LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Carezze del vento”

Il destino assomiglia al vento, poiché ci spinge rapidamente in avanti, oppure ci rigetta all’indietro; contro di ciò poco possono fare le nostre fatiche e i nostri sforzi.
(Arthur Schopenhauer)

Uso chiamare carezze del vento
Le chiazze di epilobio
Erbe perenni
Che dipingono i pendii
Semi portati dalla brezza
Delle valli
A vagare insieme al vento
E a disegnare
Grappoli di colore
Nella tavolozza
Dei boschi sulle alture di casa
Macchie ondeggianti
Aliti celesti
Pensieri e desideri
Sogni e chimere
Pensieri e riflessioni
Frammenti di rimpianti
Briciole di ricordi
Qualche lievito di passione
Brusii di nostalgia
Che si posano lievi a fianco dei sentieri
Acquarelli sublimi
Distribuiti da una mano divina
Tele dipinte dalla danza e
Dal magico
Vivace intreccio
Del capriccio del vento sui pendii
Con il profumo dell’estate
E con il mormorio dei torrenti
Ai piedi delle vette


Se io fossi il vento, non soffierei più su un mondo tanto malvagio e miserabile… Eppure, lo ripeto e lo giuro, c’è qualcosa di glorioso e di benigno nel vento.
(Herman Melville)

La voglia di ascoltare il vento e la soddisfazione di vederlo in opera sui pendii come sublime e divino artista del colore mi ha spesso riconciliato con le frequenti asperità del quotidiano
(Giorgio Bongiorno)

Foto di copertina: “Carezza del vento” dal web

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