AGI , 30 maggio 2023 – «Siamo diventati il crocevia dello spionaggio internazionale?». Su questo si sono interrogati con un certo stupore nella giunta di oggi il sindaco di Sesto Calende, Giovanni Buzzi, il suo vice Edoardo Favaron e gli assessori.
L’interesse dei magistrati e dei carabinieri di Busto Arsizio però sembra essere focalizzato solo a capire come e perché sia affondata la “Goduria” dopo che le acque del lago Maggiore sono imbizzarrite all’ora dell’aperitivo di due giorni fa per l’irrompere di una tromba d’aria provocando la morte di quattro persone.
«Il resto non è affar nostro», fanno sapere all’AGI gli investigatori sottolineando che nel loro orizzonte ci sono solo accertamenti su quelli che possono essere eventuali reati.
Qualcuno ammette però che lo scenario è “peculiare”. “Il resto” è che l’equipaggio era formato tutto da 13 esponenti dell’intelligence israeliana e 8 di quella italiana, a parte Anja Bozhkova, cittadina russa, e suo marito, il comandante Claudio Carminati. L’occasione conviviale sarebbe stato il compleanno di uno degli uomini del Mossad sopravvissuti.
Lei è morta incastrata all’interno della barca durante la tempesta, dove l’hanno trovata i vigili del fuoco, lui è sopravvissuto ed è stato indagato anche a garanzia sua perché saranno svolti accertamenti tecnici come le autopsie e le analisi sulla barca ai quali potrà partecipare col suo legale. I reati ipotizzati dal sostituto procuratore Massimo De Filippo sono naufragio e omicidio, entrambi a titolo colposo. Oltre alla donna russa, non sono riemersi Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi, dell’intelligence italiana, e Shimoni Erez, ex uomo della sicurezza israeliana.
I temi sono quelli della sicurezza della barca, della capienza più o meno regolare (a bordo erano in 21, troppi?), del cielo che si era incupito e forse avrebbe potuto e dovuto consigliare altre manovre e altra prudenza a Carminati. Sulla possibile contiguità di quest’ultimo ad ambienti dei servizi segreti non arrivano conferme. In paese ricordano che in passato aprì una lavanderia a gettoni e poi si inventò costruendola con le sue mani la barca per i turisti “forse senza le certificazioni per poterlo fare in sicurezza”.
Certo che un tal numero di 007 riuniti su una barca di 15 metri potrebbe avere scelto come accompagnatore quantomeno una persona di fiducia. «Nella nostra zona ci sono siti industriali come quello di Leonardo ma non tali da far pensare che il nostro Comune possa portare qui per un summit esponenti di un servizio segreto così importante come quello israeliano», riflette il vicesindaco Favaron che non nasconde la «perplessità» degli amministratori di un paese di 11 mila abitanti su quanto accaduto anche perché si sentono “tagliati fuori” dalle informazioni sul perché siano sbarcati proprio a Sesto Calende un numero di 007 da far pensare a trame importanti.