I clandestini preferiscono spendere molto di più, rischiare la vita, finire per essere sfruttati e schiavizzati perché solo se entrano clandestinamente in Italia potranno rimanerci gratuitamente come profughi o rifugiati, facendo tutto ciò che vogliono certi della loro impunità

Cari amici buongiorno e buon inizio di settimana. Perché un siriano il cui Paese ha un reddito pro capite annuo di 2 mila dollari o un iracheno il cui Paese ha un reddito pro capite annuo di 4 mila dollari spendono o si indebitano per 10 mila euro per salire su un’imbarcazione in mare più o meno sicura che deve attraversare circa 1.900 chilometri e impiegarci almeno 36 ore, partendo in modo furtivo da un punto incontrollato della costa turca e approdare clandestinamente sulla costa italiana, quando potrebbero imbarcarsi su un aereo che costerebbe circa 120 euro se prenotato con largo anticipo e circa 500 euro se prenotato pochi giorni prima, viaggiare sicuri per circa due ore e arrivare comodamente e legalmente in un aeroporto italiano?

Perché un bangladese il cui Paese ha un reddito pro capite annuo di 1900 dollari o un egiziano il cui Paese ha un reddito pro capite annuo di 3.500 dollari spendono o si indebitano per 6 mila euro per salire su un’imbarcazione in mare più o meno sicura per attraversare in modo illegale un tratto tra le 70 e le 120 miglia nautiche che separano la costa albanese da quella italiana arrivandoci clandestinamente, quando potrebbero prendere un traghetto ordinario che costerebbe 210 euro tra Bari e Durazzo e arrivare in modo sicuro, comodamente e legalmente in un porto italiano?

Perché un eritreo il cui Paese ha un reddito pro capite annuo di 642 dollari o un tunisino il cui Paese ha un reddito pro capite annuo di 3.300 dollari spendono o si indebitano per 3 mila o 4 mila euro per salire su un gommone o una barca fatiscente, che purtroppo talvolta vengono travolti dalle onde alte condannando alla morte i passeggeri, per attraversare un tratto di mare di appena 61 chilometri dalla costa tunisina e di circa 290 chilometri dalla costa libica all’isola italiana di Lampedusa, quando con circa 200 – 300 euro ci si imbarca su un aereo di linea da Tunisi a Roma e con circa 500 euro ci si imbarca su un aereo da Tripoli a Roma, arrivando in circa 1 ora o 1 ora e 45 minuti, in modo sicuro, comodo e legale?

Perché dei cittadini di Paesi africani e asiatici accettano di spendere o di indebitarsi per una cifra che corrisponde a quanto guadagnano in un anno, o al doppio o fino a 5 volte tanto, mettendo a rischio la propria vita, affidandosi alla criminalità organizzata che organizza i viaggi illegali, pur di arrivare clandestinamente in Italia, mentre spendendo una cifra considerevolmente inferiore potrebbero viaggiare in sicurezza e in modo legale, salvaguardando la propria vita e rispettando le leggi dello Stato ospitante e il diritto internazionale che condanna la clandestinità come reato penale?

La risposta a questa domanda, che rappresenta una realtà apparentemente assurda se non folle, è che ahimè l’Italia premia i clandestini accordando loro automaticamente lo status di «richiedenti asilo» a prescindere dalla motivazione addotta per il loro ingresso irregolare, sia che dicano che sono in fuga dalla guerra o per motivi economici, per persecuzione politica o per discriminazione sessuale, a causa della carestia o per il surriscaldamento dell’ambiente, il che si traduce in due anni di permanenza in Italia, il tempo necessario alla burocrazia per accertare se sussistano o meno le condizioni per attribuire lo status di rifugiato o profugo, concedendo gratuitamente alloggio, vitto, vestiario, paghetta, cellulare e wi-fi. Ma ormai è consolidata la prassi che questi clandestini non se ne andranno mai più via dall’Italia, a meno che loro non scelgano di trasferirsi in un altro Stato in Europa o altrove. E soprattutto questi clandestini, assistiti gratuitamente da avvocati d’ufficio ideologicamente favorevoli all’immigrazionismo, al multiculturalismo e alla prospettiva di un’Italia meticcia fagocitata dal Nuovo Ordine Mondiale, hanno l’assoluta certezza che in Italia potranno fare tutto ciò che vogliono, comportarsi in modo arbitrario, arrogante e anche violento nei confronti delle Forze dell’ordine certi della loro impunità, contando sulla collusione della Magistratura, così come potranno entrare, uscire e scorrazzare a piacimento perché di fatto l’Italia si è ridotta a una terra di tutti e di nessuno, una terra di conquista.

Il livello di asservimento ideologico è tale che in Italia è ufficialmente vietato ai mezzi di comunicazione di massa di indicare i clandestini per ciò che sono, ovvero clandestini, ma devono essere indicati come «migranti», participio presente del verbo «migrare», che indica un’azione in fieri ma non connota l’identità del soggetto, per aggirare la realtà e raggirare gli italiani. Vietando ufficialmente, con il documento «Carta di Roma» sottoscritto nel 2012 dalla Federazione Nazionale della Stampa e dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti, l’uso del termine «clandestino», di fatto si è finito per legittimare la clandestinità, anche se si tratta di un’azione condannata dal diritto internazionale.

