MAGDI CRISTIANO ALLAM: “L’amore del sacerdote per Dio si coniuga con l’amore per la moglie”

Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d’amore per la vita.
Nelle parole di Gesù l’amore di Dio precede e si coniuga con l’amore di se stessi e l’amore del prossimo. Non è in contrasto. Non impone una scelta: o ami Dio, o ami il prossimo.
«Allora i farisei, avendo udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: “Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?”. Gli rispose: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti”.» (Matteo 22, 34-40)

In un’intervista rilasciata ieri a “la Repubblica”, il cardinale Matteo Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il collegio dei vescovi cattolici italiani, ammette che è stato innamorato di una donna, che ha avuto dei dubbi sulla sua vocazione, «ma ero più innamorato di Gesù». Dice che l’idea che una vocazione liberi dal dubbio e dalle incertezze sull’amore di una donna «è una visione sbagliata, purtroppo qualche volta confortata quando abbiamo pensato che la santità significasse un modello perfetto, senza umanità, tanto da essere quasi disumana».
Il cardinale Zuppi concepisce l’amore per una donna in contrasto con l’amore di Dio. Eppure nel mondo ci sono uomini e donne che amano Gesù e dedicano la loro vita a testimoniare e a diffondere la fede cristiana, pur essendo dei buoni padri e madri che si amano, amano i loro figli e amano la comunità dei fedeli di cui sono la guida.

L’Agenzia Ansa l’11 marzo 2023 ha riportato che Papa Francesco, in un’intervista al sito argentino Infobae, ha detto: «Il celibato può essere rivisto, è una prescrizione temporanea, è una disciplina». Ha ricordato che «nella Chiesa cattolica ci sono preti sposati: tutto il rito orientale è sposato. Qui in Curia ne abbiamo uno. Mi ci sono imbattuto proprio oggi, ha sua moglie, suo figlio. Non c’è contraddizione che un prete si sposi. Il celibato nella Chiesa occidentale è una prescrizione temporanea: non so se si risolve in un modo o nell’altro, ma è provvisoria in questo senso; non è eterno come l’ordinazione sacerdotale, che è per sempre, che tu lo voglia o no. Che te ne vada o meno è un’altra questione, ma è per sempre. Invece il celibato è una disciplina». 

Sappiamo per certo che San Pietro, il Vicario di Cristo, il fondatore della Chiesa per il cattolicesimo, era sposato. Fino a circa l’anno Mille i sacerdoti si sposavano. Ad oggi i sacerdoti cattolici di rito orientale si possono sposare e sono riconosciuti dalla Chiesa. I sacerdoti delle Chiese ortodosse possono sposarsi. I “pastori” delle Chiese protestanti, nelle sue varie comunità, sono tutti sposati.

Il celibato dei sacerdoti non è un dogma. L’idea secondo cui l’essere marito e padre distoglierebbe il sacerdote dall’adempiere alla missione di evangelizzazione, non ha un fondamento sul piano storico e non è comprovata dalla realtà.
In questo contesto, mi domando se non sarebbe opportuno che i sacerdoti sposandosi e mettendo al mondo dei figli, non possano dare il proprio contributo sia alla crescita della natalità per porre un argine al tracollo demografico che condanna all’estinzione tutti noi, sia alla presenza in seno alla società di figli con solidi principi, che fungano da esempio ad una gioventù che ha perso ogni certezza sul piano della fede, dei valori e delle regole.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità “Casa della Civiltà”

Venerdì 12 maggio 2023

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