LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Nostalgia”

È un cumulo di nuvole sparse nel cielo
O una distesa di sassi bianchi levigati dalle onde della battigia
A richiamare immagini ancora accese di momenti distanti
C’erano dei fiori in quella primavera
Ne sento ancora l’intenso profumo
Misto all’umore della pelle
Quanta straripante giovinezza nel colore di quei baci
Quante dolci promesse in quei sospiri
Che mi avrebbero accarezzato la mente per tutta la vita
Non volevo allora
Credere alle storie eterne
Alla gioia continua fino ai confini del mondo
Pareva tutto così provvisorio
Inatteso
Sorprendente
Ci hanno abituati poi alla luce degli istanti
A un mondo visto di sfuggita
A eventi che scivolano
Come la campagna da un treno in corsa
Pochi fotogrammi destinati a perdersi
Figure sfumate insieme alle nebbie di quei tramonti padani
Al silenzio del grande fiume
Lunghe file di alberi intorno allo specchio delle risaie
Tetti lontani
Eppure quei capelli intrecciati dall’ultima pioggia
quegli occhi umidi
quello sguardo stupito
L’irideo miracolo dell’arcobaleno
Sono ancora dentro di me
Con le intense note di quel tempo
Sempre più acute
Con quelle ferite
Come se al mio fianco
Vela al vento della memoria
Nel fruscìo sgargiante della tua veste
Si muovesse sempre
In una danza immortale
Il fantasma dorato
Lucido
Insistente
Dei ricordi

Foto di copertina: “”Nostalgia” dal web”

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