LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Andare per tratturi”

Andare per tratturi
A perdersi
Nella calda primavera
Rincorrere la luce radente
Della campagna
Assaporare gli intensi profumi
Di biancospini
Prunastri
Fillirei
Lentischi e cisti nella macchia dei fragneti
Fra l’argento luccicante delle chiome d’ulivo
E vivere questa smarrita solitudine
Nel volo libero degli sparvieri
Fra chiazze indiscrete di nuvole bianche
Del sublime dominio degli angeli
Ritrovare poi
Magica trama
Di questo inquieto vagare
La via consueta della masseria
E chiedere al cielo
Nuovi sprazzi di intima preghiera
A imperlare di colori divini
E il brulicare di fogge
Preziose
Ancora infuocate del sole battente
Intrecciare
Lunghe camminate
Cacciatori d’immagini senza meta
Fra le geometrie dei sentieri dell’anima
Incontrare vecchi contadini
Chini sulla via del ritorno
Dai lavori antichi della terra
Rispondere con un cenno al loro smorzato sorriso
L’affascinante ricamo di
Tenere ombre
Scolpite nella tela del crepuscolo

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