LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Fuochi “

Occhi assonnati di bambini
Rivolti alla fiaba del cielo
Bagliori vividi stagliati nel quadro
Della notte
Sfavillano per un momento
Fatui gomitoli di luce
Sfide fiammanti verso le stelle
Lampi improvvisi d’argento
Meraviglie nel buio antico e
Ripetuto della terra
Fugaci come nei temporali d’estate
Frammenti disordinati
Della fine prossima della festa
Ancora note incalzanti di tamburi
Ritmi di lontane tribù
Ance di sassofoni impazziti
Fra la folla distratta della piazza
I sapori dolciastri dei banchetti
Gli odori insistenti della veglia
Qualche saltimbanco triste
Schiamazzi indistinti della gente
Sorrisi mesti
Affogati di indifferenza
Alcuni alzano lo sguardo
Camminando distrattamente
Spari ininterrotti
Cannonate di singhiozzi
Emozioni colorate di bellezza
Desideri bruciati in un attimo
Orgasmi disegnati nello specchio
Dei fiori della vita
Chiarori diffusi e distanti
Si spengono lesti verso il monte
L’aquila nascosta sulla rupe
Volerà domani ancora ignara
Sopra i bordi della città addormentata
Qualche pensiero caduco
Si accende e muore
Nell’anima
Proprio come uno di quei fuochi
Prima del ritorno
A casa

Foto di copertina: “Fuochi” dal web

Lascia un commento

error: Questo contenuto è protetto