LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Ricordi due”

Non desidero parlare dei miei ricordi
Tenerli vivi
Articolarli
Nella mia vecchiezza
Non amo i cibi conservati
Mi piace da sempre il km zero
L’insalata appena colta
Nell’orto ancora irrorato di rugiada
Il pomodoro che sente di sole
E sa di terra umida
Le fragole profumate
Cancello volentieri questo archivio
Di cose trascorse
Dimentico persino la passione
Per lasciar posto
A nuovi accadimenti
Voglio costantemente stupire me stesso
La nostalgia inquina la vergine
Creatività
Del futuro
Amo vivere fino all’ultimo istante
Sorprendere me stesso
Ogni giorno ricolmo di meraviglia bambina
Preferisco ansimare gioioso in
Questa mia audace corsa per la vita
E usare le poche pause per pensare
All’ ebbrezza di domani
Godere dell’ignoto
E non piangere per ciò che non ho fatto accadere
Per pigrizia
Per vigliaccheria
Per pusillanime indecisione
Non credo di dover confrontare niente di quello che ho già fatto
Con ciò che farò il mese prossimo
Il successo è sempre da raggiungere
Solo questo mi riempie di felicità
Rafforza la mia voglia di scoprire
Adagio
Il miracolo della speranza
E mi aiuta a spiegare
Il perché di questa breve esistenza
*

Foto di copertina: “Ricordi” dal web

2 commenti su “LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Ricordi due”

  1. Grazie Silvia,
    Mi fa molto piacere che tu abbia scoperto come “il miracolo della speranza” possa veramente spiegarci la ragione di questa nostra esistenza attraverso l’esperienza specifica di ciascuno di noi. L’anima del messaggio imprime un ritmo particolare al ricordo inteso come una danza di elementi diversi che convergono in una immagine che è diventata un sogno…
    Grazie cara della tua arguta osservazione.

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