SEGRE: “La battaglia di Jordan Peterson per la libertà di parola”

Accade in Canada, ma potrebbe avvenire presto anche nel nostro Paese, se già non è avvenuto.E’ in atto un’importante battaglia legale per la libertà di parola che potrebbe avere presto enormi ramificazioni nel resto del mondo. I canadesi stanno assistendo ad una grave battuta d’arresto per la libertà di parola, garantita dalla Carta dei Diritti e delle Libertà. Il dottor Jordan B. Peterson ha perso la sua prima battaglia giudiziaria per la libertà di parola contro il Collegio degli Psicologi dell’Ontario. Il dottor Jordan B. Peterson è un illustratore scrittore, psicologo, educatore online e Professore Emerito dell’Università di Toronto (UofT). La sua ascesa alla ribalta è avvenuta nel 2016, quando criticò l’approvazione del disegno di legge C-16, una legge federale approvata dai liberali di Justin Trudeau che aggiungeva “identità ed espressione di genere” tra i motivi di discriminazione proibiti dalla Legge Federale sui Diritti Umani e dal Codice Penale del Canada. L’opposizione di Peterson a questa legge, che mira a limitare la libertà di parola dei canadesi, lo ha catapultato sotto i riflettori come difensore della libertà di espressione contro il politicamente corretto e le politiche identitarie in Canada. Il Collegio degli Psicologi dell’Ontario (CPO) ha deciso di prendere provvedimenti nei confronti di Peterson per i commenti fatti sul suo account privato di Twitter e sul podcast di Joe Rogan nel gennaio 2022, accusandolo di mancanza di professionalità e di dichiarazioni umilianti e non professionali. Di conseguenza gli ha ordinato di sottoporsi a una “rieducazione della comunicazione sui social media”, altrimenti rischierebbe la sospensione della licenza. Peterson ha portato il CPO in tribunale, ma alla fine ha perso la causa e gli è stato ordinato di sottoporsi alla rieducazione richiesta. Peterson ei suoi avvocati stanno lavorando ora per impugnare la sentenza, promettendo di portare la sfida legale fino alla Corte Suprema del Canada. Questo caso è rilevante a livello globale poiché indica un potenziale aumento di casi simili in cui le autorità mirano a mettere a tacere le persone che sfidano lo status quo. La lotta di Peterson ricorda altri casi, come quello di Päivi Räsänen in Finlandia , il cui governo la perseguita per aver condiviso condiviso le sue convinzioni personali. Le implicazioni di questo caso vanno ben oltre i confini nazionali. È un avvertimento che fa presagire che i regimi autoritari di tutto il mondo potrebbero sentirsi incoraggiati a mettere a tacere le voci dissenzienti e a sradicare ogni parvenza di individualità. Se non verrà contrastata, questa situazione potrà portare a un mondo in cui il diritto alla libertà di parola non esisterà più e l’espressione di opinioni diverse comporterà la rieducazione. Lo spettro della censura, della rieducazione e del soffocamento delle opinioni diverse incombe sull’umanità. Sta a noi decidere se vogliamo accettare un futuro del genere (in cui lo Stato detta ciò che si può dire) o se vogliamo opporci a questa violazione dei nostri diritti fondamentali. La scelta è nostra, ma le conseguenze sono terribili. Continuiamo a lottare per i nostri diritti e le nostre libertà oggi affinché i nostri figli ei nostri nipoti possano godere dei diritti umani e delle libertà fondamentali in tutto il mondo.

1 commento su “SEGRE: “La battaglia di Jordan Peterson per la libertà di parola”

  1. Questo atteggiamento censorio si sta diffondendo ovunque.
    Negli scorsi giorni ho dovuto conststarlo sulla mia persona, essendo stata “segnalata” ai superiori per aver intrattenuto in ufficio una persona “rea” di essere politicamente schierata dalla parte opposta rispetto a chi siede al governo locale.
    Questo atteggiamento da “padrone”, come confermatomi da un sindacalista, si è parecchio diffuso, tanto da averlo costretto ad intervenire.
    Mi corre però il dovere di constatare, amaramente, come tutto questo non sarebbe possibile se non ci fossero tutte queste persone con un animo da servo. E pure vile, per giunta, almeno per il delatore.
    Noi però teniamo botta e andiamo avanti a testa alta. Prima o poi bucheremo anche il granitico muro che ci è stato costruito intorno.
    Ce la fare

Lascia un commento

error: Questo contenuto è protetto