SEGRE: “Il costo per la cura degli autistici, in aumento e invecchiamento, toccherà i 5,54 trilioni di dollari entro il 2060.”

Le stime indicano che i costi sociali legati al disturbo dello spettro autistico (ASD) negli USA potrebbero salire a 589 miliardi di dollari annuali entro il 2030, raggiungere 1,36 trilioni di dollari entro il 2040 e toccare i 5,54 trilioni di dollari all’anno entro il 2060, come riportato da uno studio pubblicato il mese scorso. Il lavoro, intitolato “Autism Tsunami: The Impact of Rising Prevalence on the Societal Cost of Autism in the United States”, originariamente apparso nel 2021 sul Journal of Autism and Developmental Disorders (JADD), è stato successivamente ritirato dall’editore a causa di dubbi sulla metodologia e sui potenziali conflitti di interesse degli autori. Tuttavia, la rivista Science, Public Health Policy and the Law ha recentemente rivisto e ripubblicato lo studio, che per la prima volta proietta i costi correnti e futuri dell’ASD, collegandoli all’aumento della prevalenza di questo disturbo. Gli autori, Mark Blaxill, Cynthia Nevison, Ph.D., e Toby Rogers, Ph.D., hanno esaminato tre diversi scenari per predire i futuri costi dell’ASD: uno scenario standard basato sulle tendenze attuali; uno scenario conservativo con stime più basse; e uno scenario preventivo che prende in considerazione la riduzione delle cause ambientali. Nonostante la solidità dello studio, le ipotesi sulla crescente prevalenza dell’ASD e sull’efficacia degli interventi ambientali hanno generato controversie, in contrasto con le convinzioni consolidate nell’ambito della ricerca e del trattamento dell’autismo, che tendono a ignorare l’aumento della prevalenza e a sostenere la predominanza di cause genetiche piuttosto che ambientali.

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