LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Cascata di parole”

Sono parole
Dolci
Magiche
Armoniose
Invadenti
Solenni
Intriganti
Pezzi smarriti di nostalgia
Frammenti della maschera di tutti i giorni
Abbandonati al bordo della strada
Brandelli di sillabe allineate per la gente
Gioiose cantilene di cori
Nella processione delle menzogne
Piene travolgenti
Nei fiumi della geografia dell’anima
Zampilli trasparenti di fugaci pensieri
Qualche trepido attimo di tregua
Nel fragore sconsolato della metropoli
Cristalli di preziose
Sottili emozioni
Specchi di immagini lucenti
Colori traboccanti della mia tavolozza
Chiacchiere disseminate
Nell’arena dei sentimenti
Affetti lasciati spegnere
Nella giungla dei ricordi
Echi di sinfonie ricorrenti nei meandri della
mente
Pause di riflessione
Nella solitudine della follia
Lunghi sospiri di ottoni
Note armoniose e spumeggianti
Brucianti ferite di spade
Ancora infitte nella carne
Bugie inondate di illusione
Disordinate lettere di sogni
Sommessi mormorii
Accenti di tenera poesia
Nelle nuvole chiare dell’ispirazione
Tenui lamenti dello spirito
Lampi nascosti del desiderio
Intrecci di rime baciate
Avanzi di giochi ancora bambini
Innocenti testimoni della primavera della vita
Astri stagliati all’orizzonte
Segni di tragedie scritte ormai nel destino
Aspre confessioni scomparse
Fra danze di fantasmi alati
Insieme al tripudio delle stelle
Nell’euforica festa del cielo
Stormi di figure sbiadite di malinconia
Macchie di immutata passione
Litanie di rimpianti nostalgici
Petali profumati di amori lontani
Cenni umili di preghiera
Nella magica atmosfera del crepuscolo
Nebbie di schiume d’argento
Scintillanti
Fra l’azzurro dell’etere
I muschi ricamati sul dirupo
E l’oscuro salto della cascata
Un filo sottile di umana speranza
In questa corsa scatenata
Verso lidi ignoti
Ai confini del tempo

Foto di copertina: “Cascata” dal web

2 commenti su “LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Cascata di parole”

  1. Giorgio, la tua Poesia è veramente paradigna della Vita, della esistenza comune e personale.
    Il filo rosso del piacere di rivivere e rammentare e comunicare le esperienze ed un po’ i rimpianti, memore del sogno e del Divino.
    La tua Poesia è Amnesia. Talmente scoppiettante e ricca e fantasmagorica, dai mille fiori e profumi visivi e culla di parole inebrianti, tanto ricca e incalzante che mi fa perdere il filo, m’ubriaca di suggestioni e viste, ricorda l’amore di un tempo bella e dannata, ed infedele dall’anima profonda ed inespugnabile, sofferente e sovrana dei miei pensieri, carnale e pudica nei sentimenti eppure nuda nei miei sogni, ombra e polvere di desideri e tormento lungo e svanito nel tempo, così come una estate di estasi finita d’inverno.
    Ecco tutto è compiuto, tutto alla fine si placa, come la tua Poesia che ridiventa fiume, calmo diretto alla foce di una vita vissuta tra gorgoglii e luccichii, degni di ascolto.

    1. Caro Gianni,
      Apprezzo molto il tuo approfondimento analitico molto appropriato e consono allo spirito del mio messaggio. Ti ringrazio per la costante attenzione che mi motiva e mi onora. Inoltre questo brulicare di sentimenti e questa ebbrezza di suggestioni mi testimoniano il raggiungimento dell’obiettivo che direttamente o indirettamente mi propongo nella mia ricerca.

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