro o siamo destinati al fallimento. Corretto?
Ciao Gabriele, è vero ma dovremmo anche cambiare radicalmente la logica che vuole lo Stato costretto ad indebitarsi col sistema bancario. Potremmo, se ci fosse la volontà politica, utilizzare la sovranità monetaria che abbiamo ancora oggi ,per fare spesa pubblica senza debito. L’unica cosa che non possiamo fare oggi, perché vietata dal TFUE, è creare banconote, ma potremmo ad esempio creare moneta elettronica di Stato attraverso il sistema di banche pubbliche, biglietti di Stato o moneta fiscale, sempre denominata in euro. Ma al momento è una ipotesi piuttosto remota. Uscire dall’euro, sarebbe auspicabile, ma si dovrebbe anche cambiare meccanismo di creazione monetaria che oggi passa esclusivamente per il sistema bancario e che attraverso l’interesse rende il debito inestinguibile.
Ti ringrazio Stefano perché i tuoi articoli mi aiutano a comprendere bene una materia per me assolutamente ostica.
Da vero conoscitore della materia quale sei hai il grande dono di far apparire semplici anche le cose più complicate.
Grazie ancora!
Grazie a te Andreina. In realtà l’economia non è una disciplina complicata, ma diciamo che si tende a nascondere la verità attraverso libri, corsi, trasmissioni che la presentano come un qualcosa di estremamente complesso e discrezionale. Alla base di tutto c’è il fatto che l’economia e la sua crescita sono legate ad una variabile determinante, ovvero la quantità di moneta presente nel sistema reale. Quando la moneta aumenta, l’economia si espande; quando la moneta si riduce, l’economia si contrae. Oggi purtroppo, la moneta entra nel sistema reale quasi solo attraverso il prestito bancario, su cui si pagano interessi; monitorare il tasso di crescita dei prestiti è un buon indicatore di come si muoverà il sistema nel suo complesso. Per migliorare radicalmente il sistema, evitare le crisi , le disuguaglianze crescenti e le bolle che ciclicamente si presentano, dovremmo sostituire alla moneta creata a debito dalle banche, la moneta creata senza debito dagli stati sovrani. Si può fare , ma occorre la volontà politica di farlo.