TONI CAPUOZZO: «Sono preoccupato perché chi ci governa sembra incapace di fermarsi per scongiurare la Guerra Nucleare Mondiale»

Cari amici buongiorno. Ieri ho avuto nuovamente il piacere di riabbracciare il mio amico Toni Capuozzo, uno dei rari «giornalisti» italiani degni di questa professione, che onorano una nobile e decaduta attività, un tempo ribattezzata «quarto potere», che si connotava della doverosa rappresentazione della realtà oggettiva, assoluta e universale, nonché della libera valutazione dei fatti contestualizzandoli nella Storia scandita dalla specificità spazio-temporale che non è mai identica e che va correttamente conosciuta.

L’incontro con Capuozzo è avvenuto presso l’Hotel Niccolò V alle Terme dei Papi a Viterbo, poco prima che lui iniziasse la presentazione del suo ultimo libro «Giorni di guerra. Russia e Ucraina, il mondo a pezzi», nell’ambito della manifestazione culturale «I Pirati della Bellezza, il Festival dei diritti», organizzato da Carlo Galeotti e condotto da Alessio Bernabucci.

A una mia precisa domanda, se ritenesse che potrebbe esplodere la Guerra Nucleare Mondiale, Capuozzo ha risposto: «Per la prima volta sono veramente preoccupato. In passato ci è capitato di dire “ci troviamo di fronte a un evento straordinario”. Ma questa volta è diverso perché l’uso dell’atomica oggi è una realtà plausibile e cambierà radicalmente la vita e il mondo».
E ha puntualizzato: «Le prossime due settimane saranno decisive per le sorti della guerra. Putin è costretto ad andare avanti perché costretto. Biden porta avanti una strategia che è il riflesso dello scontro interno agli Stati Uniti tra i Democratici e i Repubblicani. L’Unione Europea si limita a accodarsi alle decisioni statunitensi. Zelensky fa ciò che gli dicono di fare.»

Nel successivo incontro pubblico, Capuozzo ha così argomentato la sua preoccupazione:
«Mosca e Washington hanno condiviso l’idea che l’atomica non va usata, nella consapevolezza che se uno avesse premuto quel bottone, l’altro avrebbe fatto lo stesso. Oggi siamo incerti se la useranno. Ci domandiamo: Putin arriverà a usarla? Siamo incerti sull’esistenza di una razionalità comune. Gli altri lo spingeranno, spalle al muro, fino al punto di usarle? Sono domande a cui non c’è una risposta razionale. Perché se tu continui a camminare sull’orlo di un baratro, e tutti continuano a tagliarsi i ponti dietro alle spalle, e quindi non possono fare un passo indietro, tu continui a andare avanti. Io sono un ottimista, sono convinto che non ci arriveremo, perché voglio convincermi. Ma non è che nel 1939 dicevano “siamo alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale”. Ho la netta sensazione che la situazione non sia governata da chiarezza nelle strategie da quelli che governano il mondo».

Con il sano pragmatismo che da sempre lo caratterizza e gli conferisce credibilità e autorevolezza, Capuozzo ci fa capire che la «la guerra è la guerra», che al di là delle ragioni degli uni e degli altri, il comportamento sul campo di battaglia degli uni e degli altri non consente di tracciare una netta linea di distinzioni tra “buoni” e “cattivi”, tra il “bene” e il “male”.
Queste sono le sue parole: «La Seconda Guerra Mondiale l’hanno vinta i “buoni”, l’abbiamo vinta noi, ed è un bene. Ma come l’abbiamo chiusa nel Pacifico? Con due bombe atomiche. Erano due caserme? Hiroshima e Nagasaki erano due basi militari? No, erano due città, uomini, donne, bambini.
Io ero a Belgrado nel 1999 quando la Nato bombardava Belgrado per l’indipendenza del Kosovo. Ma come: il Kosovo può essere indipendente e il Donbass no? Ci sono delle volte in cui una secessione è sciagurata e delle altre in cui è benedetta. E chi lo decide? Io mi ricordo il titolo del Corriere della Sera: “Diluvio di missili sulla città di Milosevic”. Belgrado è una città di uomini, donne e bambini, non di Milosevic. Ebbene perché a volte metti l’accento sul leader che bisogna abbattere e altre volte sui civili uccisi?»

Cari amici, nella breve ma intensa chiacchierata con Capuozzo abbiamo affrontato, seppur sinteticamente, le cause di questa guerra. A suo avviso l’inizio della guerra non è certamente il 24 febbraio 2022, data dell’invasione dell’esercito russo in Ucraina. Comunque l’inizio deve comprendere le vessazioni e le persecuzioni dei russi del Donbass a partire dal 2014. «Ma ritengo che l’inizio vero sia nel 1989, con il crollo del Muro di Berlino e la dissoluzione dell’Unione Sovietica», precisa Capuozzo, «Gli Stati Uniti erano consapevoli che peggio della sconfitta dell’Unione Sovietica, sarebbe stata la dissoluzione dell’Unione Sovietica».
Ed ora che, giorno dopo giorno, emerge netta la determinazione a eliminare Putin dal potere, a sconfiggere, occupare e smembrare la Federazione Russa, il più grande Stato al Mondo, anche qualora venisse scongiurato l’uso delle armi atomiche, tutti noi rischiamo di essere travolti da una valanga di guerre ininterrotte all’insegna dello scontro etnico e confessionale che potrebbero dilagare in tutta l’Asia, in Medio Oriente, in Africa e in Europa, i cui effetti potrebbero essere pari o addirittura più gravi della guerra atomica.

Ringraziamo l’amico Toni Capuozzo per continuare a tenere alto il vessillo della verità e della libertà.
Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.

Magdi Cristiano Allam
Presidente della Comunità «Casa della Civiltà»

Martedì 18 ottobre 2022

4 commenti su “TONI CAPUOZZO: «Sono preoccupato perché chi ci governa sembra incapace di fermarsi per scongiurare la Guerra Nucleare Mondiale»

  1. Due GRANDI UOMINI DI VALORE
    Tu Magdi già lo sai ma ho sempre avuto una grande stima del giornalista Toni Capuozzo, come professionista ma soprattutto dal punto di vista umano e valoriale! Mi inchino a tanta grandezza.

  2. Ho sempre apprezzato e condiviso i reportage e le riflessioni di Toni, perché come Magdi è un cercatore di Verità e Giustizia ed entrambi hanno molto in comune, oltre che essere ottimi giornalisti. Hanno sempre cercato sul campo la verità, rischiando in proprio, senza preferenze o preconcetti di parte, ma con estremo buon senso ed equilibrio, tanto da essere fra i pochissimi giornalisti Autorevoli, senza padroni mondani, come denaro e potere, e lusinghe personali, che deviino il giudizio sui fatti e sulla verità.
    Toni e Magdi hanno RAGIONE, e noi tutti lo sappiamo e vogliamo condividere il loro percorso per riportare l’uomo e la verità al centro del mondo e a guida della nostra amata Italia.
    Proporrei a Magdi, se possibile, di poter incontrare assieme Toni, da qualche parte, perché molte credo sarebbero le domande da fargli tutti noi e le riflessioni critiche da proporre assieme, per crescere ed essere lievito nel mondo.

  3. La prospettiva di una scia ininterrotta di guerre che prenda inizio da questa attualmente in corso è assolutamente inquietante e, secondo me, da approfondire nei possibili sviluppi che rischiano di realizzarsi. C’è da capire meglio e più in profondità quello che sta realmente succedendo o che sta per succedere.

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