LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Alba sicula”

Ti ho ritrovata come ti avevo lasciato
La stessa spada scintillante a trafiggere il
mare
Gli stessi raggi infuocati
Di quella antica grecità che senti scorrere
Come il sangue nelle vene
La trasparenza di cristallo
Che riscalda l’aria
E te la fa amare
Come il respiro dell’anima
Lo stesso profumo di zagara
La stessa luce
Lo struggente manto d’azzurro
Increspato di sottili spicchi di brezza
Lo stesso orizzonte infinito
Sfiorato dalle nuvole rade del mattino
Lo stesso
Gioioso lampo dei tuoi occhi
Lo stesso dolce desiderio
Lo stesso sguardo
Lo stesso
Tenero sorriso
Che mi resta ancora dentro
Senza il segno del tempo
Da quel lontano giorno d’estate

Foto di copertina: Giorgio Bongiorno, “Il mare di Siracusa”

2 commenti su “LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Alba sicula”

  1. Grazie Magdi del tuo prezioso commento. Invoco infatti la saggezza della grecità che ci scorre nelle vene e la trasparenza di cristallo che riscalda l’aria per rivivere appieno la celebrazione del miracolo della nostra esistenza. E’ sempre la natura nelle sue molteplici rappresentazioni a ricondurci all’essenza del messaggio divino e alle motivazioni di questo nostro straordinario e irripetibile viaggio per la vita.

  2. “La spada scintillante che trafigge il mare”, unitamente all’immagine della luce intensa che divide e crea un solco profondo tra le acque, evocando il miracolo del passaggio del popolo ebraico nel Mar Rosso nella sua liberazione dalla schiavitù, è un inno di glorificazione del Sole elevato a fonte suprema della vita. Grazie Giorgio.

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