LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “I viandanti”

Il mondo è un libro, e quelli che non viaggiano
ne leggono solo una pagina.
(Sant’Agostino d’Ippona)


Ma i veri viaggiatori partono per partire e
basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il
caso muove eternamente, dicono sempre
“Andiamo”, e non sanno perché. I loro
desideri hanno le forme delle nuvole.
(Charles Baudelaire)

Il lento cammino sulla strada del monte
Non è che l’eco della passione
Della voglia di appartenere a un mondo
diverso
È fuori di questo tempo
Questo continuo vagare
Alla ricerca di sé stessi
Dormire all’addiaccio
Sognare insieme alla natura
Svegliarsi insieme agli uccelli del bosco
Riconoscere il primato dello spirito
Condividere il nobile incedere del tempo
Apprezzare le superbe cromie delle stagioni
Pensare quello che sfugge ai più
Lo sguardo altero e un volto
Non vezzo al sorriso
Tante volte ho pensato a quegli occhi
Sirene del nostro tempo
Al loro enigma ancora bambino
Al tesoro che scopri ogni giorno
Dal fulgore dell’alba
All’abbraccio dei colori bruciati del tramonto
Ho invidiato la tenue carezza dei prati
Il profumo sovrano dei fiori
I giochi monelli del vento
Le macchie di epilobio dei pendii
La superba vista dal colle
Ho immaginato di immergere i miei piedi
Nell’acqua fresca del torrente
Increspato dai saltelli del declivio
Ho sognato di poter celebrare da solo
Il miracolo eterno della creazione
Ho intonato
A bassa voce
Il sommesso canto degli umili
Attento come fai tu
Al magico riflesso dell’ignoto
Al tripudio del passato
All‘incanto e alla nostalgia dei ricordi
Alle lusinghe del futuro
E mentre penso di seguire l’intreccio giocoso
Dei tuoi tornanti
E mi addentro curioso nella radura
Scopro che il fascino della meta
Il vero obiettivo di tanta motivazione
Il tormento che ci affligge
Non è l’incanto dell’isola felice
Non è lo splendore dei suoi templi
Nemmeno l’oro di miniere inesplorate
Ma è l’orma invisibile del pensiero
È il prezioso percorso dell’anima
L’idilliaca trasparenza della rugiada del
mattino
È la tua guida
Il tuo passo sicuro ed insistente
L’audacia che sai dimostrare
La serena rassegnazione
Sull’antico
Impervio sentiero
Dello spirito
Della resistenza
Della conquista
Della libertà
Del coraggio
Dell’abnegazione
Dell’orgoglio
Della verità
Della preghiera e
Infine
Della speranza di vivere


Le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate
sul marciapiede; avevamo molta strada da
fare. Ma non importava, la strada è la vita.
(Jack Kerouac)

2 commenti su “LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “I viandanti”

  1. Giri con la lanterna, nei percorsi bui e nei percorsi di luce,
    come Diogene, sulla via di Delfi, cercando l’uomo.
    Ancora cerchi chi guida il cieco, la vibrazione confusa nei sentieri delle facili cadute, nei vicoli odoranti di minestre, e vini foceni confusi al mirto, vicino al fuoco ebbri di pensieri che sollevano il peso dello zaino, coi nostri occhi bambini, che aspettano il dono e ti prendono per mano.
    Guidaci a casa, dopo tanto tempo trascorso pensando al momento dell’arrivo ed ogni volta è una nuova partenza, il mondo si muove e noi fermi lì, prigionieri di noi stessi, del vuoto dell’anima che non sa volare, alto, oltre il monte di nebbia, oltre la valle del ricordo.
    Mentre la vita passa e non sai coglierne un solo piccolo attimo.
    Spirito e carne uniti in eterna lotta, in immortale abbraccio, dove tutto torna e si trasforma, per noi viandanti della notte, speranza del mattino.
    E intanto, Vivamus mea Lesbia atque amemus rumoresque senum severiorum omnes unius aestimemus axis…..
    la strada è lunga, la vita breve, il giudizio difficile, l’occasione fuggevole, lo sperimentare pericoloso, l’occasione fuggevole.
    Quali altri soli ci farai sorgere e che abissi ci sommergeranno, nel percorso dove la meta è il viaggio, nella nostra anima?
    Guidaci sull’oceano di parole, insegnaci dove è la casa, quella con la lanterna sotto il moggio , dove tutto parte, in silenzio…..

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