STEFANIA CELENZA: “Il misero lascito del 2023”

Un anno di confusione, di contraddizione, un anno di regresso e di involuzione
La nostra società occidentale ed italiana in particolare ha smesso di svilupparsi da molti decenni. Il 2023 non ha invertito la tendenza.
Guerre, polemiche, proteste, allarmismi, emergenze, dubbi, paure ed incertezze.
Questo è il misero lascito del 2023.
Non è andata meglio sul piano valoriale ed etico, naturalmente. Resta ininterrotta la lotta per la difesa della famiglia e della vita. Ma la strada è più che mai in salita.

Ecco una breve panoramica dei principali avvenimenti del 2023, a dimostrazione della condizione di stasi in cui si trova, in questo momento, la nostra umanità.

  • Il 2023 si è aperto con lo stesso spettro che ha chiuso il 2022: la guerra in Ucraina. La pace sembra ancora oggi lontana.
  • Il 6 febbraio un forte terremoto, di magnitudo 7.8, è stato registrato in Turchia e Siria. Devastanti i danni. Le vittime sono state oltre cinquantamila.
  • Il 4 aprile, la Finlandia entra a far parte della NATO.
  • Due alluvioni hanno sconvolto l’Emilia-Romagna, il 2 e 3 maggio la prima, e il 15 e 17 maggio la seconda, più grave, che ha coinvolto 44 comuni, con danni ad abitazioni, viabilità e agricoltura, per oltre 8,8 miliardi di euro. Il bilancio ufficiale è stato di 18 vittime.
  • Il 5 maggio, nel disinteresse generale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara ufficialmente finita la pandemia COVID-19 come emergenza globale.
  • Il 6 maggio, Re Carlo III del Regno Unito  e la Regina consorte Camilla vengono incoronati nell’abbazia di Westminster a Londra.
  • Dal 19 al 21 maggio, si è tenuto il G7 in Giappone, al Parco del memoriale della pace di Hiroshima. Gli scontati temi affrontati sono stati:
  • aggressione russa nei confronti dell’Ucraina (!),
  • disarmo nucleare e non proliferazione,
  • economia globale, finanza e sviluppo sostenibile,
  • cambiamenti climatici, energia e ambiente,
  • sicurezza alimentare e salute,
  • dialogo con i partner internazionali.
  • A fine maggio, i cittadini turchi hanno scelto nuovamente il Presidente Erdogan come guida del Paese. Si è aperto quindi il terzo mandato di Erdogan che rimarrà in carica fino al 2028.
  • Il 12 giugno Silvio Berlusconi muore, all’età di 86 anni. Due giorni dopo vengono celebrati i funerali di Stato nel Duomo di Milano, alla presenza delle più alte cariche dello Stato e di numerosi leader stranieri. Circa quindicimila persone assistono alla cerimonia sui maxischermi in piazza.
  • L’8 settembre una forte scossa di terremoto, di magnitudo 7 della scala Richter, ha colpito la regione di Marrakech, in Marocco: i morti sono stati oltre tremila.
  • Il 22 settembre è deceduto, a 98 anni, Giorgio Napolitano, ex Capo dello Stato, uomo dello storico Pci e primo Presidente, nella storia repubblicana, ad essere rieletto.
  • Il 7 ottobre un forte terremoto ha colpito anche l’Afghanistan, con un bilancio di quasi duemila morti. 
  • Il 7 ottobre è forse la data che più ha segnato questo 2023, a livello internazionale. Terroristi di Hamas si sono infiltrati da Gaza, nel Sud di Israele, attaccando diverse zone del Paese, via mare, via terra e via aria. In contemporanea, sono stati lanciati missili dalla Striscia di Gaza, verso i territori israeliani. I morti in Israele sono stati a quella data oltre 1.400. Hamas ha assaltato città e kibbutz israeliani, vicini al confine con la Striscia di Gaza, sparando sulle persone ed entrando nelle case, dove sono stati uccisi molti bambini. L’attacco ha riguardato anche un rave party, Nova Music Festival, nel deserto del Negev, dove i terroristi hanno sparato contro i giovani che ballavano. Sono stati presi in ostaggio centinaia di israeliani.
  • Israele ha risposto subito e duramente agli attacchi: ha iniziato con massicci bombardamenti su Gaza e poi, alcune settimane dopo, ha dato il via a un’offensiva di terra. ”Siamo determinati a combattere fino alla vittoria“, ha affermato più volte il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Nella Striscia si contano oltre ventimila morti, dall’inizio delle ostilità.
  • Fra il 2 e il 3 novembre un’eccezionale ondata di maltempo torna a colpire la Toscana, con un’alluvione che provoca nove morti, centinaia di sfollati e danni per centinaia di milioni di euro. Fra le province più colpite quelle di Firenze, Prato e Pistoia, in particolare le zone di Campi Bisenzio, Montemurlo e Seano.
  • Il 13 novembre muore la piccola Indi Gregory, la bambina di 8 mesi a cui erano stati staccati i supporti vitali, dal governo e dalla sanità inglesi.
  • Il 18 novembre viene ritrovato il corpo di Giulia Cecchettin, in provincia di Pordenone, mentre, dopo una settimana di fuga, viene fermato in Germania Filippo Turetta, il giovane che ammette l’omicidio.
  • Esplode rapidamente in tutta Italia la polemica sul femminicidio e sulla sua presunta causa il patriarcato.
  • Ad inizio dicembre, l’Onu, in riferimento alla guerra israeliano-palestinese, ha dichiarato che “la situazione si sta rapidamente trasformando in una catastrofe, con implicazioni potenzialmente irreversibili per i palestinesi nel loro complesso e per la pace e la sicurezza nella regione”.
  • Il 18 dicembre, Papa Francesco approva la possibilità che le coppie formate da persone dello stesso sesso siano benedette in chiesa, con una dichiarazione del dicastero per la Dottrina della fede che revoca il precedente divieto del marzo 2021: il caso fa infuriare dissertazioni di ogni tipo.
  • L’anno si conclude con ulteriori tristi polemiche sulla presentazione di numerosi presepi, in tutta Italia, di carattere laico, alternativo e, in taluni casi, persino provocatorio.

