MAGDI CRISTIANO ALLAM: “I Grandi trentenni della Storia, da Gesù a Mozart, ci insegnano che anche noi, nell’arco della vita, possiamo realizzare il “miracolo” del successo della nostra missione”

Cari amici buongiorno e buon inizio di settimana. Il personaggio che più di altri ha cambiato il corso della Storia e edificato la più rilevante civiltà umana, Gesù Cristo, è vissuto soltanto 33 anni. Grazie alla testimonianza raccolta da 4 evangelisti e alla diffusione del suo verbo da 12 apostoli che scelsero il martirio, la fede cristiana ha impresso un cambiamento radicale al destino dell’umanità.
Alessandro Magno (356 a.C. – 323 a.C.), il più grande condottiero e stratega militare della Storia, che conquistò il Mondo conosciuto della sua epoca, visse solo 33 anni.
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791), tra i massimi geni della musica di tutti i tempi, certamente il più celebre, è vissuto solo 35 anni, con una vitalità straripante sia sul piano artistico, con 626 opere, sia sul piano umano, con 6 figli.
Giacomo Leopardi (1798-1837), il maggior poeta italiano del Romanticismo e uno dei più importanti esponenti della Letteratura mondiale, visse solo 39 anni.

La ricerca dei trentenni più famosi della Storia consentirebbe di individuare altri personaggi che hanno saputo esprimere il meglio di se stessi, che sono stati pienamente se stessi, in un arco di tempo limitato. Con il senno del poi, potremmo arrivare a dire che i Grandi trentenni della Storia ci hanno lasciato prematuramente perché avevano già adempiuto alla loro missione, avevano realizzato in pochi anni tutto ciò che avrebbero potuto realizzare anche se fossero vissuti cent’anni. Tuttavia, è indubbio che la loro personalità e la loro opera si collocano al di sopra della normalità umana.

La riflessione che emerge è che ciascuno di noi potrebbe, se lo volesse, realizzare ciò che dà un senso compiuto alla nostra esistenza, anche in un arco di tempo apparentemente limitato. Probabilmente ci metteremmo più tempo di quello impiegato dai Grandi della Storia, fermo restando che gli obiettivi devono essere certamente ponderati con le capacità di ciascuno.
Ma ciascuno di noi, nel suo piccolo, potrebbe essere l’artefice di un proprio “miracolo”, traducendo in opere concrete ciò che ci sentiamo dentro, i valori in cui crediamo e le idee che affermiamo. La testimonianza dei Grandi della Storia ci illumina e incoraggia ad andare avanti, anzi ad accelerare, il successo della missione che condividiamo.

Cari amici, andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, a salvare gli italiani, a riscattare l’Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Casa della Civiltà

Lunedì 23 gennaio 2023

2 commenti su “MAGDI CRISTIANO ALLAM: “I Grandi trentenni della Storia, da Gesù a Mozart, ci insegnano che anche noi, nell’arco della vita, possiamo realizzare il “miracolo” del successo della nostra missione”

  1. Se sono concorde con il tuo pensiero e sentimento circa i giovani artisti del passato la cui opera è stata riconosciuta e apprezzata in vita, non dimentichiamoci che molti altri giovani e meno giovani artisti hanno subìto l’indifferenza dei loro contemporanei. Galileo Galilei subì un gravoso ostracismo da parte delle istituzioni ecclesiastiche del suo tempo. Mi pare che solo duecento anni più tardi furono pubblicate le sue opere, che sono a fondamento della scienza moderna. Van Gogh morì di fame, e le sue opere furono apprezzate solo qualche decennio dopo la sua dipartita, grazie a un fratello che lavorava in una prestigiosa casa D’Aste, altrimenti sarebbero andate a coprire le macchie sui muri delle taverne. E. Allan Poe pubblicò in vita, similmente a Walt Whitman ed Emily Dickinson, Franz Kafka, ma nessun critico importante si accorse del loro valore letterario. Altri casi riguardano la pubblicazione a proprie spese di opere di scrittori, il cui manoscritto fu rigettato da diverse case editrici, o di altri, come fu il caso di Gesualdo Bufalino, che riuscirono a pubblicare solo a tarda età; o di altri, come Solzenitsyn o Kundera o il filosofo Cioram che dovettero fuggire dall’impero sovietico, per poter scrivere e pubblicare. La maggiore opera di Gramsci fu scritta di nascosto in carcere.
    Non bisogna avere il solo talento letterario, ma anche quello parallelo di sapersi promuovere, e per far ciò spesso bisogna tacere ed essere servili ai poteri che controllano i media. E poi occorre anche un po’ di fortuna e molta sfacciataggine. Ritengo che l’arte odierna sia generalmente mediocre, perché l’industria culturale boccia gli spiriti liberi e manda avanti ed investe sulla mediocrità. I Maneskin, Fedez, sono una prova vivente della loro mediocrità se non banalità artistica. Quarant’anni fa non sarebbero emersi, anzi neanche spuntati in un panorama musicale ricco di originali e belle proposte musicali. Forse oggi, da qualche parte esiste un De Andrè o Guccini a cui le case discografiche hanno chiuso le porte. Oggi non conta il talento artistico ma la capacità di fare spettacolo (stupido e ridicolo) e venire incontro ai gusti biechi del popolino.

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