Buongiorno e buon inizio di settimana cari amici. Gli Stati Uniti non sono stati solo l’unico Paese a utilizzare la bomba atomica contro la popolazione civile, ma risultano essere stato finora l’unico Paese a usare bombe e proiettili all’uranio impoverito contro la popolazione civile.
Il 6 e il 9 agosto del 1945, per la prima e finora unica volta nella Storia, aerei americani sganciarono due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki per ottenere la resa incondizionata del Giappone, uccidendo circa 220 mila civili mentre altri 150 mila civili furono feriti, morendo in gran parte per le conseguenze delle contaminazioni.
Ma gli Stati Uniti risultano finora l’unico Paese che ha usato bombe e proiettili all’uranio impoverito contro militari e civili. La Nato ha ammesso di aver fatto uso di bombe e di proiettili all’uranio impoverito nella Prima e Seconda guerra del Golfo contro l’Iraq (1990 e 2003), in Bosnia-Erzegovina (1994 e 1995), nel Kosovo (1999), in Serbia (1999), in Somalia (1992 e 1993) e in Afghanistan (dal 2001 al 2021).
Circa 300 tonnellate di uranio impoverito sono state esplose per la prima volta in un conflitto durante la Prima guerra del Golfo nel 1990 da parte dell’esercito statunitense, per cacciare l’esercito iracheno che aveva occupato il Kuwait.
In tutto il territorio intorno Sarajevo si stima che gli americani abbiano sparato più di 10.800 proiettili all’uranio impoverito. In Serbia, come conseguenza dell’uso delle bombe e dei proiettili americani all’uranio impoverito, 30 mila persone si sono ammalate di cancro e 10 mila sono morte.
In Bosnia Erzegovina, gli aerei statunitensi spararono circa 10 mila colpi di munizioni con uranio impoverito (2,75 tonnellate).
Solo nel Kosovo gli americani spararono più di 31 mila proiettili all’uranio impoverito, pari a più di 13 tonnellate di materiale radioattivo.
L’area affidata agli italiani nel Kosovo è stata quella più bombardata e con la maggiore presenza di proiettili ad uranio impoverito. Sono stati 50 i siti, per un totale di 17.237 proiettili all’uranio impoverito. Su questa porzione di territorio è presente il 44,64% dei siti e il 56,47% dei proiettili usati in Kosovo all’uranio impoverito.
Dopo l’intervento militare in Kosovo, migliaia di militari italiani hanno riportato gravi malformazioni e malattie tumorali. La cosiddetta “Sindrome dei Balcani”, ha colpito più di 7.500 militari italiani, di cui più di 372 sono deceduti.
L’uranio impoverito è un sottoprodotto del procedimento di arricchimento dell’uranio, utilizzato nella fabbricazione di munizioni e proiettili per la sua capacità di accendersi spontaneamente. Nel momento in cui esplode produce frammenti incandescenti (fino a 3.000°c) che ne aumentano la portata distruttiva e rendono l’area circostante altamente tossica. A contatto con alcuni tipi di superficie, si polverizza fino ad assumere le dimensioni di nanoparticelle fortemente cancerogene che si depositano nell’ambiente circostante. I soldati che arrivano a controllare gli obiettivi colpiti alzano la polvere e la respirano. Dopo qualche mese o qualche anno possono apparire i sintomi della contaminazione, specie la leucemia.
Durante l’intervento militare italiano in Kosovo, il Governo italiano era presieduto da Massimo D’Alema (dal 21 ottobre 1998 al 22 dicembre 1999), Sergio Mattarella era vice-Presidente del Consiglio, Carlo Scognamiglio era ministro della Difesa. L’attuale Presidente della Repubblica fu ministro della Difesa nel successivo governo presieduto da Giuliano Amato, in carica dal 22 dicembre 1999 all’11 giugno 2001.
Nel 2015 la Corte d’Appello di Roma ha decretato la «inequivocabile certezza» del nesso causale tra esposizione a uranio impoverito e insorgenza di malattie tumorali.
Il 21 dicembre 2000, nel corso di un’audizione del ministro Mattarella alla Commissione Difesa della Camera «sulle conseguenze dell’impiego in Kosovo di munizioni all’uranio impoverito», Mattarella dichiarò: «Sono in grado di comunicare alla Camera, tramite questa Commissione, che è pervenuta oggi la risposta da parte dell’Alleanza atlantica: in tre tornate, rispettivamente il 5 agosto 1994, il 22 settembre 1994 e nel periodo fra il 29 agosto e il 14 settembre 1995, nelle operazioni effettuate dagli aerei A-10 sono stati utilizzati in attacchi alle forze serbo-bosniache circa 10.800 proiettili all’uranio impoverito, a tutela della zona di esclusione attorno a Sarajevo stabilita dall’Onu, in un raggio di 20 chilometri dalla città. (…) In Kosovo si è fatto, come è noto, un uso consistente dei proiettili ad uranio impoverito. La Nato ha comunicato nel maggio 1999 di averne fatto uso. Nell’ottobre 1999 l’Onu ha fatto richiesta di conoscere i siti bombardati, che sono stati comunicati il 7 febbraio 2000».
Nel 2001 Carla Del Ponte, allora a capo del Tribunale Penale Internazionale per l’ex-Jugoslavia, affermò che l’uso di armi all’uranio impoverito da parte della NATO avrebbe potuto essere considerato un crimine di guerra.
Cari amici, gli Stati Uniti predicano bene e razzolano male. Eppure abbiamo interamente affidato loro la nostra difesa e sicurezza nazionale. Prima di accusare la Russia e Putin di crimini di guerra o contro l’umanità, è necessario fare i conti con il proprio operato. I fatti attestano che gli Stati Uniti hanno perpetrato dei crimini di guerra e contro l’umanità. Ciononostante sono impuniti e continuano a ergersi a paladini dei diritti dell’uomo, Gendarmi del Mondo legittimati a fare le guerre per imporre la “democrazia” spodestando con la forza i governi che non si sottomettono alla loro volontà.
Cari amici, andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.
Buongiorno, amici!
Magdi Cristiano Allam
Presidente della Casa della Civiltà
Lunedì 7 novembre 2022
Degni figli dei loro avi, sterminatori degli indiani d’America…!
È incredibile il doppiopesismo con il quale si giudicano situazioni identiche.
Quando sono Nato (quindi gli Stati Uniti) ad aggredire si parla di tutela della democrazia, mentre se sono Nazioni non allineate, che peraltro difendono i loro interessi o il loro popolo, allora per definizione si parla di aggressori.
Grazie a Magdi rimettiamo in ordine i fatti e le responsabilità, anche di quegli Stati che ci vengono dipinti come santi.
Compito nostro è approfondire il più possibile l’argomento e diffondere la verità senza paura.