PAOLO VARETTO: “Tre poliziotti arrestano uno straniero. In 50 li aggrediscono a calci in faccia”

Torino, 27 agosto 2023 – Barriera di Milano, via Palestrina, venerdì sera. Una pattuglia della polizia ferma un pregiudicato senegalese. Ma in cinquanta circondano i tre agenti per impedirne l’arresto.
«Il risultato è di riportare ancora dei feriti a calci in faccia e tutte le auto in servizio sul territorio chiamate ad intervenire per sottrarre i colleghi dalla furia dei venditori di morte. È il Far West», è la rabbiosa sintesi che ne fa Pietro Di Lorenzo, segretario generale di Torino del Siap, il Sindacato italiano appartenenti polizia.
«Un copione che ormai si ripete da tempo e che nessuno sembra prendere sul serio – aggiunge Eugenio Bravo, che invece è segretario del Siulp, il Sindacato italiano unitario dei lavoratori della polizia -. Bene i Decreti Sicurezza che però abbiano dei risvolti fattuali e pratici e non si limitino a scartoffie impraticabili, soprattutto non si limitino sempre ad invocare un’Europa che su queste cose non esiste proprio».

Un fatto di cronaca nera dalle evidenti sfumature politiche, con Barriera che torna al centro del dibattito sulla sicurezza in città. Per Di Lorenzo si tratta della «rappresentazione plastica di una situazione ormai fuori controllo a cui non può certo rimediare l’attività delle forze dell’ordine attraverso i pattuglioni o le operazioni episodiche ad alto impatto».
Piuttosto per il segretario del Siap la soluzione sarebbe quella di dotare tutti gli equipaggi delle volanti di taser, a iniziare proprio da quelli che operano in Barriera di Milano: «Lo abbiamo chiesto al questore, al capo della polizia e al ministro dell’Interno: siamo stanchi di promesse, ora servono i fatti».
Posizione condivisa da Eugenio Bravo: «Abbiamo detto che le forze dell’ordine devono essere tutte dotate di mezzi dissuasivi, eppure tutto tace».
Il presidente della circoscrizione Sei, Valerio Lomanto, va anche oltre: «Le strade devono essere presidiate dall’esercito, come avveniva una volta e come oggi accade in altre città d’Italia. Lo ripeto da un anno e mezzo: la zona della “Clessidra” di corso Giulio Cesare, fino a piazza Foroni, è militarmente controllata dalla mafia nigeriana. Si era parlato di azioni muscolari da parte della polizia. Ed è il momento di metterle in campo. La singola pattuglia non basta più, è necessario un carico di forze diverso. Come è necessario controllare gli stabili che sono diventati i quartier generali degli spacciatori, appartamenti in subaffitto nei quali in due stanze dormono in 14».

Per la capogruppo comunale del Pd Nadia Conticelli, che non ha mai negato i problemi di sicurezza rifiutando però la narrazione del Far West, quella del taser non può però essere l’unica soluzione. «Piuttosto il governo dovrebbe darci ascolto e concederci più agenti – argomenta – perché serve un presidio a piedi, sul territorio, che necessita di più personale. La bacchetta magica non esiste. E di certo non può essere il taser, che mi pare una semplificazione anche abbastanza controversa». «Solidarietà agli agenti – è il commento dell’assessore regionale alla Sicurezza, Fabrizio Ricca –. Queste azioni criminali non sono tollerabili e richiedono azioni mirate. Torino non è terra di conquista per la criminalità violenta e dobbiamo mostrate a questi individui che non rimarranno impuniti».
Il suo collega alle Politiche sociali, Maurizio Marrone, insieme con la deputata di Fdi Augusta Montaruli, promette di farsi portavoce delle richieste del Siap direttamente con il governo: «Più dotazioni alle forze dell’ordine per arginare quanto avviene in Barriera. Quartieri che subiscono anni di lassismo e hanno visto una trasformazione fortemente in negativo meritano un altrettanto deciso sforzo che riequilibri quanto è avvenuto».

https://www.lastampa.it/torino/2023/08/27/news/calci_agenti_arresto_barriera_di_milano-13013510/?callback=in&code=ODE4NTI4YZKTNMYXMS0ZZDM1LTKXN2QTNGFHMDE2YJI1YWE2&state=224649ee94664e808aa7ae1d40c733bc

