LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Una invocazione”

La preghiera non cambia Dio, ma cambia colui che prega.
(Søren Kierkegaard)

La rituale geometria delle colonne
In fila davanti all’altare
Le luci e le ombre del tempio
Mi riportano
Alle cantilene passate a memoria
Al latino di quelle litanie
Imparate di getto
In quella età bambina
Diventava una consuetudine quella preghiera sempre uguale
Tanto lontana dai giochi e dalla scuola del giorno
Fatta di lodi al Signore
Melodie di suoni che parevano toccare il cielo
Era ogni notte
Quasi una ninna nanna
Talvolta ancora ripeto a mente quelle metriche antiche
E mi stupisco di quanto indimenticabili e solenni
Siano quelle parole
A distanza di anni
Mi giunge in cuore
Anche un po’ di commozione
Dopo quelle preghiere
Prima di prendere sonno

Foto di copertina: “Una invocazione” dal web

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