L’uomo libero è come una nuvola bianca. Una nuvola bianca è un mistero; si lascia trasportare dal vento, non resiste, non lotta, e si libra al di sopra di ogni cosa. Tutte le dimensioni e tutte le direzioni le appartengono. Le nuvole bianche non hanno una provenienza precisa e non hanno una meta; il loro semplice essere in questo momento è perfezione.
(Osho)
Parlano con il mondo
Le nuvole del mio paese
Vengono a lambire il campanile del borgo
Sfiorano i tetti rossi dei vecchi casali
Accarezzano le facciate
Con i primi raggi di luce del mattino
Pare una processione il loro lento peregrinare
Quel loro unirsi
Dividersi
Avvicendarsi
Parlano una lingua universale
Come una mite invocazione
Una preghiera
Un lamento
Un brandello di anima del cosmo
Come pegno di quel vagare del pensiero
Tanto caro all’umana ambizione
Di possedere
Nell’antica emozione del sogno
Il dominio del cielo
Qualche fiocco bianco
Sfumato da strascichi di cristallo
Passeggero solitario e mesto
Percorre veloce il profilo del bosco
Si gonfia di brezza profumata
E se ne va insieme al mutare del giorno
Altri si riuniscono
Nel coro dell’adunata celeste
Di lampi e grida
Sconvolgente presagio
Eco
Di remote
Magiche danze
Di feste chiassose
E del sordo fragore
Delle tenebre nelle ore di tempesta
Nel momento
In cui alziamo gli occhi
Esse paiono nostre
Specchio delle nostre intenzioni
Immagine dei nostri desideri
Pegno della nostra speranza
Compagne delle nostre chimere
Amiche delle nostre illusioni
In questo viaggio unico
Irripetibile e straordinario
Verso gli affollati confini del reale
Dove cielo e terra
Diventano
Materia indefinita dell’universo
Dove esiste una sola lingua
E l’anima delle cose diventa
Al di là dell’amarezza e del disdegno
Accumulati nelle bufere della vita
La trasparente presenza di quei preziosi valori
Che conserviamo
Gelosamente
Irrinunciabilmente
Nello scrigno segreto dei nostri pensieri