MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Il problema non è Repubblica parlamentare o presidenziale, ma è l’assenza della sovranità popolare e dello Stato. La proposta del «Federalismo dei Comuni autonomi» e dello «Stato presidenziale»

Cari amici buongiorno, buon inizio della settimana di Natale per i cristiani, buon inizio della Festa di Chanukkah, Festa delle luci o dei lumi per gli amici ebrei.

L’aspirazione politica principale del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, così come aveva sostenuto in campagna elettorale, è di attuare una riforma costituzionale che trasformi l’Italia da Repubblica parlamentare in Repubblica presidenziale.
Dal canto suo la Lega ha precisato che darà il proprio assenso alla riforma presidenzialista solo se, in parallelo, si attribuirà una autonomia sostanziale alle Regioni o alle Macro-Regioni, avendo a cuore l’autonomia della Macro-Regione del Nord, che evoca il vecchio sogno secessionista della «indipendenza della Padania e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale indipendente e sovrana».

Prendiamo atto che dalla nascita della Repubblica il 2 giugno 1946 il sistema elettorale italiano, per prevenire l’avvento al potere di un “uomo forte” dopo il ventennio di regime fascista, è stato concepito per affermare la “rappresentatività” a discapito della “governabilità”.
Il risultato è che in 76 anni si sono succeduti 68 governi, con una durata media di un anno e poco più di un mese per ciascun Governo. Questa realtà ci fa toccare con mano che la nostra democrazia è intrinsecamente inadeguata a garantire la governabilità dell’Italia.

Alla luce di ciò si comprende l’annuncio fatta dalla Meloni nel suo discorso per la fiducia alla Camera lo scorso 25 ottobre: «Siamo fermamente convinti del fatto che l’Italia abbia bisogno di una riforma costituzionale in senso presidenziale, che garantisca stabilità e restituisca centralità alla sovranità popolare. Una riforma che consenta all’Italia di passare da una “democrazia interloquente” ad una “democrazia decidente”. Vogliamo partire dall’ipotesi di semi-presidenzialismo sul modello francese, che in passato aveva ottenuto un ampio gradimento anche da parte del centrosinistra, ma rimaniamo aperti anche ad altre soluzioni».

Lo scorso 7 novembre il Ministro per gli Affari regionali e per le Autonomie, il leghista Roberto Calderoli, ha annunciato un disegno di legge sulla “autonomia differenziata”, che prevede l’attribuzione di nuove funzioni alle Regioni.

Lo scorso 6 dicembre il Segretario federale della Lega, Matteo Salvini, ha aggiunto che la Lega vuole il ritorno delle Province con «funzioni, eletti, denari e poteri».
La legge Delrio del 2014 ha trasformato le province in enti di secondo livello, con riduzione delle competenze (trasferite alle Regioni) e del numero (da 107 a 97). Il referendum costituzionale voluto dall’allora premier Matteo Renzi prevedeva la cancellazione delle Province dalla Costituzione. Ma è stato bocciato.

Cari amici, la Casa della Civiltà ritiene che, il problema non sia la forma istituzionale dello Stato, ossia Repubblica parlamentare o presidenziale, ma che mancano la sovranità popolare e lo Stato. La Casa della Civiltà sostiene che bisogna rimettere al centro la sovranità popolare e ricostruire dalle fondamenta lo Stato.

L’Italia è stata Monarchia, poi Repubblica, ma non è mai stata uno Stato.
L’attuale sistema di amministrazione degli affari pubblici non si configura come uno Stato, ma come una mangiatoia dove la vera Mafia, che sta depredando il denaro pubblico ed ha condannato lo Stato al collasso, è insediata ai vertici della pubblica amministrazione in tutti i settori, finanza, burocrazia, magistratura, politica, aziende statali, istruzione, sindacati nazionali, forze dell’ordine e della difesa.

Questo Stato-Mafia alimenta l’illegalità e la corruzione in seno alla pubblica amministrazione, reprime lo sviluppo condannando a morte le micro, piccole e medie imprese, accresce la povertà della popolazione, favorisce l’inquinamento dell’ambiente, diffonde il degrado urbanistico, fa venir meno la sicurezza dei cittadini, elimina anche fisicamente i suoi oppositori, inculca in tutti noi la paura del presente e la sfiducia nei confronti del futuro.

Lo Stato-Mafia è ladrone e vessatorio, fagocita 830 miliardi di euro all’anno, circa la metà del Pil (Prodotto interno lordo), impone agli italiani il più alto livello di tassazione al mondo, pari al 70-80% tra tasse dirette e indirette, un pizzo vessatorio e ingiustificabile considerando che i cittadini-sudditi sono costretti ormai a pagare gran parte dei servizi e che i servizi offerti sono scadenti e inadeguati, istiga impietosamente al suicidio se siamo impossibilitati a pagare pur di ingrassare un apparato burocratico elefantiaco, oneroso, corrotto ed inefficiente.

La dittatura partitocratica, parte integrante ed essenziale dello Stato-Mafia, pur di salvaguardare i propri privilegi ha tolto agli italiani la sovranità popolare che si esprime nel rapporto fiduciario tra elettore e eletto attraverso il voto di preferenza, ha accreditato il «consociativismo» per spartirsi il potere e soprattutto il fiume ininterrotto di denaro pubblico tra la maggioranza e l’opposizione, ha radicato la sfiducia nelle istituzioni e nello Stato.

La Casa della Civiltà propone la ricostruzione di un nuovo modello di Stato e di democrazia incentrati sul rapporto dialettico e l’equilibrio istituzionale tra il «Federalismo dei Comuni autonomi» e lo «Stato presidenziale».
Prendendo atto che la realtà storica dell’Italia evidenzia che da sempre sono i piccoli che fanno grande l’Italia, sia che si tratti di imprenditori o di Comuni, e scegliendo una filosofia di vita che mette al centro la qualità della vita della persona e non la quantità delle risorse accumulate dallo Stato, sfruttando i cittadini ridotti a strumenti di produzione e consumo, consideriamo che i Comuni debbano diventare il fulcro della riforma dello Stato, acquisendo un’autonomia amministrativa e finanziaria, rapportandosi direttamente con uno Stato più autorevole, efficiente e solidale grazie al sistema istituzionale dello «Stato presidenziale» dove il Capo dello Stato, al pari dei Sindaci, ha il potere esecutivo del governo del Paese, ha il vincolo di mandato che sostanzia l’obbligo di operare conformemente all’impegno assunto alla sua elezione, ha la responsabilità civile e penale per gli atti commessi nel corso del suo mandato.

Cari amici, andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.

Magdi Cristiano Allam
Presidente e Fondatore della Casa della Civiltà

Lunedì 19 dicembre 2022

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