STEFANO DI FRANCESCO: “L’Euro non è una moneta unica”

Questo che segue è un breve racconto di come, circa 8 anni fa, siamo arrivati a comprendere la verità sulla natura dell’euro, sulla moneta e sulla Sovranità nazionale ancora oggi a disposizione degli Stati sovrani.

Assieme all’amico Fabio Conditi, presidente dell’Associazione Moneta Positiva, scoprimmo che il Belgio , nel 2015, voleva ricordare la battaglia di Waterloo con una moneta commemorativa da 2 euro, che però essendo soggetta all’autorizzazione della BCE, registrò la ferma opposizione della Francia, poco incline a commemorare una “loro” sconfitta e quindi ne vietò l’emissione.

Il Belgio però, per tutta risposta, decise di aggirare l’ostacolo, coniando una moneta da collezione da 2,5 euro sulla battaglia di Waterloo, superando così il veto posto dalla Francia e dalla BCE.

Infatti, se gli Stati coniano moneta commemorative da 2 euro, devono necessariamente avere l’autorizzazione della BCE che ne approva il volume di conio, mentre se il valore è superiore a 2 euro, decide lo Stato autonomamente, senza richiedere alcun permesso a nessuno.

Questo perché le monete fino a 2 euro sono decise dalla BCE in quanto hanno validità in tutta l’Eurozona, mentre le monete superiori a 2 euro hanno validità a corso legale SOLO nel paese che le conia, possono essere depositate nelle banche commerciali nazionali e spese sul territorio nazionale.

Diverse sono le nazioni che da anni, coniano monete da collezione di valore superiore a 2 euro, che hanno validità a corso legale solo dentro i loro confini.

Ma allora, se gli Stati possono emettere monete metalliche in euro valide solo all’interno dei loro confini, la domanda è: di chi è la proprietà dell’ euro?

Nel 2011-2012 Mario Borghezio e Marco Scurria fecero due interrogazioni alla Commissione Europea sulla proprietà dell’euro.

Rispose Olli Rehn citando l’art.128 del TFUE.

Le banconote sono di proprietà dell’Eurosistema che le emette ed e il relativo signoraggio viene ripartito tra BCE e Banche Centrali Nazionali, che infine lo girano agli Stati.

Le monete metalliche sono di proprietà dello Stato che le conia e che poi ne percepisce il relativo signoraggio.

La moneta è dunque unità di misura del valore ma anche strumento di pagamento, come ad esempio il metro è sia unità di misura della lunghezza, che strumento di misura.

Lo Stato decide “l’unità di misura legale” ma conia solo le monete metalliche di cui è proprietario e percepisce il signoraggio, mentre ha demandato alla sua Banca Centrale l’emissione di banconote.

L’Eurosistema, costituito da BCE e Banche Centrali Nazionali che adottano l’euro come unità di misura comune, emette le banconote valide in tutti i paesi, di cui è proprietario.

Come diceva Aristotele, la moneta è uno strumento di scambio convenzionale per soddisfare i bisogni e si chiama nomisma, che viene da nomos (legge), perché lo Stato ne decide il valore.

Oggi l’unica moneta a corso legale sono monete metalliche e banconote, come ribadisce la BCE ogni volta che lo Stato ne limita l’uso a favore della cosiddetta moneta elettronica bancaria. Tutto il resto sono monete ad accettazione volontaria, non a corso legale, compresa la moneta fiscale con cui è stato realizzato il Superbonus 110%.

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