STEFANIA CELENZA: “Mamma e papà, concetti superati. Come le animatrici delle “Famiglie Arcobaleno” riescono a raggirare i bambini e le loro madri”

Qualche tempo fa, il Comune di Lastra a Signa (Firenze), dove si trova il mio studio, promosse, con ampia propaganda, un evento gratuito per tutti i bambini del comprensorio, dal titolo “Laboratorio: La ricchezza delle differenze”, a cura della nota Associazione “Famiglie Arcobaleno”, nell’ambito della iniziativa comunale “Leggere che gusto”.

Avendo una natura investigatrice, insospettita dalle premesse, mi sono presa un pomeriggio libero, per assistere all’evento in questione. Voglio sempre verificare, possibilmente di persona, prima di trarre qualsiasi conclusione.

Questa fu la breve cronaca che ne riportai, ancora oggi pienamente attuale.
«Il primo impatto è simpatico, gradevole. Un gruppo di bambini in età da scuola materna è inginocchiato su un grande tappeto centrale, davanti a due signore che presentano loro dei coloratissimi libri per bambini, con tanto di animazione e recitazione. Intorno sono sedute le mamme, qualcuna con un neonato in braccio o in carrozzina e guardano lo spettacolo in tutta serenità, con i loro figli.
I libretti letti dalle due animatrici sembrano divertenti, perlopiù trattano di animali, senza nessun significato particolare. Apparente. Si dice come ogni animale abbia una caratteristica sua propria e come nessuna di queste si debba dire migliore delle altre, perché tutte sono belle, proprio per la loro diversità. Dobbiamo accettare ogni diversità. Ogni tipo di diversità.
I bambini ridono, si voltano a guardare la mamma, ma nessuno di loro fa domande o interviene. Nemmeno le mamme. Loro guardano compiaciute questo intrattenimento, offerto gratuitamente al loro figlio, senza alcuna attenzione particolare.
Ma il bello, si sa, viene sempre alla fine. Dulcis in fundo. Le due animatici, anche se dall’aspetto non del tutto femminile (ma questo, per carità, non vuol dire niente…), hanno a cuore “la famiglia” ed hanno riservato alla conclusione il libro più bello.

“Il libro delle famiglie”
Che bello, si parla di famiglia.
E’ divertente vedere come ogni famiglia può essere diversa da un’altra, come una sia grande ed una piccola, una sia rumorosa e l’altra sia silenziosa, una sia molto pulita e l’altra sia disordinata. In alcune famiglie, che buffo, ci sono mamme e papà diversi, mentre, in altre famiglie i bambini vengono adottati. Poi ci sono famiglie che hanno due mamme e due papà, evviva. Niente di strano se ci sono anche famiglie con un solo genitore, invece di due. Anche tutti questi modi diversi di essere famiglia sono belli! Non importa soffermarsi su queste diversità, l’importante è essere una famiglia, perché in ogni famiglia c’è amore e allegria.

I bambini continuano ad assistere, con una certa indifferenza. Finché si parlava di animali, la curiosità li stimolava, ma il brusco cambiamento di tematica non sembra averli colpiti più di tanto. Eppure, lo scopo delle due socie di “Famiglie Arcobaleno” è raggiunto lo stesso. Il messaggio non deve essere mai diretto, bensì camuffato, mascherato. Subliminale. Il medesimo effetto viene raggiunto anche nei confronti delle madri, le quali danno mostra di non aver percepito nessuna forzatura in quanto è stato propinato, sotto i loro occhi, ai loro figli.
Nessuno ha commentato, nessuno ha fatto domande, benché le solerti animatrici abbiano invitato il pubblico a farle.
Tutto normale. Cosa c’è di strano? Niente.

La prova della totale inconsapevolezza dei genitori è il seguente episodio.
Dopo lo spettacolo, dovendo raccogliere materiale, per la presente relazione, mi sono mescolata fra le altre mamme e, fingendo interesse per i libretti che erano stati mostrati ai bambini, ho chiesto alle due animatrici di poterli sfogliare. Ma, poiché le suddette non si allontanavano da me (che ero intenzionata a fotografare i testi), mi sono profusa in approvazioni e complimenti, per l’ottima scelta didattica.
Attirate dai miei commenti, immediatamente si sono avvicinate alcune mamme, le quali meccanicamente hanno ripetuto gli stessi elogi. Semplice effetto emulativo, sì, ma anche dimostrazione di totale assenza di senso critico, da parte degli adulti che dovrebbero sorvegliare.
In conclusione: bambini ci cascano, i genitori anche.
La sceneggiatura, creata ad arte, si conclude con un altro stimolo, apparentemente innocuo, quello del disegno. Dopo avere ascoltato queste storie di famiglie diverse, le due animatrici “arcobaleno” invitano tutti i bambini a disegnare loro stessi la loro famiglia o … una famiglia immaginata e per far ciò le due non mancano di nulla! Pennarelli, cartoncini, matite, forbici e, per facilitare il compito, ai più piccoli, hanno portato delle sagome umane già pronte! I bambini non avranno che da colorarle, per rappresentare la famiglia.
Nessuno si accorge, però, che le sagome preparate hanno tutte una gonna lunga. Nessuno, tantomeno, i genitori, concentrati ad aiutare i figli, corregge una sagoma, ritagliando, per esempio, al posto della gonna, dei pantaloni… I bambini disegnano e colorano delle famiglie tutte composte da soggetti neutri, identici fra loro. Oplà. Il gioco è fatto.
In poche ore è stato destrutturato il concetto di famiglia, di mamma e di papà.

