STEFANO DI FRANCESCO: “La Bufal Green al capolinea”

Non lo scopriamo di certo noi e non lo scopriamo sicuramente oggi: tutto quello che accade a livello globale ha una sua regia, un mandante e degli esecutori leali al programma.

La transizione green, guidata dalle parziali analisi dell’IPCC, pare essere arrivata ad un punto di svolta.

La notizia è che alcuni esecutori del progetto green, le grandi banche e la finanza globale, stanno ritirandosi da un business giudicato troppo aggressivo e non più in grado di tutelare i propri azionisti, ovvero i mandanti.

La cosa francamente rappresenta una sorpresa, vuoi per la rapidità della retromarcia, ma soprattutto per l’entità della stessa: verranno infatti sottratti alla demenziale e pericolosissima ideologia green quasi 13 mila miliardi di euro.

Blackrock, State Street e JP Morgan hanno così deciso di sfilarsi dal progetto Climate Action 100+ giudicandolo, come anticipato, eccessivamente oneroso e non in grado di tutale gli interessi dei propri stakeholder.

Le prime crepe si erano già intraviste lo scorso Ottobre quando alcune nazioni occidentali avevano deciso di posticipare gli obiettivi green, imposti a livello globale: in UK, Rishi Sunak, è stato il primo leader a sciogliere le riserve e a rinnegare apertamente le politiche sull’ambiente già varate dal suo governo. “La transizione può aspettare, meglio proteggere prima le tasche dei britannici afflitti dal carovita” e per questo ha posticipato di 5 anni alcune misure, come la messa al bando del diesel.

In Asia, invece, il tema green è trattato alla stregua della Sagra della pizza margherita; niente e nessuno potrà fermare la Cina, l’India ed il resto del continente dal proseguire sulla via dello sviluppo industriale, utilizzando combustibili a basso costo come quelli fossili ( dei quali la Russia è diventato il principale esportatore e fornitore).

Restiamo solo noi, vincolati alle demenziali politiche dell’UE ad inseguire una folle corsa al green che raderà al suolo interi settori produttivi, provocherà disoccupazione , povertà ed una dipendenza dal resto del mondo sempre crescente. Per gli italiani, ad esempio, la transizione green imposta dall’UE, non vuol dire solo acquistare la macchinina elettrica, la lotta ai pesticidi senza quartiere che annienterà il nostro settore primario, ma soprattutto attaccherà un bene primario come la casa.

Entro il 14 marzo 2024 ogni Paese dell’UE dovrà decidere come programmare la riqualificazione energetica degli immobili; in Italia 8 cittadini su 10 sono proprietari di immobili ed oltre il 67% del patrimonio immobiliare è oggi nelle classi peggiori, G ed F.

5 milioni di edifici !!!

Entro il 2030, il consumo energetico del patrimonio immobiliare residenziale andrà ridotto del 16% rispetto al livello del 2020 e chi pagherà per questo? Su chi graveranno i costi per il miglioramento energetico?

L’UE è sempre più espressione di interessi che vanno contro l’interesse dei popoli europei.

4 commenti su “STEFANO DI FRANCESCO: “La Bufal Green al capolinea”

  1. Sono sconcertata mentre noi vediamo e tocchiamo con mano il grande errore di essere nella comunità europea, oggi esce una statistica che vede i giovani italiani in testa alla classifica dei giovani europei che credono ciecamente nel vantaggio di essere europei 🤦🏼‍♀️
    Siamo davvero messi male !!! Il futuro è già compromesso.

  2. Sai caro Stefano, io mi chiedo se arriverà mai il momento in cui le persone si sveglieranno. Continuano a parlare di politiche green finalizzate alla tutela dell’universo e poi nella realtà compiono quotidianamente gesti che di realmente tutelante per l’ambiente e, in ultima analisi per l’uomo, non hanno nulla. Nella realtà credo che tutto questo “amore” colorato di verde sia semplicemente “amore” per il “biglietto verde”, che è anche il colore dei dollari americani, e quindi, in ultima analisi, per il denaro, l’unica cosa che conta realmente per costoro. Anche tra di loro vedo che ci sono ripensamenti: ma mica perché sono pentiti, solo perché hanno capito che stanno per rimetterci una montagna di denaro!
    Finché glielo permettiamo andranno avanti e sarà sempre peggio.
    Qualcosa si sta muovendo contro le demenziali politiche di questi psicopatici e speriamo che molti seguano l’esempio degli agricoltori!

    1. Cara Andreina, l’ideologia green è funzionale ai piano del Nuovo Ordine Mondiale, così come la Moneta Digitale di Banca Centrale, le vaccinazioni di massa, l’identità digitale, nuovi stili alimentari… Purtroppo, come ben rilevi, pare che noi tutti si viva come anestetizzati, incapaci di reagire anche a proposte palesemente demenziali.
      Ma noi crediamo nei miracoli e restiamo fiduciosi riguardo il risveglio della collettività.

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