Un tesoro nascosto in teoria non serve a un accidente, in realtà è pericoloso, è un danno, perché il sogno di possederlo avvelena l’anima. Lo stesso vale per qualsiasi verità celata, messa sotto un moggio, che non può brillare, sempre che di una verità si tratti e non di illusione. La parola tesoro secondo alcuni nasce da auros, oro, secondo altri da soros, cumulo, un mucchio di oro che nelle fiabe e nelle leggende spesso è guardato da un guardiano della porta, a volte drago, a volte guerriero, gnomo, elfo, fata, orco, mago (Merlino, che ha nascosto i 13 tesori di Britanna), ma anche diavolo. La storia umana è disseminata di tesori nascosti, tra realtà e mito. Il tesoro di Alarico seppellito nel Busento è stato un mito decisamente cullato in innumerevoli sogni in provincia di Cosenza. Non esiste nessuno che, avendo bisogno di soldi, non abbia fantasticato di poter mettere le mani sul tesoro di Alarico, re dei Visigoti che nel 410 sarebbe stato sepolto con tutto il suo tesoro, razziato durante il sacco di Roma, quindi immenso, nel letto del fiume. Su e giù pe’ fiume passano e ripassano ombre lente: Alarico i Goti piangono, il gran morto di loro gente. (Carducci, La tomba nel Busento). Se anche di storia non sapevamo niente, Alarico ce lo ricordavamo, perché non era possibile finire la seconda media senza imparare a memoria la poesia su di lui, con quelle ombre lente che passano ripassano sul fiume. La storia era comunque appassionante, divertente e soprattutto poteva alimentare fantastici sogni. Il fatto che il tesoro fosse seppellito nel letto di un fiume ha reso molto rari, se non inesistenti, i veri tentativi di ritrovamento. Altro caposaldo di tesoro nascosto è il mitico tesoro del pirata caraibico seppellito su una qualche isola obbligatoriamente deserta, mentre infiniti galeoni sono finiti nel fondo dell’Atlantico. Nel 1985 ne è stato ripescato uno al largo della Florida ha fruttato 400 milioni di dollari. Ci sono tesori leggendari, come quello di Napoleone, frutto di un infinito saccheggio e sepolto da qualche parte attorno a Mosca nel 1812, il tesoro del terzo Reich, l’oro di Dongo (qui qualche sospetto ce l’avremmo), il tesoro dei templari e innumerevoli altri. I due tesori più grandi sono il Santo Graal e l’Arca dell’Alleanza, ricordati rispettivamente nel terzo e nel primo film di Indiana Jones, e quindi conosciuti al vasto pubblico anche nell’attuale straordinaria e granitica ignoranza sulla religione cristiana, al punto tale che moltissimi bambini soprattutto nel Nord Europa non sanno cosa si festeggia a Natale. Il santo Graal, la coppa in cui Giuseppe di Arimatea raccolse il sangue dal corpo di Cristo è l’archetipo del tesoro ed è un mito. Lo ha cercato Indiana Jones, ma, forse, anche Hitler. Il nazismo è stato profondamente esoterico. Cristo è stato visto anche come un ariano ucciso in quanto tale. Il suo sangue avrebbe quindi aiutato a vincere la guerra, però non lo hanno trovato, Stalingrado è stata riconquistata e della vittoria dell’impero ariano millenario non si è più fatto niente. L’Arca dell’Alleanza appartiene alla realtà e non al mito. Ne è comandata la fabbricazione con una dettagliata descrizione di ogni suo particolare. È descritta accuratamente nel libro dell’Esodo. Era fatta di legno di acacia e di oro e aveva il compito di custodire le Tavole della Legge. Era quindi un manufatto di valore infinito. A Gerusalemme il tempio sarà costruito proprio per custodire nel sancta sanctorum, inaccessibile se non a pochi eletti, l’Arca dell’Alleanza. Eppure l’Arca dell’Alleanza misteriosamente scompare dalla Bibbia. Non viene più nominata. Quando Nabucodonosor distrugge il tempio, c’è una minuziosa descrizione di ogni cosa rubata: l’Arca non c’è. Ci sono tre possibili spiegazioni: l’Arca è bruciata, era di legno, accidentalmente e non è stato detto nessuno. L’Arca è stata rubata, era coperta d’oro, e non lo hanno detto nessuno. L’Arca è stata data agli etiopi, e per questo possono essere ebrei anche se non sono figli di madre ebrea. Come ho scoperto quando sono andata in Etiopia a fare il medico, narrano nei villaggi, sull’Altopiano di Giuda, la