LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “L’oratorio del cielo”

Una volta si pregava
Sui sentieri delle vette
Vicino ai confini del cielo
In ginocchio si testimoniava la speranza
Un momento di commossa devozione
Si ringraziava Dio per tutta quella bellezza
Per il luccichio magico delle rocce
Per l’ocra bruciato dei larici
Per il profumo intenso dei boschi
Per la danza del vento sui pendii del colle
Per i fischi delle marmotte impaurite
Ora passano tutti in fretta
Un rapido sguardo alla statua della Madonna
E via verso la cima
Resta quella grata dell’oratorio
Qualche mazzetto dei fiori finti sbiaditi
Vecchi pegni di grazie implorate e ricevute
Non c’è tempo per una sosta
Quella delle aquile nelle ore del tramonto
Perché stiamo correndo
Senza tregua
Per tornare presto alle autostrade
Alle città dormitorio
Anche la Madonna è una cosa vecchia
Da lasciare alla nostalgia di qualche sentimentalista
Adesso ci sono altri valori
Una volta si pregava
Sui sentieri delle vette
Vicino ai confini del cielo

Foto di copertina: Giorgio Bongiorno, “Oratorio del cielo”

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