Cari amici buongiorno e buon fine settimana. Spero che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d’amore per la vita.
Ieri non è stata soddisfacente la presentazione del mio nuovo libro “Un miracolo per l’Italia” a Bagnoregio, un bel borgo di 3.340 abitanti in Provincia di Viterbo, diventato meta turistica grazie alla rocca di tufo, Civita di Bagnoregio, ribattezzata la “Città che muore”.
Era presente una trentina di persone. Gli organizzatori di “Ombre Festival”, della Polizia di Stato, mi hanno detto che anche le precedenti presentazioni di libri a Bagnoregio hanno avuto una scarsa partecipazione, che si tratta di un esperimento fatto per incentivare la promozione culturale in tutto il Viterbese. Quindi se avete l’opportunità, Civita di Bagnoregio merita di essere vista. Quest’anno è stata sorteggiata tra le prime dieci città quale “Capitale della cultura italiana per il 2025”, titolo attribuito a Agrigento.
Vorrei farvi presente una questione che mi è stata sollevata a Bagnoregio da uno dei partecipanti. «Non pensavo che lei si occupasse di queste tematiche. La conoscevo per i temi dell’islam. Non credevo che queste fossero le sue posizioni». Questa è in sintesi la questione che mi è stata posta.
Per circa quarant’anni di attività giornalistica e dopo aver scritto 16 libri su Medio Oriente, islam, immigrazione e scontro di civiltà, la gente mi identifica come il giornalista egiziano coraggioso che in televisione diceva la verità sul terrorismo islamico e che, a un certo, si è convertito al cristianesimo.
Quindi, ciò che molti si aspettano, è che io ricordi la storia della mia conversione dall’islam al cristianesimo, la mia vita sotto scorta, la prospettiva dell’islamizzazione dell’Italia e dell’Europa.
Ciò che evidentemente molti dimenticano è che, in tutti i miei libri e in tutte le migliaia di conferenze che ho tenuto negli ultimi vent’anni in tutt’Italia, ho sempre sottolineato che, dopo aver conosciuto correttamente la realtà dell’islam e dei musulmani, tutti noi dobbiamo essere consapevoli che il rischio che corriamo non è dovuto tanto all’islam ma alla nostra fragilità; che più che preoccuparci dell’arbitrio e della violenza insiti nell’islam, dobbiamo occuparci di noi stessi, recuperando la certezza e l’orgoglio di chi siamo sul piano delle nostre radici, fede, identità, valori, leggi e regole.
Ecco perché ho ritenuto di dover pubblicare “Un miracolo per l’Italia”, un saggio che documenta i dati e i fatti che rappresentano correttamente chi siamo, offrendo la mia valutazione e accennando alla mia proposta di soluzione per una prospettiva di vita qualitativamente migliore.
Quindi, non solo non c’è una rottura, ma c’è una continuità tra i miei 16 precedenti libri e il nuovo “Un miracolo per l’Italia”. La sfida è farlo comprendere. Molti hanno difficoltà ad accettare il fatto che un esperto di islam e di immigrazione possa occuparsi anche di demografia e di sanità.
In epoca antica e fino al Rinascimento, da Aristotele a Leonardo, lo “scienziato” era il sapiente dell’insieme delle discipline scientifiche e umanistiche. La crescente parcellizzazione del sapere, che connota la nostra epoca contemporanea, porta a ritenere che un ortopedico non possa occuparsi dei problemi dell’apparato cardiaco e meno che mai della filosofia. Dobbiamo invece promuovere la cultura olistica sia della persona, che è corpo, mente e spirito, sia del sapere nella sua integralità, senza ovviamente scadere nella banalità della “tuttologia”, che corrisponde a conoscenza superficiale e approssimativa.
Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.
Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità “Casa della Civiltà”
Sabato 29 luglio 2023
Caro Magdi, non ti crucciare troppo se c’è chi ti ricorda per le tue battaglie sull’Islam, meravigliandosi quando ti sente parlare d’altro. Evidentemente, come dice Davide non hanno letto molto prima né dopo né ti hanno molto seguito. Dopo la pensione e rimanendo fuori da media e tv o piattaforme social, si dimenticano le persone, anche di valore e poi si tende a relegare alla loro ‘specialità’ la memoria unica.E le competenze.
Se poi parli d’altro qualcuno ti chiede :ma lei è medico? o climatologo? o virologo? o politologo?, od altro. E quindi gli ” specialisti”, le virostar, ecc. in quanto non appecorati qualificano tutti i no.. qualcosa come ignoranti, in quanto non succubi e creduloni al main stream, da deridere e reprimere e magari mandare in galera. Mentre è vero il contrario. Essere pecore senza cervello guidate da pifferai magici, sembra loro il massimo dell’intelligenza, il masochismo e falsità un atto di compassione sociale.
Magdi dice bene rivendicando le sue e nostre idee, che erano anche conseguenza di quanto scritto. Di fronte a falsi tuttologi che pontificano su tutto, specie su ciò che non sanno, spacciando ciò per verità indiscutibile, noi opponiamo i fatti, il pensiero critico, le riflessioni costruttive, l’uomo sapiens e cristiano, non transumano o vittima di false ideologie verdi, globaliste e terroristiche vittima di emergenze e paure continue.
Quando sarà il momento spero Magdi potrà farsi conoscere, e noi con Lui, per le idee proposte per il futuro dell’Italia, per costruire un Miracolo per l’Italia.!!!! Allora si potrà tornare sui media onesti a proporre e combattere per la Vita!!!
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Secondo me le convinzioni di chi ha avanzato considerazioni come quelle riportate nell’articolo, nascono dal nulla. Penso proprio, cioè, che chi ha detto “Non credevo che queste fossero le sue posizioni” non abbia mai seguito Magdi, che non abbia mai letto un solo rigo di ciò che lui ha scritto nella sua vita. Non è certo una novità che queste siano “le sue posizioni”. Ah, “beata” ignoranza!