1 commento su “PAOLO VARETTO: “Tre poliziotti arrestano uno straniero. In 50 li aggrediscono a calci in faccia”

  1. Ormai sembra i politici non si accorgano o perlomeno facciano ben poco per fermare la presa del territorio italiano, di parti delle nostre citta’,di quartieri e case da parte di mafie varie, alimentate da continui sbarchi di gente che alimenta questi gruppi e le illegalita’ violente a volte assassine, su cui le Forze dell’Ordine possono poco ,perche’ soprattutto non supportate senza cedimenti da tutta la magistratura, dagli organi a capo dello Stato,da politici uniti nel riconoscere e lottare contro questo fenomeno che diviene consuetudine,dove lo Stato perde ancora sovranita’ e rispetto delle regole,nonche’ quello degli Italiani onesti.
    Non penso bastino solo i taser o piu’ polizia,ma ci vuole un coordinato contrasto a tutti i livelli,compreso l’uso dell’esercito. Perche’ questa sta diventando una vera guerra , a cui nessuno puo’ sottrarsi..Ed e’ pure non solo questione di legalita’ ed ordine pubblico,ma anche di sicurezza e minaccia per lo Stato.
    Vedevo ieri una foto di “migranti” sbarcati a Napoli da una nave di una ONG,tutti belli muscolosi sani,giovani, tutt’altro che affamati e impauriti dalla guerra,anzi. Tutti indossavano una stessa maglia arancione (colore non casuale),forse per riconoscersi, tipica di paramilitari ben addestrati,pronti forse ad infiltrarsi da noi ed agire ad un ordine globalista(?). Non e’ un mistero che circoli far questi molti affiliati o simpatizzanti dell’ISIS ed altri gruppi simili. Quale miglio nascondiglio che le zone franche delle citta’ dell’ ITALIA ?
    DOBBIAMO PENSARCI PRIMA, CHE TUTTO CI CADA ADDOSSO,QUANDO NON POTREMO PIU’ NULLA.
    COME ?
    La mia idea e’ una articolazione di eventi coordinati a tutti i livelli :
    1. Controllare le partenze da Africa e Paesi non UE in genere.
    2. Portare tutti in isole da cui non si possa fuggire ed identificarli velocemente e distinguere i profughi veri, da portare in centri controllati,da quelli non aventi diritto, che pur alimentati e curati, in cambio di lavoro utile, vengano poi istradati nel loro Paese di origine,salvo abbiano uno sponsor che li assuma e garantisca per loro,e si adattino alla lingua,cultura,tradizioni e lavoro italiano.Solo dopo congruo tempo lungo di integrazione effettiva ed accettazione e pratica di leggi e cultura del Paese,dimostrando la loro integrazione responsabile e pacifica nella Costituzione tutta,possono ottenere la cittadinanza italiana.
    3. Liberare ,anche con l’esercito il territorio dalle mafie,liberare gli stabili,i quartieri e presidiarli.
    Pugno duro con chi delinque ed e’ affiliato a mafie varie.Arrestati e condannati a lavoro forzato per rifondere i danni e le spese dello Stato provocate da loro,vanno poi rimpatriati con divieto di ritorno.
    4. Agire sulle situazioni anche a livello di criminalita’ italiana e mancato rispetto di leggi e regole che favoriscono il terreno criminale, aumentando pene e piu’ severita’ su chi alza le mani sulle Forze dell’Ordine,autorizzandole in casi di grave pericolo, anche di sparare per difendersi.
    5. Lotta costante alla produzione,smercio e traffico di droga, con pene severe e certe. Ugule contrasto al traffico di armi come alla prostituzione di sfruttamento ed organizzata, come ogni altra fonte di redditi illegali che alimentano la organizzazione della delinquenza.
    Come dovrebbe essere ripudiata ogni forma di violenza se non autodifensiva, come l’intervento all’estero dell’Esercito Italiano,che deve essere solo difensivo come da Costituzione,compreso vendita ed invio di armi, per qualsivoglia causa. Nessun fine giustifica i mezzi, se non l’autodifesa.

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