ADNKRONOS: “Influenza eccezionale in Italia: 2.552.000 italiani si sono ammalati. Colpisce soprattutto i bambini. Bassetti: «No alle mascherine, i virus devono circolare»

4 dicembre 2022 – E’ allarme influenza in Italia. I dati del rapporto Influnet, 762mila italiani a letto solo nell’ultima settimana, ci dicono che «l’influenza è tornata peggio di come ci aveva lasciato nel 2019 ed è partita a razzo, siamo tornati alla forza propulsiva dell’influenza del 2009 con numeri alti anticipati rispetto alla stagione. Abbiamo numeri importanti già a fine novembre».
Così all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, Direttore Malattie infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova. «Sicuramente oggi fa paura anche per tutto quello che si porta dietro con una quantità di virus parainfluenzali, patologie da pneumococco e anche polmoniti».

Bassetti precisa: «Qualcuno dice rimettiamo le mascherine, io dico assolutamente no. Questi microorganismi devono circolare e hanno sempre circolato, ci dobbiamo proteggere ma come? Ad esempio, abbiamo perso molto la copertura per lo pneumococco, la vaccinazione da polmonite, ma anche quelle per l’influenza».

La curva influenzale «continuerà a crescere perché questo è solo l’inizio», avverte l’infettivologo. «Oggi l’incidenza è altissima tra i bambini piccoli, ma dopo arriveranno gli adulti e poi i nonni. I primi perderanno qualche giorno di scuola ma i nonni finiranno in ospedale? Gli anziani – suggerisce in conclusione Bassetti – in queste due settimane che ci separano dal Natale invece di correre a fare i regali correre a fare il vaccino antinfluenzale».

I dati dell’ultimo rapporto Influnet, “ci confermano che anche in Italia come nel resto dell’Europa stiamo registrando un picco che colpisce particolarmente i bambini, a cui si aggiunge la bronchiolite da virus respiratorio sinciziale», sottolinea all’Adnkronos Salute Mariano Magrì, pediatra del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Lecce.
«Si tratta di una ondata di contagi che inizia a mettere in crisi i reparti di Pediatria ospedalieri e gli studi dei pediatri di famiglia, specialmente nel Nord del Paese – aggiunge – Non possiamo dire che i casi siano più gravi o gravati da complicanze rispetto agli anni scorsi, anche perché i bilanci si fanno alla fine, quindi ne dovremo riparlare nella primavera del 2023. Ma certamente il numero di bambini colpiti dai virus dell’influenza è di gran lunga più elevato rispetto a quello registrato nelle ultime due stagioni invernali».
«Quello che possiamo affermare con certezza è che l’epidemia influenzale è iniziata prima del solito – ricorda Magrì – Il rapporto Influnet ci mostra che i livelli attualmente registrati sono quelli che negli altri inverni (prima del 2020) si registravano durante il picco influenzale. In Provincia di Lecce, per esempio, abbiamo dimostrato i primi casi già nell’agosto scorso; successivamente, come è ovvio, con l’arrivo del freddo, la maggiore frequentazione di luoghi chiusi e affollati, la frequenza nelle scuole, hanno contribuito a determinare la situazione che stiamo osservando».

«Anche questo anno i sintomi che ci aspettiamo sono la tosse, il raffreddore, la cefalea, i dolori muscolari, ma quello che noi pediatri temiamo è l’insorgenza di complicanze, sempre possibili anche in età pediatrica – ricorda – I bambini si ammalano sicuramente di più; vero è che a farne le spese maggiori sono i nonni, ma le complicanze possono insorgere, seppur raramente anche nei bambini a carico di vari organi, potendo determinare otiti, polmoniti, encefaliti, miocarditi, per cui anche nei bambini ogni anno registriamo inevitabili morti anche in soggetti precedentemente in buona salute».

«Nella settimana 21-27 novembre, l’incidenza dell’influenza è pari a 12,9 casi per mille assistiti (9,5 nella settimana precedente), i casi stimati sono 762mila, per un totale di circa 2.552.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza».
Lo registra il rapporto Influnet dell’Istituto superiore di sanità (Iss). A trainare i contagi sono i bambini: «Risultano maggiormente colpite le fasce di età pediatrica, in particolare i bambini al di sotto dei cinque anni di età, in cui l’incidenza è pari a 40,8 casi per mille assistiti. Era 29,6 nella settimana precedente», precisa l’Iss.
L’incidenza «nella fascia di età 5-14 anni è 25,02 per mille assistiti, nella fascia 15-64 anni è pari a 10,10 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 5,04 casi per mille assistiti».

Sono tre le Regioni, Lombardia, Emilia-Romagna e Umbria, ad essere più colpite dall’influenza con «un’incidenza che ha superato la soglia del livello di entità molto alta». Nella mappa Influnet le tre Regioni sono evidenziate con il colore rosso intenso. Le Provinca di Bolzano, il Veneto e le Marche hanno una incidenza da rosso, poco sotto il livello di entità molto alta e a rischio di superarlo. Mentre tre Regioni (Campania, Calabria, Sardegna) non hanno attivato la sorveglianza Influnet.

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3 commenti su “ADNKRONOS: “Influenza eccezionale in Italia: 2.552.000 italiani si sono ammalati. Colpisce soprattutto i bambini. Bassetti: «No alle mascherine, i virus devono circolare»

  1. Io mi domando per quale motivo le condizioni di salute dei ragazzi negli ultimi anni paiano molto più precarie che in passato. Non ricordo che ci si ammalasse così tanto e che i periodi di malattia durassero così a lungo fino a poco tempo fa. Io e i miei coetanei non stavamo così male.

  2. L’influenza non se ne è mai andata: le virustar nostrane ne avevano solo cambiato il nome in Covid-19.
    Curioso come ora Bassetti abbia fatto una giravolta a 180 gradi sull’uso delle mascherine passando dal consiglio metterle anche con i familiari conviventi a non metterle più del tutto.
    Se poi si facesse due domande anche sulle ragioni che determinanno la maggiore aggressività di questo virus, ricordandosi che (per puro caso???) con le somministrazioni del siero ai bambini hanno provocato anche in loro dei grossi danni al sistema immunitario, forse ragionerebbe in altro modo.
    Circa poi gli “assalti” ai pronto soccorso bisogna domandare conto e ragione ai governi – di ogni colore politico – che negli ultimi 20 anni hanno letteralmente smantellato il sistema sanitario Italiano.
    Nel nuovo Stato la sanità dovrà tornare ad essere davvero pubblica.

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