Queste considerazioni emergono e s’impongono dopo che un’inchiesta investigativa denominata “Astrolabio”, coordinata da Eurojust (Agenzia dell’Unione Europea per la Cooperazione giudiziaria penale), che ha supportato le attività della squadra investigativa comune costituita nel gennaio del 2021 tra la Direzione distrettuale Antimafia di Lecce, la Procura generale della Corte di appello di Atene e la Procura speciale Anticorruzione e criminalità organizzata di Tirana, ha accertato che i cosiddetti «migranti» che sbarcano sulle nostre coste pagano 6 mila euro a persona se partono dalla Grecia o dall’Albania e 10 mila euro se partono dalla Turchia; che a gestirli è una «organizzazione criminale transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione irregolare verso l’Europa e in particolare verso le coste salentine»; che sono 30 i viaggi contati dagli inquirenti e che hanno fatto arrivare in Italia 1.120 «migranti» irregolari e portato all’identificazione di 26 presunti scafisti, 8 dei quali arrestati in flagranza di reato (3 in Italia e 5 in Albania) e alla denuncia di 52 persone. L’esito dell’inchiesta investigativa è stata pubblicata dall’Agenzia giornalistica “Dire” il 30 luglio 2022.

Cari amici, è del tutto evidente che solo ponendo fine a questa assurda e folle realtà gestita dalla criminalità organizzata, con la regia dello strapotere della grande finanza speculativa globalizzata che gestisce le navi delle cosiddette «Ong», Organizzazioni non governative, che svolgono un ruolo principale nel riversare sulle nostre coste un flusso ininterrotto di clandestini, con la complicità delle istituzioni dello Stato che operano contro l’indipendenza e la sovranità dell’Italia e contro il bene primario degli italiani, noi potremo porre fine a questo crimine immane che nuoce all’interesse di tutti, compresi gli stessi clandestini che vengono sfruttati, schiavizzati e, purtroppo, talvolta ci rimettono la vita.
La Casa della Civiltà promuove la medesima soluzione indicata da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI: aiutiamo i giovani africani, mediorientali, asiatici e sudamericani a vivere dignitosamente a casa propria, e in parallelo recuperiamo il nostro diritto e dovere di essere pienamente noi stessi a casa nostra.

Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità Casa della Civiltà

Lunedì 1 agosto 2022

4 commenti su “I clandestini preferiscono spendere molto di più, rischiare la vita, finire per essere sfruttati e schiavizzati perché solo se entrano clandestinamente in Italia potranno rimanerci gratuitamente come profughi o rifugiati, facendo tutto ciò che vogliono certi della loro impunità

  1. Totalmente d’accordo con le tue considerazioni Magdi. Il disegno è evidente ma ormai parecchi sono obnubilati dal falso buonismo.
    Le élites del neo così ottengono almeno due risultati: distruggere la civiltà occidentale creando un meticciato senza storia ed ottenere lavoratori a basso costo.
    Non possiamo e non dobbiamo tacere su questi crimini. E dico crimini perché perseguire la fine di una etnia e lo schiavismo sono crimini. Non ci dobbiamo stancare di dire la verità: essa cammina lentamente ma arriva sempre e vince.

  2. Evidentemente c’é una volontà politica nell’accogliere queste migliaia di clandestini. Non è possibile che nel XXI secolo non si possano identificare per mezzo di satelliti le imbarcazioni, anche le più piccole, che attraversano il Mediterraneo. Oggi i satelliti riescono anche a leggere perfino le targhe delle auto, figuriamoci se non riescono a monitorizzare i gommoni dei criminali scafisti. La proposta sarebbe quella di fondare centri di accoglienza e di ricovero dignitosi gestiti dall’ONU presso gli stati che si affacciano nel Mediterraneo in modo tale da poter selezionare e accogliere in Europa soltanto coloro che fuggono da guerre o carestie.

  3. Ritengo che Magdi ponga delle domande sull’immigrazione estremamente chiare e logiche, a cui le risposte sono quelle che pone in luce, che sostanziano la realtà :un giro ideologico-politico-mafioso – falsi buonista ed approfittatore, che ha lo scopo del Nuovo Ord. #e mond1ale, di avere una riserva di schiavi da sfruttare a basso costo, senza legami né cultura comune né tradizione né lingua e storia, slegati ed isolati per non avere rivolte e dominarli col ricatto. Con OnG di fatto collaboranti e politici compiacenti a caccia di voti facili. Annullando identità e tradizioni italiane, anzi sostituendole con multiculturalismi neutri e afoni, senza genere né famiglia se non aperta e spaccata.
    La soluzione è quella citata, altro di positivo non vedo.

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