Dall’insieme di queste ed altre osservazioni, nonché (della mia esperienza personale e professionale) ho tratto la conclusione che i minori oggi sono davvero soli, indifesi, esposti ad ogni condizionamento. I genitori, quando e se sono presenti, sono prevalentemente disattenti, inconsapevoli e superficiali.
Non vi è nessuna selezione, nessuna censura, nessun controllo, nessun filtro su quanto venga rivolto, insegnato, indottrinato ed inoculato ai bambini.
Questo è quanto di più grave possa accadere ai nostri figli.
È urgente, e improcrastinabile una decisa e drastica revisione di tutto l’aspetto educativo, scolastico e mediatico che grava sui nostri figli, i cittadini di domani. Vogliamo scongiurare al massimo, per noi e per loro, la totale aberrazione della realtà, la completa ipnosi della coscienza e l’estremo oblio della volontà.

Stefania Celenza

7 commenti su “STEFANIA CELENZA: “Mamma e papà, concetti superati. Come le animatrici delle “Famiglie Arcobaleno” riescono a raggirare i bambini e le loro madri”

  1. Non ci sono parole di fronte a questo spettacolo nel quale i nostri bambini vengono attirati ed usati.
    Una vera vergogna che i genitori non manifestino alcun pensiero critico.
    L’importante e’ accettare tutto e dire ai nostri figli che “ognuno può fare quello che vuole”, in nome di una finta libertà e di un altrettanto finto rispetto per il prossimo.

  2. Questa forma di indottrinamento dei bambini è pura e demoniaca violenza e fa parte dello stesso disegno di distruzione della nostra Civiltà. Lo sdoganamento della pedofilia, che è uno dei crimini più efferati, come semplice inclinazione sessuale è l’altra faccia della stessa medaglia.

    1. Su questo siamo d’accordo. Ma occorre guardare alla fessura attraverso la quale queste insinuazioni demoniache entrano.
      Per me la via d’entrata verso i piccoli sono i genitori. Mancano i guardiani. I bambini sono completamente soli. I genitori, se e quando ci sono, si mostrano distratti, indolenti, inconsapevoli, ignavi.
      Satana entra sempre solo laddove viene fatto entrare.

      1. Certo, concordo. E in questo lavoro di guardiani i genitori di oggi hanno anche il compito aggiuntivo di dover seguire da vicino i propri figli a scuola, per impedire che la scuola possa indottrinarli. Una volta, lo sappiamo bene, non era così, genitori e scuola si rispettavano a vicenda. Purtroppo i genitori non hanno dalla loro parte i governi, eccetto alcuni casi, mi vengono in mente la legge approvata dal Parlamento ungherese qualche mese fa e quella del Governatore della Florida Ron De Santis. Si tratta di realtà sovraniste che ancora riescono a resistere.

  3. Non è possibile e accettabile essere sottomessi da chi soffre di disturbi psichiatrici. Chi promuove tutto ciò che è arcobaleno è un disturbato. Se in una clinica psichiatrica i pazzi curassero i dottori, lo accettereste? No! Vanno chiamati col nome giusto: pazzi.

  4. La gente in genere, e i genitori in particolare, sono facili da raggirare, quando lo specchietto per allodole è rappresentato da cose buone, ovvie, piacevoli, che ci fanno sentire ‘buoni’, ‘cristiani’, sensibili e amorevoli, quindi da ammirare ed approvare dalla comunità.
    Non si sospetta il perché dei larghi giri su cose apparentemente ovvie, e alla fine si introduce il concetto dominante, anche subliminale, che presenta la nuova ‘normalità’ da non solo accettare ma condividere e spingere quasi come ideale, di famiglia arcobaleno. Famiglie, genitori e bambini, non sono preparati a questo, né a capire né a reagire, e questo rende ciechi e succubi involontariamente.
    È la tecnica dei marketing, commerciali, dei sieri spacciati da vaccini salvifici, delle lotte pro green, delle guerre al cattivo di turno. Sapendo che tutto questo alla fine lo pagheremo noi e soprattutto i nostri figli, ed il vero vaccino che è la Famiglia vera, naturale, che traduce come ieri, i popoli verso la Vita e non verso la schiavitù distopica di poteri alieni e dissolutivi.
    Armiamoci di questa consapevolezza e diffondiamola ovunque, come lievito nella massa, che la trasforma in pane, in vita degna, di essere trasmessa al futuro.

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