Che dire di questo anno? Cosa ci ha portato?
La risposta immediata è “nulla di buono”.
Ebbene, proprio difronte a questo risultato avvilente e mortificante, è giunto il momento della svolta, della reazione e della innovazione.
Il cambiamento è diventato necessario, vitale, irrimandabile.
Spetta a noi, ad ognuno di noi. Occorre rimboccarci le maniche e cominciare a lavorare. Come nei monasteri benedettini sorse la fiammella della nuova civiltà, così anche noi dobbiamo e possiamo rinnovare la società in cui viviamo.
Dobbiamo credere, dobbiamo farcela. Ricominciamo da noi. Da ognuno di noi.
Buon Anno ad ognuno di noi.

Lastra a Signa, 29.12.2023

STEFANIA CELENZA

3 commenti su “STEFANIA CELENZA: “Il misero lascito del 2023”

  1. Grazie Stefania del tuo messaggio, hai fatto un elenco dettagliato dei vari momenti brutti ma ci sono stati tanti eventi belli, non dimentichiamo mai la nostra Famiglia Casa DELLA Civiltà, i momenti conviviali passati insieme e il libro di Magdi
    Con la speranza nel cuore, andiamo sempre avanti ❤️

    1. Hai ragione Graziella! La realtà della nostra famiglia, il consolidamento della nostra amicizia e la presenza di Magdi accanto a noi sono stati un dono straordinario che senz’ altro si rafforzerà nell’anno a venire.
      Auspichiamo il progressivo raggiungimento dei nostri obbiettivi, affinché il Miracolo si compia…

  2. Purtroppo la situazione non si prospetta per nulla rosea. Vi è un chiaro attacco alla cristianità non solo da parte dell’islam, ma anche da parte di tutte quelle categorie di persone che fanno capo ai globalisti: lgbtq, ecoteppisti, ecc… che Dio ci aiuti. confidiamo in un 2024 che porti luce nelle nostre vite

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