LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Grazie Magdi”

Tempi felici, anche se rari, sono quelli in cui è lecito pensare ciò che si vuole ed esprimere ciò che si pensa.
(Publio Cornelio Tacito)

Grazie Magdi
Della saggezza che ci hai donato
Pare venga
Da antiche saghe di principi e faraoni
Questo inesauribile torrente di vita
Il tuo essere timoniere e marinaio
Sfida di ogni tempesta
Sulla barca in balia delle onde
Richiama l’addestramento dei principi egiziani
Prima della gloria dei Faraoni
Vorremmo che l’orologio del tempo
Si fermasse all’aurora di questo giorno
Tuo genetliaco
A soddisfare la nostra sete di quella sorgente di linfa vitale
Che solo tu sai alimentare
Con il tuo coraggio
La tua determinazione
La tua disciplina
La tua conoscenza del mondo
La tua esperienza
Il senso intimo dell’amicizia
Che sai dispensare
Vigile testimone del naufragio
Di questo nostro povero paese

Grazie Magdi
Del dono
Dei tuoi settant’anni
Del tuo equilibrato e mite sorriso
Della tua gioia di vivere
Della tua serenità
Della tua fiducia
Della tua lealtà
Della tua dignità
Della tua coerenza
Del tuo riguardo
Della tua sincerità
Del tuo amore per la verità
Della tua voglia di agire

Grazie Magdi
Ci siamo stretti intorno a concetti sbiaditi
Ignorati
Qualche volta vilipesi
Dalla realtà di questo tempo
Retorica anticaglia
Ripescata da un vecchio scaffale
In un dizionario sgualcito
Che usavamo ai tempi delle medie
Li abbiamo recitati poi
Insieme a te
Uno ad uno
Sul palcoscenico
Delle nostre coscienze
Nel pentagramma dei valori dell’anima
Come fosse un canto di speranza
Con tutta la voglia di farli rinascere
Sbocciare
Crescere
Virgulti ai primi accenni di primavera
E farli scoppiare come i colori della campagna alla soglia del giorno
Profumi e desideri
Accarezzati da un lieve sospiro del vento
In un tripudio di gaudio e di passione
Sogno agognato di una nuova
Limpida alba
E risveglio felice
Genuino
Insieme alle gocce limpide di rugiada
Che di primo mattino evaporano dai prati
E portano in cielo
Con l’attesa aurora della vita
Il bagliore trasparente
Di quel sommo
Incontaminato
Divino raggio di luce
*
In nulla mi considero felice se non nel ricordarmi dei miei buoni amici.
(William Shakespeare)

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