MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Non sappiamo se abbiamo raggiunto la “immunità di gregge”. Sappiamo di aver conseguito la “imbecillità di gregge”. Confidiamo nella “immunità da imbecillità”

Cari amici, finora i nostri “scienziati” da salotto televisivo, ribattezzati tele-virologi o virus-star, non ci hanno ancora garantito di aver raggiunto la cosiddetta “immunità di gregge”, ovvero la capacità della popolazione di resistere all’attacco dell’infezione specifica da Sars-Cov-2 e delle sue varianti.
Ma anche coloro che sono a digiuno di Medicina hanno la certezza assoluta che gli italiani hanno conseguito con successo la “imbecillità di gregge”, ovvero il primato dell’omologazione alla narrazione ufficiale sulla criminale gestione della procurata pandemia di Covid-19 e sull’inoculazione di farmaci sperimentali a terapia genica fraudolentemente spacciati per “vaccini anti Covid-19”.
Tuttavia, con il passare del tempo e la verifica delle conseguenze malefiche di questi cosiddetti “vaccini anti Covid-19” sulla salute propria e altrui, gran parte degli italiani sta acquisendo la “immunità da imbecillità”, rifiutandosi convintamente di continuare a fare da cavie umane.

I dati dell’Istituto Superiore della Sanità riferiscono che su una popolazione di circa 59 milioni di abitanti, l’84,38%, pari a quasi 50 milioni, ha completato il ciclo vaccinale primario, ovvero si è fatta inoculare due dosi del cosiddetto “vaccino anti Covid-19”. Il 68,25%, pari a più di 40 milioni, ha fatto la terza dose. Il 9,75%, pari a meno di 6 milioni, ha fatto la quarta dose.

Va rilevato che, tra quanti hanno fatto la quarta dose, c’è il Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, che si è prestato a fare da “testimonial”, il pubblicitario per propagandare la bontà di questi sieri malefici che hanno mietuto vittime e diffuso gravi malattie invalidanti, in gran parte negate e sottaciute nel computo dei cosiddetti “effetti avversi”.
Prendiamo atto che, nel contesto di una dittatura finanziaria, sanitaria, partitocratica e mediatica, è stato facile plagiare e sottomettere menti raffinate e le scelte della maggioranza della popolazione. La “imbecillità di gregge” non è pertanto da intendersi come un venir meno della capacità di intendere e di volere, ma come la scelta consapevole o inconsapevole di omologarsi al comportamento della maggioranza, a prescindere dal livello dell’intelligenza e della cultura. Questa omologazione è dovuta a una fragilità interiore, che sussiste anche in persone intelligenti e colte, che suscita la paura di scontrarsi e di prendere delle decisioni contrapposte a quelle della narrazione ufficiale egemone. La fragilità interiore è sostanzialmente la paura di perdere uno status acquisito, probabilmente in parte o in toto grazie alla benevolenza altrui. Comunque sia, è indubbio che più una persona è altolocata e più è cospicuo il compenso che percepisce da terzi, più è facilmente plagiabile e soggiogabile.

Noi vogliamo e scegliamo di essere pienamente noi stessi, sempre e comunque, a maggior ragione quando la posta in gioco è la salute nostra e soprattutto dei nostri figli e nipoti. Diciamo a voce alta che questi farmaci sperimentali a tecnologia genica non sono “vaccini” perché non immunizzano; li condanniamo con fermezza perché hanno già provocato morti e malattie invalidanti la cui entità è rilevante ma viene negata e sottaciuta dalla dittatura mediatica imperante.
Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Casa della Civiltà

Martedì 17 gennaio 2023

3 commenti su “MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Non sappiamo se abbiamo raggiunto la “immunità di gregge”. Sappiamo di aver conseguito la “imbecillità di gregge”. Confidiamo nella “immunità da imbecillità”

  1. Le persone “colte e intelligenti”, che si omologano alla narrativa del Potere, non sono affatto né colte né intelligenti. La loro cultura è un castello di nozioni, la loro disonesta e pragmatica furbizia viene erroneamente scambiata per intelligenza.

  2. Voler uscire dalla narrativa ufficiale, alle volte costa fatica, anche per il senso di isolamento a cui questo può portare. E’ decisamente più facile vivere nell’inganno e rimanere nella nostra pingue tranquillità. Non mi spiego altrimenti la sospensione del giudizio che persone, anche intelligenti e colte, hanno praticato in questi ultimi anni.

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