vera storia della Regina di Saba, regina etiope partita dalla sua terra per incontrare il grande Re Salomone per la sua saggezza. La regina di Saba arrivò al cospetto del grande re e lui si trovò di fronte una donna che aveva traversato il mare e il deserto per arrivare fino al suo cospetto, una donna scura e bellissima che parla di sé nel Cantico dei Cantici. “Sono venuta per la tua saggezza, sono venuta per le tue parole. Tu non prendermi” ingiunse lei. Come saluto lascia un po’ perplessi. L’impressione che lei volesse proprio quello, ma voleva vedere quanto l’altro era in gamba a sedurla. In effetti sembra un invito alla seduzione. ” Io non ti toccherò Regina del Sud, a meno che tu non prenda qualcosa dalla mia reggia senza il mio consenso” rispose lui. Dopo di che le offrì il cibo più ricco di sale e di spezie che potesse essere cucinato, senza che ci fosse dell’acqua. Durante la notte la Regina di Saba si svegliò in preda alla sete, e cercò nella reggia che era un labirinto dell’acqua, ma i pozzi erano chiusi e le brocche vuote. Il re aveva predisposto che l’unica brocca di acqua in tutta la reggia fosse nella propria stanza. Quindi lei assetata arrivò nella camera del re cercando l’acqua e la bevve, cioè prese una cosa nella casa del re senza averla chiesta e quindi lui poté averla. Questa storia di non prendermi e tu non prendere niente, e poi cerco l’acqua fino alla tua stanza e dopo aver traversato il mare e il deserto, traverso la tua reggia per arrivare fino al tuo letto, è la più strepitosa seduzione simmetrica si cui abbia mai sentito. Nota per gli eventuali aspiranti scrittori erotici: non è necessario descrivere trippe per creare tensione.
Lui e lei si sono uniti, e l’amore ha creato la vita, nel ventre della Regina, il principe Menelik, il figlio della Regina del Sud e del Grande Re. Questa bambino non avrebbe potuto essere ebreo. Per essere ebrei, occorre essere figli di madre ebrea. La definizione di Ebreo: qualcuno legato a Dio dall’Alleanza, oppure figlio di madre ebrea. Il re Salomone quindi donò a lei l’Arca dell’Alleanza, perché lei la portasse sull’altopiano di Giuda, dove ora è conservata, così che il loro bimbo potesse essere ebreo alleato con Dio. Gli Etiopi sarebbero stati ebrei perché avrebbero avuto l’Arca dell’Alleanza, gli Ebrei nella terra di Israele sarebbero stati ebrei perché figli di madre ebrea. Pare che l’arca, dipinta in Etiopia su ogni muro, insieme alla Madonna e al leone di Giuda, sia sull’altopiano etiope, nei sotterranei della chiesa di Nostra Signora di Sion, sull’altopiano di Giuda, e sembra sia un oggetto pericoloso e magnifico, che brucia chi osa avvicinarsi. Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l’amore, tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma del Signore! Le grandi acque non possono spegnere l’amore né i fiumi travolgerlo.Il Cantico dei Cantici ha una meravigliosa valenza metaforica, che parla dell’amore sacro per Dio, e insieme parla dell’amore sacro tra un uomo e una donna, che diventano coartefici della creazione per genera la vita. Dobbiamo ritrovare l’Arca, liberarci delle scienze nascoste, cioè delle scienze occulte, l’esoterismo che sta sempre più conquistando il mondo, si comincia con apparentemente innocuo ciarpame, l’oroscopo, il pendolino, e poi si arriva a livelli sempre più alti e pericolosi. Io ti ringrazio mio Dio che hai rivelato queste cose ai bambini e ai semplici e le hai nascoste ai sapienti, è scritto nel Vangelo. I sapienti sono coloro che conoscono i “ segreti”. Coloro che conoscono i “segreti” non solo non hanno la verità, ma ne sono dannatamente distanti. Avendo rinunciato all’intimità con Dio, che è sapienza, ci siamo rimbecilliti e parliamo di oroscopo e di virus che si contagiano prendendo il caffè seduti, ma non prendendolo in piedi. Dobbiamo ritrovare l’arca. In Etiopia la Madonna è chiamata l’arca e l’arte chiamata la signora. I due nomi sono scambiati perché entrambe hanno contenuto l’alleanza. La notte del 24 dicembre ritroveremo l’Arca. Basterà andare alla chiesa più vicina.
Tra sepolto tesoro e occulta scienza, non vi conosco alcuna differenza.