MAGDI CRISTIANO ALLAM: “I borsoni pieni di soldi del Qatar sono solo la punta dell’iceberg in una Unione Europea che è una sovrastruttura corrotta che vuole sottomettere gli Stati e i popoli”

Cari amici buongiorno e buona domenica del Signore. Lo scandalo di corruzione che per ora coinvolge tra le figure di spicco un vice-Presidente del Parlamento Europeo, la greca Eva Kaili; il Presidente della Ong “Fight impunity” ed ex europarlamentare di Articolo Uno e in precedenza del Partito Democratico, l’italiano Antonio Panzeri, un ex Segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati, l’italiano Luca Visentini, è solo la punta dell’iceberg di una realtà che individua l’Unione Europea nella sua integralità come una sovrastruttura intrinsecamente corrotta.

I borsoni pieni di soldi ritrovati nelle abitazioni degli arrestati sono solo la manifestazione materiale e la fase terminale di un sistema di potere incardinato sulla sopraffazione di una cupola oligarchica sui popoli, operando impunemente al di sopra della legge in un regime di inequivocabile conflitto di interessi, avendo a disposizione un fiume di denaro virtuale creato dal nulla tramite cui imporsi, condizionare, sottomettere la maggioranza.

La casta oligarchica è quella che ha indebitato il Mondo per un ammontare pari a tre volte la ricchezza effettiva. A fronte di un Pil mondiale (2019) di 87 mila miliardi di dollari, il debito mondiale (2020) è di 277 mila miliardi di dollari, pari al 318% del Pil.
Sul fallimento del sistema finanziario mondiale pesa in modo particolare un ammontare di «titoli derivati», valuta virtuale di natura speculativa sconnessa dall’economia reale, che secondo uno studio della Banca d’Italia del 2018 è pari a 2,2 milioni di miliardi di euro, cioè l’equivalente di 33 volte il valore del Pil mondiale.
Ebbene, a livello dei 27 Stati dell’Unione Europea, l’ammontare dei titoli derivati è di 660 mila miliardi di euro, pari a 44 volte il Pil dell’Unione Europea.
Le banche tedesche e francesi sono quelle che detengono la quota maggiore di titoli derivati, definiti «titoli tossici» e «titoli spazzatura» quando nel 2008 ci fu il tracollo della banca d’affari americana Lehman Brothers. Solo la Deutsche Bank detiene 48,26 mila miliardi di euro di titoli derivati, pari a 14 volte il Pil della Germania e a 30 volte il Pil dell’Italia.
Non è un caso che siano proprio la Germania e la Francia, la cui finanza è altamente speculativa, a comandare in seno all’Unione Europea, avendo la necessità vitale di impadronirsi delle economie e di avere al potere degli Stati europei dei Governi collaborazionisti, per assicurare il riciclaggio dei titoli derivati che, diversamente, si rivelerebbero per ciò che sono, ovvero il nulla.

La Banca Centrale Europea incarna sfacciatamente il conflitto d’interessi tramite cui una cupola oligarchica esercita il suo potere.
Nel sito della Banca Centrale Europea si legge: «La BCE appartiene esclusivamente alle banche centrali; non abbiamo proprietari del settore privato. Questo significa tra l’altro che non è influenzata da interessi finanziari privati che possano limitare la sua indipendenza».
Ebbene, si tratta di una colossale menzogna. È sufficiente considerare che la realtà della Banca d’Italia, che si fonda sul più grave conflitto d’interesse, in quanto il controllare e il controllato sono le stesse banche. Nel sito della Banca d’Italia si legge che gli azionisti sono banche e fondi finanziari privati, a cominciare Intesa San Paolo Spa, con il 14,78%, e Unicredit Spa, con il 7,38%.
Lo stesso conflitto d’interesse presente nella Banca d’Italia sussiste nella Banca Centrale Europea.

Il conflitto d’interesse è una costante nell’Unione Europa. L’istituzione che più di altre ha condizionato la nostra esistenza negli ultimi tre anni è l’Ema, l’Agenzia Europea del Medicinale, che è preposta a autorizzare i farmaci da somministrare ai cittadini dei 27 Stati dell’Unione, tra cui i cosiddetti vaccini anti Covid-19.
Ebbene, nel Bilancio del 2020 dell’Ema, su un totale di 358 milioni di euro, 307 milioni, pari all’84%, sono stati coperti dai contributi delle case farmaceutiche e appena per 51 milioni da fondi dell’Unione europea.
Di fatto sono le multinazionali della farmaceutica che ci impongono i farmaci e i vaccini, controllando direttamente l’Ema.

La corruzione è parte integrante di una strategia perpetrata dalla grande finanza speculativa globalizzata per spogliare gli Stati nazionali della loro indipendenza e sovranità, con il fine ultimo di appropriarsi delle loro ricchezze che si sostanziano dei beni e dei servizi prodotti e posseduti.
L’Unione Europea ha legalizzato la corruzione legittimando l’attività di “lobbyng”, ovvero di “pressione”, esercitata principalmente dalle multinazionali per dominare i mercati europei.

In questo contesto è facile che l’interesse pubblico e privato si sovrappongano. Recentemente è stato svelato che la Commissione Europea, presieduta da Ursula von der Leyen, ha concesso 320 milioni di euro al «Centro nazionale di ricerca Sviluppo terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA”, costituito in seno all’Università di Padova, e di cui faceva parte anche il marito di Ursula von der Leyen, che ha successivamente lasciato l’incarico.

Cari amici, se il Qatar, si fa anche il nome del Marocco, ma sicuramente verranno fuori altri Stati, hanno dato soldi a europarlamentari, ma immagino principalmente a rappresentanti della Commissione e del Consiglio dell’Unione Europea, l’hanno fatto perché si tratta di una prassi consolidata, perché hanno la certezza che così facendo raggiungeranno i loro obiettivi.
Nessuno butterebbe via i propri soldi se la via legale fosse praticabile. Il corruttore sussiste solo perché e solo quando c’è la disponibilità del corrotto. Negli atti dell’indagine della Magistratura belga si specifica che il caso di corruzione riguarda «funzionari e membri degli organi delle Comunità europee e di Stati esteri, riciclaggio e associazione per delinquere».
La mia assistente Marialiusa Bonomo, ha giustamente rilevato che è strano che il Qatar versi delle tangenti a dei parlamentari europei considerando che il Parlamento Europeo conta poco o niente sul piano decisionale e persino nell’ambito legislativo che dovrebbe essere di sua esclusiva pertinenza, ma che così non è. Il vero potere è detenuto dalla Commissione Europea, ovvero dal Governo dell’Unione Europea, e dal Consiglio Europeo che rappresenta gli Stati membri.

La Casa della Civiltà promuove un nuovo modello di Stato che mette al centro le Comunità locali, dove i cittadini possono controllare l’uso dei propri soldi, diventano i protagonisti dell’amministrazione e dello sviluppo del territorio. Lo Stato nazionale, percepisce una quota delle tasse pagate direttamente alle Comunità locali, per le attività di esclusiva pertinenza del potere centrale. Tutte le sovrastrutture, l’Europa e il Mondo, non devono avere un potere condizionante le scelte dei cittadini, che devono essere liberi di assicurarsi la migliore qualità di vita possibile.

Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Domenica 11 dicembre 2022

1 commento su “MAGDI CRISTIANO ALLAM: “I borsoni pieni di soldi del Qatar sono solo la punta dell’iceberg in una Unione Europea che è una sovrastruttura corrotta che vuole sottomettere gli Stati e i popoli”

Lascia un commento

error: Questo contenuto è protetto